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Cagliari | Gol, sacrificio e non solo: Piccoli si è preso l’attacco rossoblù

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Tra esaltazione e delusione. La prima scatta quando nel calcio un attaccante fa incetta di gol e allora parte la gioia più incontenibile possibile. La seconda, invece, arriva quando il centravanti non riesce a metterla dentro nemmeno nelle occasioni più nitide e allora, di conseguenza, scattano le perplessità, le critiche, anche le più feroci. Ma al giorno d’oggi il concetto di attaccante, nel calcio moderno, è diventato qualcosa di molto più articolato e complesso. Vero, si vive per il gol, come da tradizione del resto. Tuttavia il centravanti non è solo quello che fa gol e basta ma è anche colui che fa tanto lavoro sporco, che si mette al servizio del collettivo per fare da raccordo in fase di manovra ma soprattutto è colui che lotta instacabilmente su tutti i palloni, anche a costo di perdere la giusta lucidità davanti al portiere avversario quando capita l’occasione propizia. E al Cagliari tutte queste caratteristiche portano al nome di Roberto Piccoli.

Presenza

Tante esperienze in giro per l’Italia a trovare la propria dimensione, poi è arrivata la chiamata del Cagliari, che è diventata, in questo inizio di stagione, la sua Isola felice, come la definirebbe Claudio Ranieri. Fin dalle prime amichevoli nel ritiro valdostano di Chatillon, il feeling tra l’attuale inquilino della panchina rossoblù, Davide Nicola, e lo stesso Piccoli è stato di quelli immediati. E non a caso, difficilmente l’allenatore piemontese ha rinunciato al suo attaccante principale in questa prima fase di campionato, tanto è vero che Piccoli, numeri alla mano, è il giocatore che, oltre ad essere partito titolare in tutte le sette partite disputate finora in stagione, non è mai stato sostituito da Nicola tra gli attaccanti del Cagliari nella Serie A attualmente in corso. Ma la presenza è un concetto che Piccoli ha rimodellato e ha fatto sempre più suo nel corso di queste prime giornate di Serie A. Per l’ex attaccante tra le altre di Lecce e Atalanta, significa colpire nei momenti che contano ed essere sempre sul pezzo, anche quando magari la sua presenza sul terreno di gioco subisce delle lunghe pause che sembrerebbero non aver fine. A Parma, nella prima frazione, ha colpito un palo al minuto 36 da posizione defilata. Nella ripresa, prima si è visto annullare un gol per fuorigioco al 63′. Poi, nel finale di gara, al minuto 87, l’assist di Gaetano gli ha permesso di riscrivere il suo destino e di segnare la rete della vittoria, la prima del campionato del Cagliari dopo un inizio difficile. Già, proprio Piccoli, che ai nastri di partenza della stagione dei rossoblù era stato l’unico ad essere andato a segno, doppietta alla Carrarese in Coppa Italia a parte, nella seconda gara di campionato pareggiata 1-1 alla Domus contro il Como. A Torino contro la Juventus, invece, si è visto Piccoli in versione centravanti moderno. Non è arrivato il gol e questo può essere anche motivo di discussione, ma la sua presenza in campo si è sentita eccome e ha portato anche all’episodio che ha consentito a Marin di realizzare il rigore dell’1-1 allo Stadium. Anche in quella circostanza, sulla scena è apparso quasi dal nulla il Piccoli opportunista, quello che sa leggere i momenti nel suo habitat naturale, l’area di rigore. In quel caso, il panzer bergamasco ha anticipato il brasiliano dei bianconeri Douglas Luiz, che poi è costretto a commettere fallo su di lui. E a questo, cosa non di poco conto, Piccoli ha anche aggiunto un lavoro encomiabile nel portare la croce dell’attacco rossoblù, guidando sempre la prima pressione anche se tavolta si è intestardito in fase di conclusione in almeno due circostanze. ma questo, vista l’elevata mole di lavoro svolta, glielo si può anche perdonare.

Perseveranza

Di volta in volta, il Cagliari ha costruito il proprio attacco attorno al talento di Piccoli, che ha messo sul campo oltre alla propria fisicità, visti i suoi 191 cm d’altezza, anche la capacità di attaccare gli spazi e di tenere botta nei duelli individuali, senza risparmiarsi fino all’ultimo secondo di partita. Un attaccante tuttofare l’ex Lecce, che non si fa certo pregare anche quando è il momento di concludere verso la porta avversaria, anche a costo di sbagliare. L’attaccante classe 2001 è uno che prova sempre a rendersi pericoloso, al punto che, secondo i dati forniti dalla Lega Serie A, il numero 91 del Cagliari è il primo tra i rossoblù per tiri in porta (5) nonché il terzo giocatore in Serie A ad aver totalizzato più tiri fuori dopo sette giornate nella competizione (11, più di lui solo Moise Kean della Fiorentina con 16 e Nikola Krstovic del Lecce con 13). Un conto, quindi, tutt’ora aperto quello di Piccoli con la porta avversaria, qualsiasi sia l’avversario di turno. E l’occasione per essere ancora più cinico e decisivo rispetto a quanto già non stia facendo, arriva proprio contro una squadra contro cui l’ex prodotto del vivaio dell’Atalanta si è sempre esaltato fin dai tempi della Primavera nerazzurra. Alla ripresa del campionato, dopo la seconda pausa stagionale per gli impegni delle nazionali, arriverà infatti alla Domus il Torino di Paolo Vanoli. In Primavera 1, lo score di Piccoli contro i granata è stato di quelli importanti, con 4 gol in 5 partite. In Serie A, invece, sempre con l’Atalanta, il centravanti originario di Bergamo ha segnato solamente un gol contro il Torino nella stagione 2021-2022, vittoria per 2-1 all’Olimpico-Grande Torino datata 21 agosto 2021, alla prima giornata di campionato. In sostanza, per Piccoli il dogma principale è quello di avere idee chiare per obiettivi chiari, che siano suoi individuali o di squadra. “A Parma ho segnato il gol della vittoria nello stesso minuto in cui avevamo subito il gol del pareggio. Questo vi fa capire la nostra mentalità, non si può perdere neanche un minuto per cercare la salvezza. Il mister ci chiede una mentalità vincente, lavora molto sui singoli, su cosa dobbiamo migliorare. Il suo modo di fare con noi ci spinge ad andare oltre. È molto puntiglioso, lavora per farci migliorare come singoli e squadra. Siamo una bellissima famiglia, vogliamo la salvezza”, ha dichiarato nei giorni scorsi lo stesso numero 91 del Cagliari in una lunga intervista a Cronache di Spogliatoio. E con un Piccoli che cresce con così tanta determinazione, di pari passo con un Cagliari che sta trovando man mano la sua dimensione in questa Serie A, le premesse per un roseo futuro comune ci sono tutte.

Fabio Loi

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