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Cagliari | Garra, gol e leadership: Viola è il volto della rinascita rossoblù

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“La rete è un’immensa mostra di arte visiva e tutti siamo creatori, perché mentre produciamo immagini ci ingegniamo per trovare qualche cosa che ci apporti piacere estetico e facciamo un atto artistico. Come nel canto e nello sport ci sono quelli che vanno oltre e si distinguono, arricchendo l’immagine di senso”. Sono parole pronunciate dal pittore e scultore biellese Michelangelo Pistoletto, uno dei massimi esponenti dell’arte povera in Italia. E proprio guardando al mondo dello sport, più precisamente in quello del calcio, l’estimatore ‘per eccellenza’ dell’artista classe 1933 è uno che invece disegna arte sul terreno di gioco in questo nuovo inizio del Cagliari targato Davide Nicola. E il nome in questione è di colui che porta sulle spalle il numero dieci che rappresenta la fantasia in movimento ovvero il trequartista calabrese Nicolas Viola.

Volontà

Con Claudio Ranieri in panchina nella scorsa stagione di Serie A è stato non solo il capocannoniere di squadra del Cagliari con 5 gol – 6 se si considera anche la Coppa Italia – e 3 assist ma anche il re dei subentri nel corso dell’annata, dove su 37 convocazioni complessive è entrato in campo a gara in corso per 15 volte contro le 11 in cui invece è stato schierato dal primo minuto. Nell’ultima annata con l’allenatore romano al timone del Cagliari, le gerarchie erano chiare, specialmente nella seconda parte di stagione. Il titolare era un giovane rampante in cerca di riscatto come Gianluca Gaetano mentre Viola era l’alternativa d’esperienza e di lusso da potersi giocare in corso d’opera e nei momenti di difficoltà, tanto che diversi gol importanti – dalla Salernitana all’Inter – hanno portato punti decisivi nella corsa salvezza. Poi, però, a fine stagione, per Viola è arrivato un distacco momentaneo dal mondo rossoblù. Nonostante l’ottima annata con gli isolani in massima divisione, il suo contratto, che scadeva il 30 giugno scorso, non è stato rinnovato. Un periodo da svincolato di lusso, tuttavia, che è durato poco tempo e che ha visto l’attuale numero 10 del Cagliari rientrare dalla porta principale di Asseminello. Un connubio, quello tra il centrocampista calabrese e il club isolano, che è divenuto quasi indissolubile, con l’ex Benevento che, già dalla sua prima intervista dal suo ritorno in Sardegna, ha ribadito la sua ferrea volontà di scrivere ancora una volta pagine importanti con il Cagliari. “È stato un periodo particolare quello, breve, da svincolato. Perché per quanto fossi senza squadra mi sono sempre sentito un calciatore del Cagliari. Sono molto felice e molto soddisfatto del mio percorso fin qui in rossoblù, ma so che ci sono ancora tante belle pagine da scrivere”, ha dichiarato il 21 luglio scorso il 35enne originario di Oppido Mamertina ai canali ufficiali del Cagliari, esprimendo quelle che sono state le sue emozioni dal suo ritorno lampo in rossoblù.

Leader

“Ho parlato con mister Nicola e la cosa incredibile è che da subito, nonostante non ci fossimo mai visti, sembrava di conoscerci da anni. Empaticamente è una persona molto brava e l’impressione di tutti è che si stia creando un buon feeling”, erano state le parole di Viola in merito ai primi approcci con il nuovo allenatore del Cagliari, Davide Nicola. E il tecnico piemontese, dal suo arrivo nell’Isola, ha compreso fin da subito l’importanza del suo numero 10 nel suo progetto tecnico fatto di calcio posizionale e propositivo. E con Nicola al timone, Viola è diventato il leader della trequarti, sebbene la carta d’identità dica che sia un classe 1989 e nonostante il ritorno, a furor di polo, di Gaetano. Per il numero 10 rossoblù un ruolo di primissimo piano nelle gerarchie rossoblù e a testimoniarlo ci sono anche i numeri. Nello specifico, Viola è stato uno degli uomini della riscossa recente dei sardi nelle ultime tre partite di campionato. Fascia di capitano al braccio, sette punti portati in dote alla sua squadra con tanto di ritrovata imbattibilità e tre titolarità consecutive dopo due subentri contro Lecce ed Empoli nelle precedenti cinque gare – contro Parma, Juventus e Torino. E proprio contro i granata di Vanoli, l’ex Bologna ha dimostrato ancora una volta non solo di essere imprescindibile per questo Cagliari dal punto di vista tecnico e tattico ma ha anche trovato il suo primo gol in questo campionato. Una rete d’autore, quella realizzata dal ‘Professore’, che ha diversi significati. In primo luogo, è il ritorno al gol dopo oltre due anni di un giocatore del Cagliari su punizione diretta, testimone raccolto da un altro 10 rossoblù come João Pedro. “Il mio sinistro? Potrebbe tornare utile anche sui calci piazzati. Spesso le partite sono bloccate, un angolo o una punizione possono essere decisivi”, aveva affermato quasi profeticamente Viola, che ha così aggiornato il suo score in massima serie a quota 13 marcature, la seconda da fuori area (la prima l’aveva realizzata, sempre contro il Torino, con la maglia del Benevento nel febbraio 2018). E ultimo ma non meno importante il ritorno alla vittoria interna del Cagliari che mancava dallo scorso 7 aprile, dal 2-1 contro l’Atalanta, gara che fu decisa proprio dall’ex Bologna nel finale. Insomma, qualità, visione periferica del campo, lettura attenta delle giocate ma soprattutto incisività nei momenti che contano per un Viola sempre più al centro di un Cagliari in netta ripresa.

Motivazioni

L’avvio della sua “seconda vita” con il Cagliari è partita sotto un’ottima stella e con un impatto decisamente importante sul campo. “Segnare è sempre bellissimo, quando vinci la felicità è doppia. Emozioni uniche festeggiare con i tifosi e con la fascia di capitano. Abbiamo avuto una reazione importante dopo il 2-1, eravamo un po’ in difficoltà. Ne siamo usciti nel migliore dei modi e una vittoria così può dare fiducia e morale. Siamo riusciti a uscire fuori alla grande dalle difficoltà, abbiamo margini di miglioramento”, dichiarò il numero 10 del Cagliari nella conferenza stampa post Torino. Parole, dunque, importanti per un giocatore che, nonostante passino gli anni, vuole continuare a essere importante per il Cagliari anche in questa stagione, la sua terza in Sardegna. “A livello di gruppo ognuno mette il proprio. Mi sento un giocatore importante, voglio dimostrarlo ancora sul campo. Sono orgoglioso di questo gruppo, sono felice della fascia di capitano. Battere il Torino? Sono convinto che giocando come sappiamo possiamo dire la nostra”. Ora all’orizzonte per Viola e i suoi compagni c’è la possibilità di trovare ulteriore fiducia e continuità. Nella prossima giornata di campionato, il Cagliari aprirà le danze del nono turno di Serie A nella trasferta contro l’Udinese. Colori diversi da quelli granata del Toro a ma contro cui Viola ha già fatto male in passato. Tre presenze, due gol e un assist (stesso score avuto in carriera contro il Genoa) per il fantasista calabrese contro i friulani ma con il Benevento. Con l’obiettivo di ripetersi anche con la maglia del Cagliari, per essere sempre di più padrone e leader della trequarti rossoblù.

Fabio Loi

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