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Cagliari, finalmente Gaetano: il gol ritrovato regala una nuova arma a Nicola

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Dal Lecce al Lecce, da un cartellino rosso che aveva segnato il passaggio dall’ottimo impatto in rossoblù al gol che ha rimesso il destino nella giusta carreggiata. La Unipol Domus come teatro, l’esultanza che sostituisce il dispiacere, il nome di nuovo nel tabellino dei marcatori a distanza di nove mesi esatti dall’ultima volta. Gianluca Gaetano è tornato, un attesa lunga che aveva messo dubbi sull’investimento estivo da parte del Cagliari, ma che ora diventa improvvisamente speranza di aver ritrovato quel giocatore tanto desiderato e infine ottenuto dopo una lunga trattativa con il Napoli la scorsa estate.

Sali e scendi
“Questo gol mi serviva, dopo i bei sei mesi della scorsa stagione in questa ho faticato un po’ di più, ma sono contento di essere tornato al gol e di contribuire alla vittoria della squadra”. Così Gaetano nell’intervista a caldo dopo Cagliari-Lecce, sfida salvezza nella quale la sua rete dell’1-1 ha cambiato l’inerzia della gara. Con la consapevolezza di aver messo alle spalle un periodo negativo, colmo di attese, ma senza i risultati sperati dal punto di vista personale. L’investimento estivo del Cagliari dai sei milioni di euro bonus inclusi per l’obbligo di riscatto, con condizioni ormai praticamente raggiunte, aveva impresso sul trequartista classe 2000 l’etichetta di acquisto più oneroso e, dunque, tante aspettative. Non nate dal nulla o da un’idea sul suo potenziale, bensì dai fatti mostrati sul campo durante il prestito della seconda parte della passata stagione. Quando i due gol nelle prime due partite in maglia rossoblù e soprattutto prestazioni di livello avevano aiutato il Cagliari nella corsa salvezza, portando alla fine in dote quattro reti e un assist in undici gare, tanto da diventare ben presto nuovamente un obiettivo per rinforzare la rosa del nuovo allenatore Davide Nicola. Diventato ufficialmente un giocatore del Cagliari a campionato iniziato, con la squadra in volo verso Lecce per la trasferta della terza giornata, nelle prime partite ha pagato un ritardo di condizione dovuto alla preparazione da separato in casa a Napoli, per poi alimentare nuovamente le speranze alle terza gara della sua seconda vita rossoblù, la trasferta di Parma con l’assist decisivo per il gol della vittoria firmato da Piccoli. Il classico fuoco di paglia, perché poi tra difficoltà fisiche, condizione che non arrivava e alcune panchine figlie del dualismo con Nicolas Viola Gaetano ha faticato a ingranare, tanto da far nascere il dubbio sull’investimento estivo.

Scossa
“E a mano a mano vedrai che nel tempo /  lì sopra il suo viso lo stesso sorriso / che il vento crudele ti aveva rubato / che torna fedele l’amore è tornato da te”. La musica del suo omonimo Rino in sottofondo, il tacco di Alessandro Deiola a chiudere il triangolo, il destro secco che termina alle spalle di Wladimiro Falcone e che riscatta altre occasioni del recente passato fallite a pochi metri dalla porta. Gaetano riparte dal gol dell’1-1 contro il Lecce, pronto a confermarsi e dimostrare che aver creduto in lui non è stata una causa persa. D’altronde il legame con il direttore sportivo Nereo Bonato è noto, confermato anche dalle parole rilasciate a ottobre dal numero 70 di Cimitile alla Gazzetta dello Sport: “Devo dirgli grazie, mi ha voluto a Cremona in B dove c’è stata la mia esplosione. Mi ha portato a Cagliari in A, due volte. Quest’estate l’attesa non è stata bella, non ero in condizione, un fastidio al piede. Ho passato mesi mentalmente difficili, volevo giocare di più. Ora sono al 100%”. Eppure quel 100% tardava ad arrivare, ma nonostante i pochi alti e i tanti bassi anche Nicola non ha smesso di aspettarlo: “Gianluca è considerato importante da tutti noi dal primo giorno. Ovviamente qualcuno lo conosceva già, sapevo benissimo che tipo di giocatore è e che qualità ha. Ha dimostrato un’esecuzione e una brillantezza diversa e non vedevo l’ora di vederlo così”. Parole al miele tra i microfoni di DAZN e quelli della conferenza stampa che mettono Gaetano nella lista dei nuovi acquisti virtuali del mercato del Cagliari, un anno dopo esserlo stato di fatto assieme a Mina con il prestito di gennaio 2024. Un elemento fondamentale, non solo perché permette di gestire quella staffetta con Viola spesso utilizzata da Claudio Ranieri la scorsa stagione, ma anche perché toglie il peso di aspettative non riposte da un giocatore il cui apporto può essere decisivo nel raggiungere l’obiettivo salvezza. E, perché no, riprendere il filo del sogno azzurro, con Luciano Spalletti che lo aveva osservato da vicino prima che l’infortunio di marzo e poi l’espulsione contro il Lecce diventassero segni del destino contrario alla sua chiamata con l’Italia. Ma, soprattutto, riprendere il filo con il Cagliari, partendo dal gol contro il Lecce per non fermarsi: perché, in fondo, il classe 2000 di Cimitile ha un talento mai messo in discussione, ciò che mancava era la scintilla mentale che mettesse alle spalle un periodo complesso che durava ormai da mesi.

Matteo Zizola

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