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Cagliari, fiducia ed estro: Liverani può contare su Makoumbou

L'esultanza di Antoine Makoumbou dopo il gol contro il Cittadella | Foto Luigi Canu
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Regista o mezzala. In un centrocampo a tre sono solo due gli spot liberi per interpretare il ruolo di protagonista. Sembra esserne stato conscio sin da subito Antoine Makoumbou, arrivato al Cagliari nel caldo luglio isolano  già con diversi minuti nelle gambe dal Maribor. Qualche differenza nella messa in scena del copione richiesto da Fabio Liverani nelle prime tre serate di impegni ufficiali, ma un effetto positivo sul pubblico che non è mai svanito. E un gol che ha fatto alzare in piedi l’intera platea.

Tipologia

Tecnica ed estro. Makoumbou ha probabilmente smontato l’ennesimo stereotipo sul continente africano, associato spesso a calciatori rocciosi e tutto polmoni, mettendo in risalto due caratteristiche che è possibile trovare anche dove alcuni non immaginano. In Slovenia, prima al Tabor Sezana e poi al Maribor, se ne erano già accorti. Non un mastino, ma un giocatore che davanti alla difesa vuole starci per gestire i ritmi, che apprezza la pressione avversaria per uscirne anche con qualche rischio. Nelle prime due uscite ufficiali stagionali, Makoumbou ha giocato prevalentemente da regista. Se con il Perugia l’azione del congolese è stata meglio supportata dai compagni di reparto, Viola su tutti, a Como il numero 29 ha provato a trascinare l’intero reparto e non solo, finendo per mettere in evidenza la mancanza dei movimenti dei compagni di squadra. Contro il Cittadella, Liverani ha scelto di spostare il centrocampista nel ruolo di mezzala. Leggermente spostato dalla sua zona di competenza, Makoumbou è andato inizialmente in difficoltà, senza perdere il brio ma lasciando per strada il rispetto dei tempi di gioco, con il tocco in più che è stato in alcuni casi evidente. Senza contare il ritardo su Vita in occasione del lancio per il gol di Asencio. Nel lungo periodo però Makoumbou è cresciuto, e dopo alcune sbavature a inizio secondo tempo non ha mai smesso di essere un fattore fino a siglare il gol che ha dato i primi tre punti della stagione al Cagliari. 

Fiducia

L’abbondanza regna nella metà campo rossoblù. L’arrivo di Marco Mancosu, che Liverani potrebbe utilizzare sia come esterno d’attacco che come mezzala di qualità, ripetendo l’esperimento già messo in moto con Nicolas Viola (rimasto in panchina nell’ultima sfida a causa di un attacco febbrile), potrebbe dare qualche grattacapo al tecnico romano che dovrebbe poi scegliere tra Deiola, Rog, Nandez e lo stesso Makoumbou, senza dimenticare i giovani Kourfalidis e Lella (anche se i due potrebbero uscire nei giorni finali del mercato, qui l’approfondimento sulla rosa). Al momento però il congolese sembra essere sicuro del suo posto, qualsiasi sia la posizione in un centrocampo che non cambierà la propria formula, sia per l’impatto sulla squadra che per la prontezza dal punto di vista fisico. L’inizio anticipato della stagione in Slovenia a causa dell’impegno dei preliminari di Champions League, permette al giocatore di avere ancora una maggiore lucidità nell’arco dei novanta minuti e un vantaggio su compagni di reparto indietro di condizione. A dare la svolta per il momento sembra però essere stata la fiducia immediata donatagli da Liverani: un aspetto fondamentale, come ci aveva detto il collega sloveno Miran Zore in un’intervista, per un giocatore a cui potrebbero essere mancate sicurezze più che il talento. Un qualcosa visibile anche nell’azione del gol, quando prima di scoccare il tiro sul primo palo sembra temporeggiare in attesa di un compagno. Tuttavia, per fortuna del Cagliari, qualcosa sembra poter cambiare.

Matteo Cardia

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