“Vince squadra che sbaglia meno”. Chissà se questa massima del grande e indimenticato Vujadin Boskov sarà entrata anche solo per un attimo, in questi giorni di pausa per le nazionali, nella testa di Claudio Ranieri. Sbagliare, un verbo che sta riecheggiando spesso in casa Cagliari dall’inizio di questa stagione. I tanti errori, specie quelli difensivi, stanno costando caro ai rossoblù, che si ritrovano ultimi in classifica in Serie A dopo 8 turni e con tanti problemi da risolvere, primo fra tutti quello riguardante la solidità del proprio reparto arretrato.
Fragilità ed errori
“La fase difensiva? Io credo nel lavoro. Abbiamo allenato il giocatore e la squadra in fase di non possesso. Se riesco a migliorare anche di poco il singolo poi migliorerò tutta la rosa”. Parole e musica di Claudio Ranieri fin dai primissimi giorni dal suo rientro in Sardegna sulla panchina rossoblù lo scorso gennaio. A distanza di dieci mesi da quelle parole rilasciate ai media dal tecnico romano, il Cagliari si ritrova quasi vittima di sé stesso e dei suoi stessi problemi nel nuovo impatto con la A. Con la remuntada della scorsa cadetteria i fantasmi di una difesa fragile e facilmente penetrabile sotto la gestione Liverani sembravano essere stati archiviati del tutto con il ritorno al timone di Sir Claudio e invece si sono puntualmente ripresentati, quasi in una sorta di incubo senza fine, con il salto di categoria. A testimoniare il momento difficile del gruppo di mister Ranieri arrivano, con il loro verdetto inequivocabile, i numeri. Secondo le statistiche, il Cagliari ha la seconda peggior difesa di tutto il torneo con 16 gol al passivo (insieme all’Empoli), solo la Salernitana (17), prossimo avversario del Cagliari alla ripresa del campionato, fa peggio. Tuttavia non è solo il 16 totale alla voce gol subiti – di cui ben 10 nelle ultime tre gare ufficiali (contro Atalanta, Milan e Roma) – a far suonare un campanello d’allarme importante dalle parti di Asseminello. Di fatti i soli 2 clean sheet ottenuti contro Torino e Udinese fanno capire perfettamente come il Cagliari abbia ancora estremo bisogno di lavoro di copertura, lo stesso lavoro chiesto da Ranieri in quasi ogni conferenza stampa. Le cifre però sono solo la cima dell’iceberg della crisi del Cagliari in fase difensiva. Ad accentuarne notevolmente il peso, in un inizio di stagione già particolarmente complesso, ci sono anche gli errori dei singoli. Tra coloro che sono finiti con più frequenza sulla graticola c’è sicuramente il portiere serbo Boris Radunovic. L’estremo difensore rossoblù è stato tra i più criticati in questo inizio di stagione. Per l’ex Atalanta, tra i protagonisti della scorsa stagione in B in casa Cagliari, errori che sono più di concentrazione che di concetto. Dal pallone regalato per la rete di Fabbian nel finale contro il Bologna all’incertezza se uscire o meno sulla galoppata a destra di De Ketelaere che ha portato al gol di Lookman contro l’Atalanta. Fino ad arrivare ad un’uscita tutt’altro che perfetta per il primo centro in assoluto in A del milanista Okafor. Responsabilità non di poco conto sul momento complicato della difesa di Ranieri sono da affidare anche al pacchetto dei difensori centrali – anche perché i sardi hanno subito tanto dalla Roma anche con Scuffet tra i pali – con in testa i due nuovi arrivati, ovvero Pantelis Hatzidiakos e Mateusz Wieteska. L’ex AZ Alkmaar, nell’ultima di campionato contro la Roma alla Domus, ha mostrato probabilmente la sua peggior prestazione in assoluto da quando è arrivato in Sardegna. L’Eredivisie è un universo a sé rispetto alla Serie A nei movimenti in marcatura, tanto che il numero 17 rossoblù non è ancora riuscito a trovare le giuste contromisure per imporsi nella terza linea del Cagliari. L’ultimo esempio, tra quelli più recenti, è la mancata comunicazione in fase di raddoppio con Nandez in occasione dello 0-1 giallorosso con Aouar. L’assenza non giustificabile del centrale greco ha provocato l’apertura dello spazio, circostanza in cui l’ex Lione è andato facilmente a nozze. Discorso all’incirca simile per l’ex Clermont Wieteska. Il suo esordio contro il Bologna, con annesso assist per il provvisorio 0-1 di Luvumbo, sembrava essere il segnale di sicurezza che il Cagliari stava aspettando da tanto tempo. Invece il difensore polacco, come il compagno di reparto ellenico, palesa tutt’ora delle difficoltà ed è spesso vittima dei suoi stessi errori di leggerezza nelle singole giocate.
Sosta
Il secondo stop stagionale del campionato per gli impegni delle nazionali poteva rappresentare potenzialmente un momento non solo di riflessione ma anche utile per ritrovare le certezze perdute. Invece per ora la pausa non ha fatto altro che aumentare i dubbi nella testa dell’allenatore del Cagliari. In vista della ripresa del campionato, dove i rossoblù saranno impegnati in un match che sa già di scontro salvezza contro la Salernitana (sebbene siano passate solo 8 giornate), le scelte a disposizione di Ranieri per la difesa saranno condizionate da infortuni, condizione, stanchezza post-nazionali e soprattutto da una fiducia in rossoblù che tarda ad arrivare. Nello specifico, sul fronte dei giocatori impegnati con le rispettive nazionali, Hatzidiakos tornerà in anticipo dagli impegni con la sua Grecia per una contusione alla caviglia e si metterà a disposizione del Cagliari dalla giornata di domani, 17 ottobre, per la ripresa degli allenamenti in vista della trasferta a Salerno. Le condizioni dell’ex AZ verranno monitorate da vicino dallo staff medico rossoblù per capire se potrà essere utilizzato o meno alla prossima di campionato. Sono invece ancora in nazionale – rispettivamente con la Polonia e con la Slovacchia U21 – Mateusz Wieteska e Adam Obert. Entrambi rischiano di tornare ad Asseminello a disposizione di mister Ranieri con una condizione fisica tutta da verificare, ma soprattutto metteranno pochi allenamenti sulle gambe prima della Salernitana. Condizione che non aiuta un reparto che ancora non ha una chiara identità. E poi c’è il capitolo legato ad Alberto Dossena. L’ex Avellino, da circa una settimana a questa parte, si sta allenando individualmente e non è stato convocato a scopo precauzionale nell’amichevole dello Zoboli vinta 4-1 contro il Carbonia giocata lo scorso 12 ottobre. La sosta, che ha consentito al tecnico del Cagliari di ritrovare o scoprire per la prima volta altri giocatori (in particolare in mediana e in avanti), rischia di diventare nel giro di pochi attimi da preziosa alleata a nemica pericolosa e scomoda per la difesa. Con i 4 centrali fin qui più usati da Ranieri che per un motivo o per l’altro non hanno potuto sfruttare al meglio le due settimane senza campionato.
Scelte
La settimana appena iniziata per il Cagliari è di quelle davvero importanti, perché porta al primo vero banco di prova per l’operazione risalita. “Ora dobbiamo cominciare a fare il nostro campionato”, disse Ranieri ai media dopo la sconfitta contro la Roma. Poche parole ma chiare nel loro significato, che non hanno certamente bisogno di ulteriori spiegazioni e che danno il vero senso delle intenzioni del tecnico del Cagliari nell’immediato futuro. All’Arechi i rossoblù dovranno dimostrare di essere più forti delle difficoltà e di aver fatto un importante step di crescita dal punto di vista psicologico. La possibile incognita dettata dai problemi, non solo numerici ma anche di organico, nella retroguardia potrebbe portare Ranieri a delle nuove scelte. La speranza dell’allenatore romano sarebbe quella di recuperare in tempo Dossena così come i nazionali Wieteska e Obert, anche a costo di prendersi qualche rischio. Questo tipo di disposizione potrebbe essere la più probabile per la sfida contro la Salernitana. Ranieri rimarrebbe così con i tre stopper, senza dover essere costretto a rivoluzioni drastiche. Ranieri, però, nella sua ultratrentennale carriera da allenatore, ha più volte sorpreso addetti ai lavori e avversari a livello di scelte. Ecco perché non è del tutto da scartare la soluzione di un ritorno alla difesa a quattro. In questo caso, il tecnico rossoblù potrebbe abbassare il raggio d’azione dei suoi laterali, con Zappa o Di Pardo a destra e Augello o Azzi a sinistra. Senza dimenticare la carta Goldaniga come prima alternativa di esperienza per il ruolo di centrale.
Fabio Loi