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Lennart Czyborra in Atalanta-Brescia

Cagliari: ecco perché Czyborra è stato mollato dai rossoblù

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Il rimbalzo di responsabilità, le accuse incrociate che nascondono colpe condivise. A volte è meglio il silenzio e mettere sotto il tappeto cause e conseguenze, lasciar scorrere il passato e ripartire senza guardarsi indietro. Gli strascichi possono avere l’immagine di un buco aperto da riempire al più presto, piangere sul latte versato ha poco senso quando il tempo presenta il conto e ogni ora che passa ci si avvicina alla prossima sfida. Cos’è successo tra il Cagliari e Lennart Czyborra? Promesso sposo rossoblù che resta tale, ma in direzione Genova. Tutto sembrava fatto poi la positività al Covid del terzino tedesco a rimandare il matrimonio fino al terzo incomodo che mette il dito tra moglie e marito.

“Chi viene a Cagliari deve mostrare desiderio di lottare per questi colori al di là delle qualità e sposare questa filosofia e mentalità“. La firma su queste parole è quella di Eusebio Di Francesco, poco più di una settimana fa il tecnico abruzzese indicava la via e oggi, a bocce ferme, queste dichiarazioni si riempiono di ulteriore significato. Czyborra era pronto a tornare in Sardegna dopo la toccata e fuga di metà agosto tra vacanze in Costa Smeralda e visita ad Asseminello. Affare fatto, cinque milioni all’Atalanta per il prestito biennale con obbligo di riscatto e il giocatore pronto a vestire la maglia rossoblù dopo il tentativo andato a vuoto dello scorso inverno. Il Cagliari aspettava di poter finalizzare il tutto non appena fosse passato il problema Covid, il giocatore in isolamento in Germania però iniziava ad avere altre idee perché Faggiano, il direttore sportivo del Genoa, aveva fatto capolino come terzo incomodo. Senza le firme nero su bianco tutto può succedere e così il blitz dei liguri va a segno, offerta migliore all’Atalanta e a Czyborra, il Cagliari resta sorpreso con il cerino in mano. Rilanciare per convincere giocatore e bergamaschi, a maggior ragione in tempi di vacche magre da Covid, un’opzione non percorribile. Non è momento di aste anche perché Di Francesco vuole elementi devoti alla causa e se bastano pochi euro per far cambiare idea allora forse non ne vale la pena di ribaltare la situazione ed è meglio cercare altrove. D’altronde anche il direttore sportivo rossoblù Pierluigi Carta una settimana fa aveva ribadito quanto detto da DiFra, “I calciatori che arrivano qui devono voler fortemente indossare la nostra maglia, avendo ben chiaro cosa rappresenta per la nostra terra”.

Czyborra ha abbandonato il Cagliari e il Cagliari ha fatto spallucce abbandonando Czyborra, la mentalità e la voglia di vestire il rossoblù sono la stella polare della rivoluzione a nome Di Francesco. Gli errori del passato da non ripetere, il Cagliari che è crollato nella seconda parte delle ultime stagioni ha mostrato problemi mentali più che tecnici e dalla mentalità si è deciso di ripartire. Una decisione che segna il futuro, meglio un giocatore convinto che un Czyborra da convincere, con buona pace di una fascia sinistra da ricostruire.

Matteo Zizola

 
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