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Fabio Liverani dà indicazioni ai suoi durante Cagliari-Pisa | Foto Luigi Canu

Cagliari, è giusto insistere con la costruzione dal basso?

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“Io credo che la possibilità di cercare in diagonale con un cambio gioco dei difensori il centrocampista contro il Pisa era una giocata che aveva sia spazio che tempo, chiaro che poi con un errore individuale cambia tutto. Ma nella ripresa la costruzione dal basso ha funzionato anche bene, specie andando a cercare Luvumbo. Per me è solo un freno mentale quello che abbiamo, altrimenti non reagisci come abbiamo fatto dopo il gol subito. Se non hai le conoscenze non le inventi le giocate, al momento sta pesando solo l’assenza della vittoria”. Parole e musica di Fabio Liverani in sala stampa dopo il pareggio in Serie B del suo Cagliari per 1-1 contro il Pisa in risposta alla nostra domanda sui continui errori nella costruzione dal basso della sua rosa.

Scelta
Per Liverani l’ennesimo errore in possesso, in questo caso Altare, che ha portato alla rete di Morutan dei toscani, servito dal centrale ex Olbia tutto solo davanti a Radunovic, è figlio più di un momento psicologico del suo gruppo, su cui pesa la lunga assenza dalla vittoria, più che di una filosofia che proprio sembra non andare a genio agli isolani in stagione. Eppure se andiamo a riguardare la storia recente del Cagliari guidato dal tecnico romano ci si accorge che la palla persa in uscita sulla propria trequarti è una costante ricorrente. Gli esempi recenti più limpidi sono la gara contro l’Ascoli, sconfitta 2-1, e l’ultimo turno alla Domus contro il Pisa di Luca D’Angelo, ma in realtà già dalle primissime uscite in precampionato e dalla Coppa Italia contro il Perugia i rossoblù hanno concesso dei gol su palla persa in fase di manovra partita dal portiere, e poi arenatasi alla costruzione dei difensori. All’inizio si poteva pensare che fosse una naturale condizione per una formazione ancora alla ricerca delle certezze per un nuovo modo di giocare. Con una buona fetta del girone d’andata di Serie B alle spalle, e una classifica che vede il Cagliari fuori non solo dalle primissime posizioni ma anche dalla zona playoff, però pare evidente che quello cercato dall’allenatore ex, tra le altre, di Lecce e Parma sia un vestito tattico che poco si adatta alle qualità, specie in difesa, della rosa del Cagliari.

Testa
Se riguardo a questa prima parte di campionato, Genoa esclusa dove abbiamo fatto una buona prova difensiva, non ricordo una squadra che ci abbia davvero messo in difficoltà. Spesso abbiamo fatto noi dei regali agli avversari e questo mi dà fiducia per il futuro perché significa che noi abbiamo tutte le caratteristiche per trovare una svolta. Credo che mentalmente ora pesi l’assenza dai tre punti in alcuni episodi e in alcune giocate dei miei”. Sempre firmato Liverani. E ha ragione il tecnico romano, paradossalmente il suo Cagliari, riguardando alle varie sfide di questa Serie B, con un’altra mentalità avrebbe portato a casa molti più punti, pur faticando a trovare una costante identità di gioco. Quello che stona è però fare di questa realtà un velo per nascondere dei problemi tattici evidenti per questa formazione, a discapito di una qualità nelle scelte individuali che sulla carta è superiore a una posizione di centro classifica in cadetteria. E sarebbe altrettanto sbagliato relegare tutto a errore individuale. Altare contro il Pisa è uscito tra i fischi della Domus, normale nel calcio quando commetti errori da matita rossa. Ma il problema non sembra essere solo la difficoltà in impostazione di questo o quel calciatore. Contro il Pisa ci sono stati almeno 4-5 palloni regalati sulla trequarti rossoblù agli avversari che potevano diventare un gol e che sono stati comunque delle nitide occasioni da rete. Pensiamo alla palla persa da Deiola a inizio partita, ma anche Carboni, Capradossi e persino giocatori di maggiore esperienza e tecnica come Nandez e Rog hanno commesso errori velenosi in uscita

Futuro
Troppi indizi che fanno una prova: questa rosa mal digerisce l’imposizione della costruzione palla a terra da dietro. Una scelta che poi, per come è stata attuata, toglie anche verticalità e profondità in avanti. Liverani ora ha a disposizione la sosta, che significa due settimane di allenamenti, con la ripresa fissata per martedì 15 novembre, per registrare uno dei problemi principali del suo Cagliari, che tiene tanto il possesso della palla ma ancora non ha capito come sfruttare con continuità questa arma e anzi a volte la trasforma in un problema, oppure per trovare una nuova filosofia di gioco in manovra per la sua rosa. Anche perché il tempo per sbagliare e sperimentare è finito. Da ora in Serie B bisognerà correre, perché la fiducia nei suoi confronti da parte della dirigenza isolana c’è ma prima o poi il Cagliari dovrà tornare quantomeno nelle posizioni playoff, prima di cercare di ripuntare al vertice della cadetteria per riconquistare la Serie A. Il Frosinone alla ripresa del campionato, in trasferta, sarà un vero e proprio banco di prova, un esame del nove che questa formazione non potrà non superare.

Roberto Pinna

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