“Quest’anno devo aggiungere quelle cose che l’anno scorso mi sono mancate per poter fare uno step in più in avanti”. Così ci disse Adam Obert, difensore del Cagliari, durante la nostra piacevole chiacchierata alle Terme di Saint-Vincent dello scorso 1° agosto, a margine del ritiro valdostano del club rossoblù. La voglia di essere finalmente protagonista anche in Serie A, dopo esserlo stato nel campionato Primavera e in Serie B.
Fiducia
Eppure, nonostante gli auspici, la quarta stagione del 22enne slovacco con la maglia del Cagliari è iniziata nelle retrovie, complice la presenza sulla fascia mancina di due senatori come Augello e Luperto. “Ho fatto tanti ruoli sulla fascia sinistra o comunque nella parte sinistra del campo. Il ruolo che mi piace di più è quello di braccetto di sinistra. Giocando in questo ruolo mi diverto molto. L’importante comunque è giocare”, ci raccontò ancora l’ex Sampdoria, che in rossoblù ha giocato anche da quinto a centrocampo. Poco più di un quarto d’ora in campo tra Carrarese (3-1) e Como (1-1), prima di trovare spazio da titolare nelle ultime due gare giocate dal Cagliari contro Cremonese (1-0) e Parma (2-3). Nella prima Obert ha occupato una posizione ibrida tra centrale e braccetto di sinistra, complice il sistema tattico impostato da Davide Nicola, pronto a variare a seconda del momento da 3-4-2-1 a 4-2-3-1, facendo registrare un’ottima prestazione contro l’attacco grigiorosso. Ma è al Tardini che lo slovacco ha lasciato il segno, schierato a sorpresa da esterno mancino nella linea a quattro, con Augello in panchina. Una contromisura pensata da Nicola per mettere la museruola a Man, che non a caso nel primo tempo non ha praticamente toccato palla: in 45’ il rumeno è passato da spauracchio a fantasma, tanto da costringere Pecchia a dirottarlo sull’altra fascia e inserire lo svedese Almqvist dalle parti di Obert. L’ex Lecce ha approfittato della sua freschezza per mettere in difficoltà il numero 33 rossoblù che, complice forse anche un po’ di stanchezza per la poca abitudine a giocare due partite di fila in pochi giorni dopo un inizio di stagione vissuto da rincalzo, ne ha patito le fiammate tanto da prendere anche un’ammonizione. La scorsa stagione Claudio Ranieri lo aveva inserito con costanza nelle sfide più difficili che attendevano il suo Cagliari. “Gli morderei la testa come con i polpi”, aveva detto in risposta a una nostra domanda in conferenza stampa, sottolineando stima e aspettative nei confronti di Obert. “Lui mi diceva quello che mi mancava a partire dall’aggressività – ha detto ancora Obert nella nostra intervista in Valle D’Aosta – mi diceva di essere più cattivo e anche di essere più sul pezzo. Quello che mi ha detto mister Ranieri me l’ha detto anche mister Nicola. È questo che mi manca, me lo devo mettere in testa ogni giorno e sono convinto che arriverà il momento in cui faremo esattamente quello che ci dice il mister”.
Svolta
“Obert e Adopo sono due giocatori su cui si sta lavorando molto e stanno dimostrando di poter essere competitivi”. Così Nicola ha commentato la prestazione dei due nomi inseriti quasi a sorpresa nell’undici titolare contro il Parma, davanti ai cronisti al termine del match, ostentando soddisfazione e fiducia per il futuro. L’uscita dal campo al 64’ per far spazio ad Augello ha messo fine a oltre un’ora di ottimo livello per Obert, che si è ricandidato in modo prepotente per una maglia da titolare anche contro la Juventus. Duttilità, fisico e tecnica non usuale per un difensore sono caratteristiche che il 22enne di Bratislava ha sempre messo in mostra, fin dai tempi della Primavera. E anche al Tardini le sue doti sono venute fuori con prepotenza sia in fase difensiva – dalle sue parti Man ha avuto vita durissima – che in quella offensiva, perché è lui che dà il pallone a Luvumbo per il cross che porta allo 0-1 di Zortea. Se il ritiro doveva servire a dare risposte a Nicola, la gara di Parma ha detto che anche Obert è pronto a prendersi le sue responsabilità in rossoblù, sia da titolare che da cambio in corsa. Domenica 6 ottobre i rossoblù affronteranno a Torino la Juventus di Thiago Motta, ringalluzzita dal 2-3 di Lipsia in Champions League grazie anche alla doppietta di Dusan Vlahović e alla rete decisiva di Conceição jr. che, visto il ko di Nico González, è il principale candidato a giocare alto a destra nel 4-2-3-1 bianconero. Un attaccante certamente ostico per la difesa del Cagliari e chissà che Nicola non decida di confermare Obert in quella posizione, per replicare la prova di Parma contro Man e togliere alla Vecchia Signora una delle possibili armi offensive. È ancora presto per dirlo, ma di certo il buon Adam dopo la sfida di Torino lascerà la Sardegna alla volta della Slovacchia, per rispondere alla nuova convocazione nella nazionale maggiore diretta da Francesco Calzona, che lo ha inserito nella lista per le sfide contro Svezia e Azerbaigian di Nations League. Una nuova chance per aggiungere esperienza internazionale alla sua fin qui giovane e promettente carriera, per confermare a Nicola di essere un giocatore sempre pronto alla battaglia e, soprattutto, fare finalmente quel tanto agognato “step in più” a livello di crescita.
Francesco Aresu