Attenzione ai dettagli, consapevolezza dei propri mezzi e l’attitudine a subire meno reti possibile. Sono gli aspetti principali su cui Claudio Ranieri si sta concentrando, dal suo rientro sulla panchina del Cagliari, per quanto concerne la fase difensiva. La media gol al passivo, rispetto alla gestione Liverani, si è notevolmente abbassata passando da 1,7 a 0,6. Numeri a parte, il lavoro del tecnico rossoblù, in queste ultime settimane, si sta basando anche sul rispolverare alcuni giocatori in grado di aumentare le soluzioni sia tecniche che tattiche in questa fase cruciale della stagione di Serie B.
Esperienza al potere
Per tutto il mercato di gennaio il Cagliari, su indicazione dello stesso Ranieri, è andato alla ricerca di un difensore centrale esperto e di spessore, con i nomi di Colley, Gunter e, infine, Radovanovic circolati nelle varie settimane della sessione invernale. Nessuno di loro è arrivato in rossoblù, così il club di Sa Ruina si è reso conto di avere già in casa la soluzione con un nome cerchiato in rosso su tutti: Edoardo Goldaniga. L’ex Sassuolo è rimasto fuori dalle rotazioni per quattro mesi, prima per infortunio e poi per scelta di Liverani, che lo ha relegato in panchina per tutto il mese di dicembre, preferendogli Capradossi. Tuttavia, già dal suo ritorno nel finale del match interno contro il Benevento (con soli 7 minuti giocati) si è visto che la sua condizione fisica era in miglioramento. Poi, nel turno successivo di campionato, ecco la nuova chiamata alle armi da parte di Ranieri nella sfida playoff contro il Bari. Complice l’assenza per squalifica di Altare, il tecnico rossoblù ha sparigliato le carte in tavola cambiando modulo tattico (passando dal 3-5-2 ad un più classico 4-4-2), scegliendo poi il difensore milanese per arginare le avanzate del miglior reparto offensivo cadetto. Una mossa che si è rivelata vincente: contro i Galletti Goldaniga ha tirato fuori una prestazione convincente, non solo dando esperienza e serenità al reparto, ma giocando anche una partita di spessore e sostanza. Nonostante un giallo evitabile, l’ex Genoa ha contribuito a tener saldo il muro difensivo quando il Cagliari ha dovuto inevitabilmente abbassare il proprio baricentro dopo l’espulsione di Lapadula. Una bella prestazione, che ha dato la possibilità a Ranieri e al Cagliari di ritrovare un giocatore di comprovata esperienza e che potrà sicuramente dare il suo contributo nella seconda parte di stagione.
Gioventù e duttilità
La valorizzazione della difesa rossoblù messa in atto da Ranieri, però, passa sia dall’esperienza che dalla gioventù. Per conferma chiedere ad Adam Obert: il numero 33 del Cagliari, che nella gestione Liverani era per lo più considerato come terzino sinistro (scavalcando nelle gerarchie giocatori di ruolo come Carboni e Barreca), si è confermato un vero e proprio jolly difensivo in questa parte di stagione con Ranieri allenatore. Braccetto di sinistra nella difesa a tre (nel match casalingo della Domus vinto contro il Benevento) e laterale mancino in una linea a quattro (nella sfida contro il Bari), in entrambi i casi con licenza di offendere e proporsi in avanti: al San Nicola l’ex prodotto del vivaio della Sampdoria non ha fatto rimpiangere profili di spinta come Azzi e Barreca, fornendo nel contempo una prestazione convincente dal punto di vista difensivo. Indubbiamente il percorso di crescita di Obert con la maglia del Cagliari procede spedito, con la presenza di un allenatore esperto, carismatico e attento ai dettagli nella fase difensiva come Ranieri in grado di agevolarlo ulteriormente.
Tra scelte e un futuro prossimo chiamato Venezia
“Fatemi conoscere bene la squadra, prima di cambiare modulo. Come ho detto non sono innamorato di un modulo o di un altro. Come prima cosa abbiamo detto di migliorare la difesa e stiamo cercando di farlo. Poi dopo verrà il seguito. Le squadre di calcio sono come i palazzi: prima si fanno le fondamenta poi si va su”. Così parlò il tecnico rossoblù lo scorso 1° febbraio nella conferenza stampa prima del match contro il Modena. Dichiarazioni da cui si evince ancora di più come la fase di contenimento sia uno dei suoi capisaldi: Ranieri sa di avere nella propria faretra diverse frecce affidabili alla voce centrali difensivi, tra cui i ritrovati Goldaniga e Obert per il tecnico romano. Contro il Venezia tornerà Altare (assente per squalifica contro il Bari), che si aggiunge a un Dossena in crescita costante e a un Capradossi desideroso di rilancio. Una piacevole abbondanza per il tecnico di Testaccio, che grazie alle prove convincenti dei suoi bucanieri può guardare con maggiore fiducia al futuro, probabilmente avendo già dimenticato il mancato arrivo di un centrale esperto sul mercato di gennaio.
Fabio Loi