Da oggetto misterioso a intoccabile in un solo passo. Chiave di volta il cambio in panchina, senza la necessità di aspettare l’insediamento del nuovo, ma con l’occasione arrivata già dalla soluzione ad interim. Alberto Dossena ha conquistato il ruolo di ministro della difesa del Cagliari dopo il poco o nullo utilizzo con Liverani e l’esordio dal primo minuto con Pisacane. Claudio Ranieri ne ha fatto il centro del centro, guida della retroguardia mai assente fino a oggi.
Ballottaggio
C’è sempre una prima volta e si dice che non si scorda mai. Quella della vittoria per 2-0 contro il Cosenza sicuramente resterà nella memoria del difensore scuola Atalanta, partita solida e titolarità conquistata definitivamente da quel momento in poi. La nuova prima volta di Dossena sarà a Perugia, dal sapore diverso perché il centrale ex Avellino non sarà della partita causa squalifica. Unicum nel 2023, anno della svolta per il centrale ventiquattrenne di Brescia. Le alternative non mancano e proprio il tecnico rossoblù ha voluto sottolineare nella conferenza dell’antivigilia la convinzione che chi giocherà sarà all’altezza: “Ci sono Altare e Goldaniga, non hanno mai meritato di uscire. Quando sono entrati sono sempre andati in campo con il piglio giusto, sceglierò con molta serenità il sostituto” le parole di Sir Claudio. Un indizio potrebbe essere il secondo tempo della vittoria contro la Ternana, con l’ingresso di Altare in luogo di Obert per mettere minuti nelle gambe dell’ex Olbia e fungere così da prova generale per la futura squalifica di Dossena, già nota dopo il giallo nella prima frazione. Una difesa a quattro con il rientrante Azzi sulla corsia mancina a contendersi una maglia con Barreca, Zappa sul lato opposto e il duo Altare-Obert a difendere la porta di Radunovic.
Alternativa
Se da una parte il centrale bergamasco potrebbe ritrovare la maglia da titolare dopo poco più di due mesi – l’ultima volta in casa contro il Genoa il primo marzo – dall’altra anche Goldaniga spinge per recuperare il terreno perduto. L’ingresso da quinto sulla fascia destra contro la Ternana come un antipasto, la trasferta in Umbria contro il Perugia l’occasione per partire nell’undici iniziale come non accade dal 10 marzo, vittoria contro l’Ascoli alla Unipol Domus per 4-1. I due litiganti, però, potrebbero anche godere lasciando con le mani vuote il terzo contendente Adam Obert. D’altronde non si può escludere che Ranieri punti sulla coppia Altare-Goldaniga per una semplice questione di intesa e affinità. Non va dimenticato, infatti, che nella gestione Liverani i due erano titolari indiscussi al centro della difesa, almeno fino all’infortunio dell’ex Sassuolo nella gara di andata contro il Brescia. E, inoltre, negli ultimi mesi spesso e volentieri si sono ritrovati assieme tra le riserve durante la settimana, affinando un rapporto sul campo che potrebbe così tornare utile contro gli uomini di Castori. Un altro fattore, infine, è che con la difesa a quattro né Altare né Goldaniga hanno mai fatto coppia con Obert, tranne il secondo all’esordio stagionale a Como complice la squalifica del classe ’98 bergamasco.
Numero perfetto
A chiudere il cerchio dei dubbi è la possibilità che Ranieri possa cambiare volto alla retroguardia non solo come uomini, ma anche come schieramento. E non sono pochi i motivi che pendono a favore di questa scelta. Intanto l’inerzia data dal 3-5-2 o 3-4-2-1 visto nella ripresa contro la Ternana, in più la non perfetta condizione di Mancosu e l’assenza di Falco che toglierebbero l’opzione trequartista dal tavolo. Con la difesa a tre potrebbero così trovare spazio tutti i giocatori a disposizione o, come contro gli umbri di Lucarelli, rivedere Deiola al centro con Altare, Obert e Goldaniga a contendersi le restanti due maglie. Soluzione che favorirebbe anche Azzi, limitandone le difficoltà in fase di non possesso e regalandogli più libertà in quella offensiva da quinto sulla corsia mancina. C’è poi da considerare lo schieramento degli avversari, aspetto che Ranieri spesso e volentieri tiene bene a mente per contrastarne le peculiarità ed evidenziarne i limiti. Il Perugia di Castori gioca con la retroguardia a tre, variando dal 3-5-2 puro al 3-4-1-2, altro dettaglio che potrebbe far propendere il tecnico rossoblù verso il ripetere la soluzione vista nella ripresa contro la Ternana. E aiutando così a sciogliere il dubbio della sostituzione di Dossena rinforzando maggiormente la retroguardia e provando a dare più solidità con l’aggiunta di un uomo davanti a Radunovic. Evitando, infine, di cercare nuovi disegni per ovviare alle difficoltà sulla trequarti, senza rischiare dal primo minuto Mancosu e con la possibilità di variare in corsa il canovaccio a seconda dell’andamento della sfida del Renato Curi.
Matteo Zizola