Il progetto targato Di Francesco dovrebbe partire da Radja Nainggolan, in attesa di portare avanti la trattativa con l’Inter dopo l’accordo trovato tra il Ninja e il Cagliari per la permanenza in Sardegna. L’allenatore abruzzese vede in Nainggolan il leader tecnico e mentale da cui far nascere la sua squadra, il 4-3-3 annunciato durante la presentazione alla stampa lascia però alcuni dubbi sulla collocazione del centrocampista belga in caso di probabile conferma.
È anche vero che Di Francesco non ha escluso un diverso assetto tattico, anche nell’esperienza di Roma fu capace di variare in alcune occasioni nella prima stagione – il 3-4-1-2 contro il Barcellona l’esempio più importante – e di passare al 4-2-3-1 nella seconda sfortunata annata culminata con l’esonero dopo la sconfitta nel derby di marzo. Nelle quasi due stagioni romane di Di Francesco Nainggolan fu presente soltanto nella prima, terzo posto in campionato e semifinale di Champions League persa contro il Liverpool, mentre nell’estate del 2018 il Ninja fu acquistato dall’Inter su richiesta di Spalletti. Il primo approccio del Ninja all’era del tecnico abruzzese sulla panchina giallorossa non fu dei migliori, con tanto di voci – smentite da Nainggolan per primo – di screzi con il tecnico. Al centro la posizione in campo, il passaggio da Spalletti a Di Francesco infatti riportò il belga tra i tre di centrocampo nel ruolo di mezzala dopo l’intuizione dell’ex allenatore dell’Inter di portarlo più vicino alla porta come trequartista, con risultati importanti che significarono la migliore stagione nella sua carriera.
Nel nuovo Cagliari Nainggolan potrebbe così rivivere lo stesso passaggio, d’altronde lui stesso dichiarò di fronte alle polemiche che “per me dieci metri più avanti o più indietro non cambia niente, dove gioco gioco. Ho sempre fatto la mezzala, ora devo solo riabituarmi al ruolo. Io non sono un trequartista, di solito quelli che giocano lì sono giocatori alla Ronaldinho, il mio ruolo l’anno scorso è stata un’invenzione di Spalletti e si è rivelata perfetta per me. Ora sono tornato al vecchio ruolo e anche questa posizione è perfetta per me”.
Era però il 2017, tre anni or sono e ora il Ninja ha passato le 32 primavere e nel frattempo tra Inter e Cagliari ha dimostrato quanto possa far male in un ruolo più avanzato rispetto a quello naturale della sua prima esperienza in rossoblù. Oltretutto i problemi al polpaccio e una tenuta fisica che non è più quella dei tempi migliori stonerebbero con la posizione di mezzala, sempre che non venisse sostenuto sul lato da esterni – difensivo e d’attacco – con spiccate doti di corsa e in grado di sopperire alle sue fisiologiche mancanze.
Restando sul 4-3-3 Nainggolan avrebbe così due possibili collocazioni, quella da “finto” regista, magari con licenza di avanzare tra le linee, e quella di falso nove che però non sembrerebbe rientrare nell’idea di gioco di Di Francesco. Davanti alla difesa il Ninja ha già giocato con la maglia del Cagliari nell’ultima stagione nelle due gare d’esordio contro Brescia e Inter anche se i risultati non furono dei migliori. Una volta avanzato come vertice alto del rombo, invece, il numero 4 fu protagonista del rilancio rossoblù che portò la squadra fino alla zona Champions, dimostrando il suo essere letale se posizionato in prossimità dell’area di rigore. Un ruolo che nel 4-3-3 non esiste, ma che potrebbe essere parte di quello del “falso” regista trasformando la squadra in un 4-2-3-1 in certe fasi della gara. Lo schema con i 3 trequartisti dietro il centravanti è d’altronde quello utilizzato da Di Francesco nella sua seconda stagione a Roma quando Nainggolan ormai vestiva la maglia dell’Inter, non va escluso un cambiamento ad hoc proprio per sfruttare al meglio le prestazioni del belga nelle ultime due stagioni.
Un’altra soluzione, forse ancora più atipica per l’allenatore abruzzese, sarebbe quella di Nainggolan falso nove, con due esterni d’attacco rapidi a sfruttare gli spazi aperti dai suoi movimenti a uscire dalla zona calda offensiva. Difficile, ma non impossibile, i limiti fisici che contrasterebbero con il ruolo di mezzala verrebbero in questo caso attenuati da una posizione alla “ultimo Totti”, non tanto di movimento quanto da equilibratore della manovra offensiva.
Qualunque sarà la scelta di Di Francesco sul piano tattico e fermo restando che Nainggolan ancora non è ufficialmente un giocatore del Cagliari, appare chiaro che il Ninja sarebbe al centro del progetto tecnico e che il nuovo allenatore rossoblù, in un caso o nell’altro, difficilmente vede come un problema la sua collocazione in campo. Per i grandi giocatori, d’altronde, lo spazio nell’undici titolare lo si trova sempre, se poi il giocatore risponde al nome di Nainggolan e la squadra è il Cagliari questo concetto è ancora più valido.
Matteo Zizola