In casa Cagliari la bruciante – e per certi versi inattesa – sconfitta casalinga della Unipol Domus per 1-0 contro il Bari di sabato 17 settembre ha lasciato degli strascichi importanti. Sotto accusa c’è soprattutto la scarna produzione offensiva degli uomini guidati da Fabio Liverani nell’arco dei novanta minuti, ma anche i troppi errori in fase difensiva sia alla voce impostazione dal basso che a quella cali improvvisi di concentrazione. L’allenatore rossoblù è ora chiamato a dare nel minor tempo possibile delle risposte ai dubbi più importanti. Davanti però c’è un calendario fatto di sfide difficili.
L’insidiosa cinquina di ottobre
Il calendario certamente non aspetta Liverani e i suoi ragazzi. Perché la cinquina che attende il gruppo nel mese di ottobre è di quelle di fuoco. Nel settimo turno della serie cadetta, una volta terminata la pausa Nazionali (qui i rossoblù impegnati con le rispettive selezioni), il Cagliari, sabato 1° ottobre alle 14.00, dovrà fare subito i conti con i fantasmi del passato più recente. Alla Domus, infatti, arriverà il Venezia. Quanto accaduto il 22 maggio scorso al “Penzo” fa gridare ancora vendetta in casa rossoblù, specialmente per com’è stato scritto il finale di stagione nel duello a distanza con la Salernitana. I lagunari dall’altra parte, complice un inizio di campionato deludente, arriveranno in Sardegna alla disperata ricerca di punti dopo i soli 4 conquistati in 6 gare ufficiali. Quella della Domus sarà così una sfida dagli antichi sapori di A ma anche un’opportunità di riscatto per entrambe le squadre. Discorso simile e ugual destino avrà la sfida che il Cagliari dovrà affrontare a Marassi contro il Genoa, venerdì 7 ottobre alle 20.30. Quello contro il Grifone sarà un altro esame, forse il più arduo, per Rog e compagni che avranno di fronte un’altra delle pretendenti più accreditate alla promozione in massima serie. Soltanto otto giorni dopo, il 15 ottobre, sarà tempo per un altro incontro con il passato anche se più di natura storica. Questo perché alla Domus, con inizio alle 14.00, arriverà il lanciatissimo Brescia capolista – insieme alla Reggina – del grande ex di giornata, il presidente Massimo Cellino, alla guida della società isolana dal 1992 al 2014. Una sfida, quella all’ex patron, che da una parte rievoca emozioni del passato ma che dall’altra mette in palio dei punti importantissimi in chiave primi posti. Dopo le Rondinelle, però, arriverà un esame che metterà a dura prova non solo la squadra dal punto di vista tecnico e fisico ma anche lo stesso Liverani in materia di turnover. Di fatti, gli isolani voleranno al Dall’Ara per affrontare in Coppa Italia – il prossimo 20 ottobre – il Bologna, che recentemente ha salutato Sinisa Mihajlovic per affidarsi a Thiago Motta. Tempo di scelte ponderate e ragionate, quindi, per Liverani che nei successivi 9 giorni affronterà altre due temibili avversarie nella lotta per i posti al sole della cadetteria. Nello specifico l’Ascoli dell’ex Cristian Bucchi (sabato 22 ottobre alle 15.00 al “Del Duca”) e soprattutto la sorpresa di questo inizio di Serie B, ovvero la Reggina, capolista in coabitazione con il già citato Brescia. La sfida della Domus del 29 ottobre 2022 sarà indubbiamente ad altissima tensione. Anche perché a pochi metri dalla panchina di Liverani ci sarà Pippo Inzaghi, uno dei primi nomi sondati in estate dal presidente Giulini per il dopo Agostini.
Cercasi maturità tecnica e mentale
Gli impegni del calendario sono tanti, per giunta molti sono ravvicinati, ma è proprio in questo tipo di situazioni che il Cagliari di Fabio Liverani è chiamato a dare un segnale forte e chiaro al campionato, quel quid in più a tutte le dirette concorrenti che puntano o sognano di andare nel Paradiso della Serie A. Ai rossoblù serve indubbiamente una svolta sia dal punto di vista tecnico ma soprattutto mentale. L’ambiente cagliaritano, in primis dirigenza e tifosi, si aspettano quel segnale perché la Serie B, come da tradizione, è un campionato difficile, insidioso, che ti punisce al minimo passo falso e dove regna un totale equilibrio per la maggior parte della sua durata.
Fabio Loi