“Non mi piace il risultato logicamente, ma mi soddisfa e molto la prestazione. Se avessimo vinto 2-0 o 3-0 nessuno avrebbe detto nulla”. Questo uno dei passaggi della conferenza stampa di Claudio Ranieri nel postpartita di Cagliari-Udinese, match terminato a reti bianche, che ha dato il secondo punto in quattro gare ai rossoblù allenati dal tecnico di San Saba.
Parole lucide, arrivate dopo una gara che Deiola e compagni avrebbero meritato di vincere, ma ancora una volta diversi errori dei singoli hanno rinviato l’appuntamento con il primo successo in campionato. Le quattro occasioni da gol sprecate dal centrocampista di San Gavino Monreale sono la cartina di tornasole della prestazione del Cagliari: volitivo e compatto, decisamente molto di più rispetto alle prime tre giornate, ma ancora dannatamente impreciso sottoporta, con l’attenuante di non poter contare ancora sulla coppia d’attacco titolare designata, ovvero Petagna-Lapadula. Due giocatori che contro i friulani di Sottil avrebbero fatto molto comodo a Ranieri, che si è affidato alla voglia di riprendersi la scena di Pavoletti, all’anarchia di Luvumbo e, nella ripresa, alle folate di uno Shomurodov che ha mandato i primi segnali positivi della sua esperienza in rossoblù.
Debuttanti
Prestazione sì, risultato pieno e gol segnati no. È questo il bilancio post Cagliari-Udinese per Ranieri, che ha visto il canonico bicchiere quasi totalmente pieno, soprattutto per le risposte avute dai suoi ragazzi. Termine non casuale, dato che il primo da citare è certamente Matteo Prati, classe 2003, alla prima in rossoblù e all’esordio assoluto in Serie A. “Ha giocato da veterano”, ha detto di lui il tecnico romano, sottolineandone l’ottima prova nelle due fasi. Piede molto educato, personalità in campo con compagni e avversari a dispetto di un’indole da bravo ragazzo, la prima dell’ex Spal a Cagliari è stata positiva. Con Makoumbou e Deiola ai lati, Prati si è districato bene davanti alla difesa, facendo spesso ripartire l’azione e mostrando trame di gioco non banali agendo da play nel 3-5-2 a specchio rispetto ai bianconeri di Sottil. Buone sensazioni che andranno confermate già da Bergamo, però Ranieri ha già capito di poter contare su di lui per la corsa salvezza del suo Cagliari. L’altra risposta positiva è arrivata da Pantelis Hatzidiakos, anche lui all’esordio in rossoblù: il centrale greco, schierato da braccetto sinistro nella difesa a 3, è stato tra i migliori in campo fino al 79′, quando è stato sostituito da Obert. Una chiusura decisiva su Thauvin e tante letture giuste per lui, di fatto l’ultimo arrivato tra mercato e gli impegni con la Nazionale greca. “Per la prima volta insieme e non parlando la stessa lingua hanno fatto bene. C’è ancora da migliorare ma ho dei ragazzi intelligenti. Hatzidiakos si è allenato con noi solo una settimana. Ci serve tempo”, ha detto non a caso un soddisfatto Ranieri in conferenza.
Giornata no
A far da contraltare a tutto questo c’è sicuramente la sterilità offensiva dimostrata dalla voce “zero gol segnati” per la terza gara su quattro. Rispetto al passato, però, c’è stato un deciso passo avanti: contro l’Udinese il Cagliari è arrivato per 10 volte in zona gol, il doppio esatto rispetto a Bologna quando Luvumbo ha firmato l’unica rete messa a segno fin qui dai rossoblù. Ieri l’angolano è stato beffato dal palo, ma il solo Deiola ha avuto 4 occasioni, senza riuscire a convertirne in gol neanche una. Una stranezza rispetto al passato, dato che gli inserimenti in area sono da sempre il pezzo forte del repertorio del sangavinese, che tra A e B ha sempre segnato gol pesanti in questo modo. “Abbiamo preso un palo e avuto tante occasioni, magari in qualche giornata vinceremo non meritando. Il calcio è questo, ma siamo sulla nostra strada”, ha tirato dritto Ranieri, spostando il focus sul prossimo turno in casa dell’Atalanta. Magari con un Petagna in più, per mettere in difficoltà la difesa orobica e creare spazio per sfruttare i movimenti di Luvumbo come a Bologna. I numeri di questo Cagliari fin qui parlano di due punti in classifica, un gol segnato e quattro subiti: calendario difficile o no, contro l’Atalanta servirà mettere insieme per la prima volta in stagione il trittico punti-gol-prestazione, magari anche sfruttando la tradizione recente positiva (4 vittorie nelle ultime 5 gare giocate a Bergamo) nell’era Giulini.
Francesco Aresu
