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Antoine Makoumbou durante Cagliari-Benevento | Foto Luigi Canu

Cagliari | Dimenticare il rigore di Bari: Ranieri attende la reazione di Makoumbou

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Razionalità. È la qualità che ogni tifoso vorrebbe che i giocatori della propria squadra avessero all’interno dell’area di rigore. Ancor di più nei minuti finali di una partita in cui il bottino dei tre punti sembra essere sempre più vicino. Ma proprio in quei momenti, quando tutto appare chiuso, stanchezza e voglia di fare possono tramutarsi in errore. Il minuto novantacinque del San Nicola di Bari, con il Cagliari avanti 0-1 sulla squadra di Mignani, potrebbe essere uno di quelli. Lo sa bene Antoine Makoumbou, che con un fallo ingenuo dentro l’area di rigore nel pomeriggio di sabato 18 febbraio ha cancellato una sua nuova prova positiva.

Lucidità

Non è stata la prima volta per il centrocampista congolese. Perché già con il Modena, anche se nel corso della prima frazione, il classe ‘98 era stato autore del fallo che aveva portato all’1-0 su rigore di Diaw. Con un Cagliari successivamente rimasto in dieci che non era riuscito a reagire a dovere a quanto accaduto. A Bari il copione sembrava poter essere stravolto in positivo, con l’ex Maribor che fino a pochi attimi dal triplice fischio era stato fondamentale in entrambe le fasi. A protezione dalla difesa, sia in coppia con Rog che poi adattato allo spartito di un Cagliari in inferiorità numerica e con baricentro molto basso, Makoumbou è stato infatti importante nel far scudo alla linea composta da Goldaniga e Dossena, ma anche uno dei più propensi ad aggredire i portatori di palla avversari. Tuttavia, nella mente di chi osservava dagli spalti e da casa, quanto di buono fatto è stato cancellato dalla scelta fatta su quel pallone vagante e quasi innocuo in area di rigore. Un intervento scomposto, con lo sguardo rivolto solo al pallone e con l’idea di calciarlo il più lontano possibile, senza osservare la posizione di un Maiello che con la malizia propria di chi ha macinato chilometri in Serie B ha atteso solo il passo falso dell’avversario. Sarebbe bastato un pizzico di freddezza in più, un utilizzo del corpo diverso e il ricorso a quella visione periferica già citata per la fase di costruzione per cambiare il corso degli eventi. Facile più a dirsi che a farsi, ma per il centrocampista che al momento è stato il più utilizzato nelle file rossoblù qualcosa che non era impossibile richiedere.

Oltre l’errore

Makoumbou ora dovrà andare oltre l’errore. Accettarlo, capirlo e ricostruire una tranquillità in campo che è nelle proprie corde, cercando di non incappare negli stessi passi falsi. Anche perché al momento il centrocampista congolese sembra essere imprescindibile per i rossoblù: sia per le proprie caratteristiche che a causa di un’infermeria che vede tra i clienti di lungo corso diversi componenti della mediana, tra tutti quel Nicolas Viola che sarebbe dovuto diventare il giocatore chiave nelle geometrie degli isolani e che invece non scende in campo dallo scorso 18 dicembre. Il Cagliari è andato oltre gli imprevisti anche grazie alla disponibilità e alle qualità del congolese. Le capacità tecniche, così come le potenzialità, sono state probabilmente chiare sin dal suo arrivo sull’Isola a luglio scorso. Colpi a disposizione che hanno convinto Ranieri a consegnare le redini del centrocampo al numero 29, provando dall’altro lato a smussare quel lato edonistico che spesso ha spinto Makoumbou verso quel tocco in più che rischia di far perdere almeno un tempo di gioco. Il rientro di Mancosu ha favorito il processo di crescita, con il congolese che ha potuto dividere maggiormente i compiti con il numero 5 in fase di possesso tornando così a esprimersi in maniera simile alle prime uscite di campionato. La prova di Bari fino a un minuto prima del fischio finale sembrava andare verso la formazione di un centrocampista più concreto e più che affidabile in fase di costruzione, come già testimoniato dalla fiducia dimostrata dai compagni di squadra. Un’affidabilità costruita nel tempo e resa chiara dai numeri che già prima del San Nicola vedevano l’ex Maribor come il centrocampista che ha giocato più palloni in stagione e che al momento ha effettuato più passaggi riusciti (l’88% dei 1095 tentati). Dati di contorno che affermano, almeno in parte, l’importanza di un giocatore ora chiamato a riprendere a salire quegli scalini di maturità imposti dalla Serie B e da un Cagliari che non vuole smettere di guardare alla Serie A come proprio obiettivo.

Matteo Cardia

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