Il ritorno alla difesa a quattro con l’arrivo di Liverani in panchina ha aperto il tema terzini in casa Cagliari. Dopo la parentesi della retroguardia a tre, iniziata nell’ultima fase Di Francesco e proseguita con Semplici, Mazzarri e Agostini, i rossoblù hanno ripreso a lavorare su quello che fino a poche stagioni fa era lo schieramento classico nella linea arretrata.
Punto dolente
Se con la difesa a tre gli esterni sono abbastanza coperti e il lavoro in fase di non possesso può essere compensato dai cosiddetti braccetti, con la linea a quattro il ruolo dei terzini diventa fondamentale in entrambe le fasi. Diagonali per evitare buchi sulle corsie e appoggio alla manovra per dare sfogo al gioco sono estremamente importanti, a maggior ragione per un tecnico come Liverani che ama il possesso e la costruzione dal basso. Detto che non è facile trovare sul mercato esterni che possano abbinare entrambe le fasi, per il Cagliari il tema dei terzini è ormai ricorrente da tempo. Tra specialisti del ruolo e i tanti adattati all’occorrenza, il nodo dei quarti di difesa su entrambi i lati è stato difficile da sciogliere per i numerosi allenatori passati in rossoblù negli ultimi anni. Maran era riuscito – con Cacciatore e Mattiello da una parte e Pellegrini e Lykogiannis dall’altra – a trovare una certa quadra nella stagione del sogno europeo, così come nell’annata precedente l’esperienza di Srna aveva dato una mano sulla corsia di destra. Per ritrovare due coppie ben assortite, però, bisogna tornare all’ultima esperienza in cadetteria del Cagliari con Rastelli al timone, quando a sinistra si alternavano Murru e Barreca e sul lato opposto Balzano e Pisacane. Un esempio che potrebbe essere indicativo per la Serie B prossima a iniziare, anche se al momento permangono dubbi su tutti e due i lati della retroguardia.
Indicazioni e futuro
Dubbi che nascono da quanto visto nell’amichevole di Leeds, ma non solo. Al di là delle differenze di valori in campo e della differente forma fisica degli inglesi – la Premier League aprirà i battenti questo weekend – il Cagliari ha avuto difficoltà evidenti sugli esterni. Nel primo tempo sia Di Pardo che Carboni, pur se con problemi differenti, hanno messo in mostra una certa timidezza nel proporsi in appoggio al centrocampo. Assenza di supporto che ha spesso costretto Viola e Makoumbou a ripartire dal basso senza trovare sbocchi sulle fasce. Un po’ meglio il giovane italo-argentino, che però è mancato in copertura. I due giovani interpreti hanno faticato nella fase difensiva costringendo Goldaniga e Altare a salvare spesso e volentieri la situazione. Il giovane mancino arrivato in prestito dall’Inter è all’esordio nel calcio dei grandi e giocoforza avrà bisogno di pagare un certo scotto iniziale. Ma, guardando proprio al 2015-16, Carboni potrebbe rappresentare l’equivalente di Barreca, aprendo però il tema di chi può fare le veci del Nicola Murru di quella fortunata stagione. Come alternativa dell’argentino al momento Liverani può contare sul solo Obert che, peraltro, a Leeds è stato costretto a uscire dopo solo 10 minuti della ripresa. Il Cagliari, dunque, starebbe guardandosi intorno per cogliere l’occasione giusta sul mercato e l’idea Beruatto – mancino del Pisa – segue questo tipo di necessità. Soprattutto pensando a un elemento che possa avere un minimo di esperienza in cadetteria, quella che manca ai due interpreti al momento a disposizione del tecnico romano.
Giovani da modellare
Sulla fascia destra, almeno sulla carta, il duo Zappa-Di Pardo al contrario ha un passato in Serie B. Il primo con la maglia del Pescara – 23 presenze e 5 reti nel 2019-20 – in una stagione che portò alla retrocessione degli abruzzesi e nella quale, soprattutto, il classe ’99 giocava più alto e non da quarto di difesa. Di Pardo, invece, arriva dall’ultimo campionato cadetto nel quale si è diviso tra Vicenza e Cosenza, ma anche lui in una posizione più avanzata. Aspetto che per entrambi stona con la difficoltà a proporsi in appoggio, nonostante siano più adatti alla spinta offensiva che alla copertura. Al momento il ballottaggio appare aperto e l’amichevole di Leeds non ha potuto dare grandi indicazioni per Zappa, costretto dopo dieci minuti della ripresa a trasferirsi sul lato mancino dopo l’infortunio di Obert. Restano comunque dubbi su un giocatore che agli esordi con Di Francesco in panchina aveva fatto intravedere ottime possibilità di crescita – la catena con Nández era stata una delle cose migliori della prima parte di campionato – per poi fermare il proprio percorso e incappare in errori e amnesie sia difensive che offensive, oltre che un utilizzo con il contagocce sull’altare delle due corse salvezza. Desta curiosità al contrario quello che potrà dare Di Pardo, arrivato un po’ a sorpresa dalla Juventus e che non ha mai avuto continuità nel ruolo di terzino della difesa a quattro. La sua prova contro il Leeds è stata abbastanza impalpabile e toccherà a Liverani lavorare sulla crescita dell’esterno di Rimini. Una batteria di cursori notevolmente diversa dal duo Balzano-Pisacane della promozione del 2016 sia per esperienza nella categoria che per caratteristiche tecnico-tattiche, ma è difficile pensare a un nuovo innesto, a meno di sorprese dell’ultima settimana di mercato.
Toccherà dunque a Liverani far crescere i suoi quattro giovani, in attesa che almeno a sinistra possa arrivare un colpo da parte del direttore sportivo Stefano Capozucca. Al contrario il tecnico dovrà fare di necessità virtù e provare a creare esterni in grado di dare garanzie difensive e freschezza offensiva. Risolvere l’annoso problema terzini in casa Cagliari è una sfida affascinante per l’allenatore ex Lecce, vincerla potrebbe essere uno dei passi fondamentali per riportare i rossoblù nella massima serie.
Matteo Zizola