Gamba, capacità di offendere e miglioramenti possibili in fase difensiva. Caratteristiche di un profilo giovane e adatto a un calcio più idealmente offensivo che il Cagliari sembrava volesse interpretare a inizio annata. Alessandro Di Pardo era stato scelto per questo dopo la buona stagione con la maglia del Cosenza. “Ha un motore da Serie A” aveva detto Pierpaolo Bisoli, tecnico che lo aveva allenato con la maglia dei Lupi, ai nostri microfoni. Un motore che però, tra ambientamento e soprattutto problemi fisici, ha avuto difficoltà a dimostrare il suo valore.
Passato
I nove minuti in campo nel finale di partita contro il Brescia dell’ultimo turno sono equivalsi alla prima apparizione di Di Pardo dopo più di due mesi d’assenza. Pochi i palloni toccati e le chance per mettersi in mostra, nonostante il tentativo di trovare il gol per conquistare una vittoria in trasferta che manca dal 10 settembre scorso, che non ha spento però la sensazione data dal potersi giocare nuovamente le proprie carte. Dopo l’inizio non semplice con l’espulsione rimediata a Ferrara contro la Spal, in quella che poi diventò la prima sconfitta dei rossoblù in trasferta, l’ex Juventus aveva convinto Liverani a consegnargli con continuità la fascia destra dalla trasferta di Genova in poi. Una gara, quella contro il Grifone, in cui Gudmundsson nella prima frazione ne evidenziò le lacune in fase difensiva, con il riscatto che poi arrivò nella seconda parte con diverse buone sortite in avanti. Una prestazione che portò Di Pardo a essere confermato nell’undici titolare nelle altre sette partite successive vincendo la concorrenza di Zappa, anche lui arrivato sull’Isola con l’identikit dell’uomo a tutta fascia e non di un terzino vero e proprio. Perché, malgrado le difficoltà nel lavoro difensivo, Di Pardo sembrava essere il profilo giusto per aiutare un Cagliari che in avanti riusciva a creare i presupposti giusti per punire gli avversari. Ma come diversi altri elementi della rosa rossoblù, è stato poi il fisico a dettare la linea. Un problema agli adduttori ha prima fermato il laterale destro per le partite contro Perugia e Palermo. Le due panchine nelle gare successive contro Cosenza e Como sembravano far presagire miglioramenti, ma un riacutizzarsi del problema ha costretto il classe ‘99 a un ulteriore mese di lavoro in differenziato. Un guaio per Liverani prima e Ranieri poi, ritrovatisi a non avere alternative sulla destra, complice anche l’assenza di Nández, ma ha anche per lo stesso Di Pardo, che si è visto precludere l’opportunità di partecipare allo stage della Nazionale a cui era stato convocato a dicembre.
Futuro
“Li ho visti entrambi ancora per pochi allenamenti, dobbiamo dargli il tempo di assuefazione agli allenamenti della prima squadra”, ha detto il tecnico romano nella conferenza stampa pre-Brescia parlando di Di Pardo e Deiola. Prima della gara del Rigamonti, i due giocatori e Nicolas Viola erano gli unici giocatori di movimento a non aver effettuato ancora un minuto in campo nella gestione Ranieri. L’ingresso al 81’ contro le Rondinelle ha spezzato l’incantesimo per l’esterno nativo di Rimini, che avrà bisogno di tempo per riempire il serbatoio delle energie riservato al ritmo gara, ma che nel prossimo futuro potrebbe offrire nuove soluzioni al tecnico romano. Opzioni che sarebbero probabilmente funzionali a un Cagliari più aggressivo e propositivo sugli esterni, ma che implicherebbero il passaggio di testimone con Zappa. L’esterno ex Inter è stato protagonista di una crescita sul lato difensivo insieme ai compagni di reparto. Più attenzione e sicurezza rispetto al passato, con prove come quella del San Nicola di Bari a testimoniare passi avanti quasi inaspettati. Con il contraccolpo tuttavia di osservare una spinta meno continua sull’out destro e meno possibilità di creare situazioni di superiorità numerica ideali per lo sviluppo delle trame offensive. Zappa resta però al momento parte di quelle fondamenta citate più volte da Ranieri durante le sue conferenze stampa. Oltre alla necessità di cambiare qualcosa nello spartito per creare più occasioni, Di Pardo dalla sua potrebbe avere un alleato dall’altro lato del campo, con Obert che se dovesse essere confermato sull’out sinistro aprirebbe la strada a un esterno di maggiore propensione offensiva sul lato opposto. Il tempo, oltre alle necessità e alle variazioni tattiche e di scelte dovute all’avversario a cui Ranieri ha abituato in questo primo periodo, daranno le risposte definitive. Quello che è certo è che, dopo una lunga attesa, il Cagliari sulla destra avrà nuovamente uno dei propri motori per spingersi verso il treno dei playoff.
Matteo Cardia