Che sia scuola o università esistono diverse tipologie di studenti, da quelli che si fanno sempre trovare pronti a quelli che aspettano l’ultimo momento utile per trovarsi preparati all’interrogazione o all’esame. Una corsa contro il tempo, un correre ai ripari prima che sia troppo tardi dopo aver procrastinato a lungo. Il Cagliari sembra uno studente che sa da tempo cosa gli manca per raggiungere almeno la sufficienza all’esame, ma che attende per perfezionare la propria preparazione sperando, chissà, che quanto appreso fino a oggi possa bastare per arrivare all’obiettivo. Un modus operandi che si ripete di gennaio in gennaio e che anche nel primo mese del 2025 vive delle stesse dinamiche del passato.
Chiave Lapadula
Se il nodo portiere non era prevedibile ad agosto, la mancanza di un attaccante che potesse dare alternative a Davide Nicola rispetto al solo Piccoli – con la consapevolezza delle difficoltà di Lapadula e Pavoletti oltre al desaparecido Kingstone, mai davvero tenuto in considerazione – è tema che non sorprende. Per questo l’attesa per un colpo che possa regalare all’allenatore rossoblù un nuovo elemento nel reparto offensivo si scontra con la necessità immediata dimostrata dal campo nelle prime diciotto giornate. Un colpo che però non sembra essere dietro l’angolo, come d’altronde è spesso e volentieri accaduto in ogni mercato di gennaio. Indice di liquidità, uscite necessarie per poter acquistare, incastri: tutti concetti ormai noti nell’ambiente Cagliari e che restano assolutamente validi anche oggi. Il nodo è uguale a quello della scorsa estate e risponde al nome di Lapadula. Perché senza l’addio del numero nove italoperuviano difficilmente – eufemismo – Nicola potrà salutare un volto nuovo. E dovrà fare necessariamente di necessità virtù, sicuramente nella trasferta già fondamentale per la lotta salvezza che vedrà i rossoblù di scena i rossoblù a Monza domenica 5 gennaio alle 12 e 30, ma probabilmente anche nelle gare successive partendo da quella contro il Milan del sabato successivo, 11 gennaio. Mistero sui nomi nel radar del direttore sportivo Nereo Bonato, fatto salvo l’ormai noto Brunori del Palermo in quel gioco di scambi che il Cagliari cerca per prendere due piccioni con una fava. Lapadula in rosanero, l’italobrasiliano in rossoblù, seppur a oggi sul tema c’è abbastanza freddezza e nessuna vera trattativa in essere. Anche perché il centravanti della nazionale peruviana ha il contratto in scadenza il prossimo giugno – al contrario di quanto noto finora – e i rossoblù vorrebbero comunque monetizzare per la sua cessione, obiettivo complicato pensando alla cadetteria e a un ingaggio pesante per i club di Serie B. Non rientrerebbe tra gli obiettivi Shomorudov, il cui ritorno non appare come soluzione concreta e, infine, non possono essere ritenute altro che voci cittadine quelle sul possibile tentativo per Arnautovic dall’Inter. I nerazzurri da una parte propongono l’attaccante austriaco a diversi club della Serie A, ma dall’altra si scontrano con l’intenzione del calciatore di restare a Milano e il niet di Simone Inzaghi a una sua partenza, con il tecnico piacentino che lo ritiene fondamentale per l’armonia del gruppo oltre alla necessaria sostituzione in caso di addio a gennaio.
Caprile-Scuffet
Come da copione sono tanti i nomi accostati da più parti al Cagliari nei giorni che hanno preceduto l’apertura di oggi 2 gennaio del mercato di riparazione. Una lista che però resta limitata a pochi profili, come ad esempio la situazione relativa al portiere. Sul quale resta come unico candidato al momento il secondo del Napoli Caprile, con i rossoblù che cercano di ottenere il sì dei partenopei per il prestito fino a giugno. Con o senza Scuffet, che potrebbe fare il percorso inverso oppure trovare sistemazione altrove. L’addio dell’estremo difensore friulano è comunque condizione necessaria per l’arrivo di Caprile, così come il sì di Antonio Conte alla cessione dell’ex Empoli un nodo non così semplice da sciogliere. Il portiere classe 2001 avrebbe già dato la sua disponibilità per il trasferimento in Sardegna, dove ritroverebbe Nicola con il quale ha condiviso la salvezza in Toscana la scorsa stagione. Ma resta non solo il problema di convincere l’allenatore degli azzurri, ma anche quello di un ingaggio che il Cagliari non vorrebbe coprire per intero, anzi. E così, come per l’attaccante, anche per il guardiano dei pali Nicola dovrà attendere e continuare nel dualismo tra Scuffet e Sherri, con il primo nuovamente davanti nelle gerarchie almeno fino alla soluzione del caso Caprile. Nessuna alternativa di rilievo al momento, non Terracciano della Fiorentina che per questioni personali non vuole allontanarsi dalla Toscana, così come non ci sono riscontri su alcuni nomi circolati come quello di Silvestri della Sampdoria, di Christensen sempre della Fiorentina e, infine, di Gori dello Spezia ma di proprietà della Juventus.
Addio Rog, e Zappa…
Non solo di mercato in entrata vive gennaio, con le uscite che entrano in scena e i rinnovi dei contratti in scadenza ancora da chiudere. Partendo dai possibili addii è ormai concluso il ritorno di Rog in Sardegna dopo il prestito alla Dinamo Zagabria. Non è stato trovato l’accordo tra i due club per il prolungamento della permanenza in Croazia del centrocampista ex Napoli, nonostante il parole favorevole del nuovo allenatore Fabio Cannavaro. Si continuerà a discutere per un eventuale rientro alla Dinamo nei prossimi giorni, con il club croato che inizierà il ritiro invernale in Turchia il prossimo 6 gennaio, data fissata nel calendario come probabile deadline per la fumata, sia essa nera o bianca. E secondo quanto appreso dalla nostra redazione Rog starebbe trattando la risoluzione del suo contratto con il Cagliari in scadenza nel 2026, partendo da una richiesta di dieci mensilità (circa 500mila euro netti) come buonuscita per chiudere anticipatamente il rapporto con i rossoblù. Il motivo sarebbe da ricercare in alcune opzioni differenti dalla Dinamo in mano al centrocampista croato, che con la risoluzione avrebbe campo aperto – e tempo – per scegliere con maggiore calma il proprio futuro. La certezza, se non totale quasi, è che Rog lascerà la Sardegna nel prossimo futuro a prescindere da quanto accadrà nella trattativa con la Dinamo Zagabria. Nonostante la clausola da due milioni nuovamente attiva fino al 10 gennaio, non dovrebbero esserci dubbi sulla permanenza a Cagliari di Mina, con il contratto in scadenza a giugno e con il rinnovo che verrà discusso una volta chiuso il mercato di gennaio. Discorso differente per Augello, con il prolungamento del contratto che si chiuderà tra sei mesi ancora non sul tavolo e la possibilità di un addio già a gennaio nel caso la società rossoblù dovesse ricevere offerte concrete. Ma il vero nodo alla voce rinnovi è quello relativo a Zappa, tra il Cagliari che manifesta fiducia nella firma di un nuovo accordo fino al 2029 e alcune pretendenti sullo sfondo pronte a sfruttare l’occasione. In caso di mancato rinnovo potrebbe arrivare la cessione già nelle prossime settimane, con la Roma e soprattutto il Milan – come anticipato nei giorni scorsi – interessate all’evoluzione degli eventi. Al momento, però, i dialoghi per il prolungamento del contratto sarebbero a buon punto e la permanenza in Sardegna l’opzione più concreta. Difficile invece la partenza di Wieteska che i rossoblù vorrebbero sì cedere, ma senza che siano ancora arrivate offerte dalle parti di Assemini. Non sicuramente del Valladolid, come raccontato nelle ultime settimane e come confermato dal direttore sportivo degli spagnoli, senza dimenticare il tema decreto crescita che limita all’Italia il possibile prestito del difensore polacco. Tra i possibili partenti anche Azzi, pure lui in scadenza – difficilmente il Cagliari attiverà l’opzione per il rinnovo del contratto – mentre dovrebbe restare fino alla conclusione naturale del contratto a giugno Jankto. Verranno valutati invece più avanti i rinnovi di Viola e Deiola, entrambi con il contratto vicini alla conclusione, mentre resta aperto il discorso su una possibile cessione di Marin, giocatore indicato come sacrificabile sull’altare del bilancio per poter operare sul mercato in entrata. Così come sembra da escludere l’addio di Prati, con il Torino attento per giugno ed eventuali richieste di prestito che verrebbero rispedite al mittente.
Matteo Zizola