“Questo è l’anno in cui deve esplodere”. Un telegramma firmato Fabio Liverani con un preciso destinatario scritto sul retro della busta, Gaston Pereiro. Parole che sanno di guanto di sfida, di obiettivo da fissare, ma anche di permanenza per il nativo di Montevideo. Qualcosa che in pochi si potevano aspettare dopo la sconfitta di Venezia.
Discesa
Non solo per via di una retrocessione in una Serie B che per quanto competitiva risulta meno appetibile rispetto alla Serie A, specialmente per un giocatore che punta ancora a partecipare al Mondiale in Qatar con la maglia della propria nazionale. Ma anche perché l’uruguaiano percepisce uno degli stipendi più alti in casa rossoblù, 1,8 milioni che pesano sulle casse di una società che ancora cerca di rinsaldare i propri conti. Una cifra che però dall’altra parte ha spaventato i possibili acquirenti. Primi fra tutti, i turchi del Trabzonspor, gli unici ad avanzare un’offerta concreta al club isolano. Un salario diverso rispetto a quello percepito in Sardegna sarebbe stato il freno per il trasferimento a Trebisonda, dove l’anno prossimo i campioni della Super Lig giocheranno quella Champions League già conosciuta dal Tonga nei tempi trascorsi in Olanda in maglia Psv Eindhoven. Una possibilità che non si è trasformata in fattore per accettare il trasferimento in Anatolia e iniziare così un nuovo percorso con il Cagliari. “L’obiettivo è quello di fare una buona preparazione – ha detto Pereiro ai microfoni della trasmissione Embajadores del gol, sulle onde della radio uruguaiana Sport890 – per avere una buona stagione e risalire”. Parole che sembrano presupporre un futuro diverso da quello inizialmente immaginato.
Possibilità
Largo a destra, ma con la licenza di cercare lo spazio verso l’interno per servirsi al meglio del proprio mancino. E se necessario abbassarsi sulla trequarti per dare supporto alla manovra. Questi i compiti principali richiesti a Pereiro da Liverani nella prima partita stagionale vinta per 13-0 contro una rappresentativa di giocatori locali. Gara in cui l’ex Psv ha siglato il primo gol, come gli era già capitato nel primo giorno di ritiro di Asseminello. Nonostante la marcatura, il Tonga è stato uno degli uomini più richiamati dal tecnico ex Lecce durante i primi 45’ minuti: tempi di gioco da migliorare e carichi di lavoro hanno influenzato la prova del classe 1995 a cui il tecnico vorrebbe chiedere qualcosa in più oltre la qualità. Cattiveria agonistica e dinamicità potrebbero essere le prerogative richieste per diventare un protagonista del 4-3-3 che sembra poter essere il vestito tattico ideale del Cagliari momentaneamente a disposizione. Un modulo in cui Pereiro potrebbe avere quella continuità nell’impiego che non ha mai trovato dall’arrivo in Sardegna nel gennaio del 2020, tranne che nel miglior periodo dell’era Mazzarri tra gennaio e febbraio 2022.
“Del doman non v’è certezza” diceva Lorenzo il Magnifico nella sua Canzona di Bacco. Versi che non potrebbero essere più adatti a un Cagliari in completa trasformazione e con un mercato in continua fibrillazione. Una possibile partenza però potrebbe trasformarsi in permanenza. Una traiettoria che potrebbe rispondere al nome di Gaston Pereiro. All’uruguaiano il compito di decidere il proprio destino. Fuori e dentro al campo.
Matteo Cardia