Nel salto in alto e in quello con l’asta a volte non basta la vittoria, ma la ricerca di un nuovo obiettivo chiamato record può spingere gli atleti a provare una nuova misura da superare, ad andare oltre se stessi. Guardare avanti, senza adagiarsi su quanto ottenuto, senza voltarsi alle spalle. Prendere i propri limiti e provare a raggiungerne di nuovi, una spinta per restare sempre sul pezzo. Quella di Claudio Ranieri per il suo Cagliari, l’asticella da alzare ormai costante di ogni conferenza stampa prepartita.
Cambio di rotta
Una metafora ormai entrata nel linguaggio comune, ma che per i rossoblù e il loro allenatore inizia ad avere un significato particolare. Il Cagliari, d’altronde, non è in testa, non ha in mano ancora la promozione e nemmeno l’accesso ai playoff è matematicamente certo, anzi. Più che andare a caccia di nuovi obiettivi dopo aver centrato quelli prefissati, infatti, Ranieri spinge sulla positività per agguantare una seconda possibilità, quella degli scontri diretti che regaleranno la terza squadra promossa in Serie A. Al suo arrivo lo scorso gennaio il tecnico rossoblù aveva messo come traguardo la promozione diretta, una media di 2,2 punti a partita conditio sine qua non per recuperare il terreno sulle prime due posizioni. Dopo tredici giornate in sella al Cagliari Ranieri ha raccolto 22 punti, 1,67 di media e il paradiso ormai lontano. In mezzo, tra un pareggio e l’altro e una squadra comunque ritrovata, altri obiettivi e altre asticelle hanno fatto capolino nelle sue parole. Prima della sfida contro il Sudtirol con quel “proviamo a vincerle tutte“, a fare da preambolo al “cullare il sogno”, tradotto cercare con tutte le forze di mettere in difficoltà chi era più avanti nella corsa al secondo posto. Un concetto ribadito prima della gara di Pisa, ma in questo caso per “mettere margine tra noi e gli inseguitori“, e confermato dopo il secondo pareggio di fila contro i nerazzurri con l’augurio “di conquistare i playoff”. Quell’asticella da alzare, così, si è piano piano abbassata verso traguardi più concreti e reali e lasciando da parte utopie di rimonta. Lo sguardo puntato solo in avanti è diventato un guardarsi anche alle spalle, quasi distrattamente ma comunque consapevoli che il pericolo di perdere il treno esiste e non può essere ignorato.
Direzione
La conferma è arrivata a 48 ore dalla sfida contro il Frosinone alla Unipol Domus, di fronte a una squadra che la Serie A la può quasi toccare con mano. “Tenere l’alto l’obiettivo, c’è da provarci” ha detto Ranieri di fronte ai giornalisti, con l’asticella presente nella domanda pur se non citata direttamente. Perché per il tecnico rossoblù l’importante resta provare a fare del proprio meglio, così da guardarsi indietro con orgoglio a prescindere dal risultato finale. Una sfida contro se stessi prima di tutto, poi si vedrà. Ma anche la consapevolezza che la realtà non è dello stesso materiale dei sogni e che quei pareggi migliori delle sconfitte – se non si può vincere – nel lungo termine non potranno essere la soluzione. L’obiettivo di un posto nei playoff per giocarsi tutto sperando di arrivarci nelle migliori condizioni possibili sì, ma quando e se dovesse arrivare il momento della verità chiamata scontri diretti la vittoria sarà l’unica cosa che conta. Se infatti con le dirette concorrenti il Cagliari ha perso in una sola occasione – in casa contro il Bari – è pur vero che ha anche vinto una sola volta nella trasferta di Reggio Calabria. E il gioco è presto fatto, con i playoff da affrontare non da terza in classifica e che dunque non ammetteranno il pareggio come soluzione per osservare il bicchiere mezzo pieno. Abituarsi a vincere deve diventare la vera asticella da alzare nelle ultime sei giornate, a partire dalla gara contro il Frosinone. E i 60 punti indicati come obiettivo da Ranieri puntano ancora una volta a questo, due in più dei 58 necessari nella passata stagione – Perugia ottavo – e quattro in più rispetto al 2020-21 – Chievo ultimo della griglia a 56.
Creare inerzia positiva, dare serenità per cambiare la mentalità di un ambiente abituato per troppo tempo ad accontentarsi, a guardarsi sempre alle spalle per salvare il salvabile, a giocare con il fuoco fino a bruciarsi in quel di Venezia e perdere sia lo scudetto della salvezza che quello del bilancio. Ranieri ha portato una nuova idea, quella di inseguire chi precede più che di controllare chi segue, quella dell’ambizione a prescindere. La seconda occasione chiamata playoff può arrivare solo in questo modo, la lotteria che seguirà potrà essere vinta soltanto alzando la famosa asticella. Per superarla, però, ci vorrà il miglior Cagliari, quello che anche Ranieri aspetta oltre i miglioramenti e le parole positive.
Matteo Zizola