Cedere per poi investire, mettere mano al tesoretto ricavato dagli addi di Dossena e Sulemana per regalare a Davide Nicola un Cagliari che possa ambire a una salvezza senza i patemi della passata stagione. Sempre, però, con un occhio di riguardo alla lista da 25, ossia al regolamento e alle sue limitazioni che costringono la società rossoblù a dover premere sulle uscite non solo per una semplice questione economica. Con un particolare da non sottovalutare, perché dopo la scadenza dei contratti di Aresti e Mancosu resta il solo Deiola come giocatore cresciuto nel vivaio del Cagliari.
Dettagli e giovani
Venticinque posti massimi per tutti quei giocatori nati prima del 1 gennaio 2002. Di questi quattro dedicati ai calciatori cresciuti nel vivaio del club e altri quattro a quelli cresciuti nel vivaio nazionale, ossia in una squadra italiana. Posti che, sia i primi che i secondo quattro, possono essere lasciati vacanti nel caso non ci dovessero essere elementi in grado di occuparli. Senza dimenticare che tutti quelli nati dal 1 gennaio 2002 in avanti non devono essere considerati per la lista da 25 e sono, sostanzialmente, un di più dal numero illimitato. Grazie a questa regola, dunque, il Cagliari ha numerosi giocatori che fanno parte della prima squadra, ma che non devono essere inseriti nella lista principale. Ciocci, Obert, Catena, Veroli, Prati, Kourfalidis, Delpupo, Luvumbo e Kingstone: sono loro, a prescindere dalla permanenza o meno in Sardegna, il gruppo di giovani nati dal 2002 in poi a disposizione di Nicola. E che, in caso di cessione – definitiva o in prestito – non libererebbero alcun posto nella lista primaria da 25 elementi. Nessun problema in casa rossoblù per i quattro slot su venticinque dedicati ai giocatori cresciuti in un vivaio italiano, mentre per i quattro slot dedicati a chi deve essere cresciuto nel vivaio del Cagliari al momento è il solo Deiola a occupare un posto. Lasciando gli altri tre vacanti, con poche se non nulle possibilità di essere riempiti da nuovi ingressi, anche solo per una mera questione tecnica sui possibili prospetti cresciuti nelle giovanili rossoblù e ora in giro per l’Italia. Per questo la lista del Cagliari sarà verosimilmente da 22 giocatori, con il resto completato dai giovani citati in precedenza o, magari, da nuovi acquisti nati dal 2002 in avanti.
Sold out
Il problema per il club rossoblù sorge quando si guarda ai 17 slot disponibili per tutti gli over 2002 che non fanno parte né dei cresciuti nel vivaio della società né in un vivaio nazionale. Tolto infatti Deiola – come spiegato in precedenza – e tolti tra i vari nazionali Scuffet, Augello, Zappa e Di Pardo, il Cagliari al momento ha tutti i 17 slot occupati. Potendo sì acquistare nuovi giocatori, ma – stando così le cose anche al momento dell’esordio in Serie A contro la Roma – dovrà rinunciare a uno o più elementi in caso di nuovi arrivi, tenendoli sì nella rosa ma non potendoli inserire nella lista da 25. Posti che potranno essere liberati con le cessioni attese, su tutte quella di Pereiro che appare fuori dal progetto anche con Nicola alla guida. Senza dimenticare la situazione relativa a Marin, o ancora quelle di Lapadula, Jankto, Azzi, Hatzidiakos e Radunovic, tutti giocatori che dovranno cercare la conferma e che al momento appaiono tra i maggiori indiziati all’addio. La curiosità è che l’affare Sulemana con l’Atalanta ha privato il Cagliari di un “fuori lista”, con il ghanese classe 2003 che avrebbe fatto parte del gruppo dei giovani, portando nel gruppo tre elementi – Adopo, Zortea e Piccoli – tutti nati prima del 2002 e che occupano tre slot nella lista da 25. Infine il discorso relativo agli extracomunitari. La società rossoblù ha a disposizione due slot per inserire nuovi elementi senza passaporto comunitario, il secondo senza più i limiti di presenze in nazionale presenti in passato. Senza contare che in caso di cessione definitiva all’estero di uno degli extracomunitari presenti al momento in rosa (Radunovic, Mina, Luvumbo, Kingstone) il Cagliari potrebbe inserire un ulteriore elemento extra UE.
Matteo Zizola
