In ogni storia d’amore possono esserci delle difficoltà, piccoli litigi o incomprensioni che mettono di fronte a delle scelte per il futuro. In alcuni casi punti di rottura senza ritorno, in altri al contrario momenti che aiutano a rafforzare il rapporto. Tra il Cagliari e Claudio Ranieri quel sentimento di affetto reciproco che va avanti da oltre trent’anni sembrava poter prendere una piega inattesa, galeotti i cori e i fischi che hanno accompagnato la squadra verso gli spogliatoi dopo il primo tempo contro l’Ascoli.
Ritrovarsi
“Ci sono rimasto male per due motivi. Uno perché lo avevo detto quando sono arrivato, in quei momenti bisogna aiutare la squadra. Il pubblico può fare quello che vuole, paga il biglietto e ci mancherebbe altro. Però chiedo una mano per questo motivo, perché quando si vince è più facile essere vicino alla squadra”. Dopo le parole a caldo dell’allenatore rossoblù a margine della vittoria contro l’Ascoli, quelle prima della trasferta di Reggio Calabria hanno fatto ulteriore luce sulla delusione per l’accenno di contestazione durante la sfida contro i bianconeri. Come in ogni storia d’amore, appunto, così Ranieri ha chiesto all’ambiente di unirsi nelle difficoltà. Perché è più semplice farlo quando le cose vanno bene, mentre è sintomo di maturità e di passione vera farlo quando il vento non soffia alle proprie spalle. Trascinarsi a vicenda la chiave del tutto, il pubblico che spinge i giocatori nel negativo e i giocatori che spingono il pubblico nel positivo. Do ut des, esattamente come avvenuto nel secondo tempo della vittoria contro l’Ascoli, quando un Cagliari in versione schiacciasassi ha riportato l’ambiente dalla propria parte. Quattro gol, Ranieri che mette i puntini sulle i senza sorvolare su fischi e cori, l’inerzia positiva che arriva fino alla partita contro la Reggina. Tabù trasferta sfatato, altri quattro gol e seconda vittoria di fila prima di una sosta da passare con il sorriso e con l’alchimia tra gruppo e città ritrovata.
Sold out
Ranieri ha chiesto risposte, alla squadra e all’ambiente. E risposte sono arrivate a suon di gol e di una prestazione contro la Reggina che ha unito intensità a gioco, ma soprattutto la capacità di restare uniti nelle difficoltà. Perché anche contro i calabresi non sono mancati i momenti complicati, ma sia Lapadula e compagni che il pubblico al seguito hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo. Creando una sinergia totale, come dimostrato dall’entusiasmo dopo il fischio finale, sia in campo che sugli spalti del settore ospiti. Entusiasmo che si è riversato sulla risposta dell’ambiente in vista della gara interna contro il Sudtirol di sabato 1 aprile, scontro diretto che in caso di vittoria permetterebbe ai rossoblù di dimezzare da sei a tre punti il distacco dagli uomini dell’ex Pierpaolo Bisoli. A sei giorni dalla partita, infatti, pochissimi i posti rimasti liberi in una Unipol Domus che si annuncia in versione bolgia, finalmente quel fortino invalicabile che per troppo tempo è stato terra di conquista dell’avversario di turno. Il Cagliari è ormai imbattuto in casa dal 15 ottobre – ultima sconfitta contro il Venezia il primo giorno dello stesso mese – ma se tra la vittoria contro il Brescia e quella contro il Perugia arrivarono tre pareggi, dopo l’esonero di Fabio Liverani in sei partite sono state cinque le vittorie e uno solo il pareggio, quello contro il Genoa. Nel 2023, con Ranieri in panchina, davanti al proprio pubblico i rossoblù hanno messo a segno tredici punti su quindici disponibili, dando una spinta ulteriore alla classifica e all’obiettivo terzo posto. Una svolta che ha avuto il suo apice proprio nell’ultima gara disputata alla Unipol Domus contro l’Ascoli, quel 4-1 che ha rilanciato il Cagliari dopo i fischi e i cori della prima frazione chiusa in svantaggio. E dopo tre settimane i rossoblù si ripresenteranno davanti ai propri tifosi, pronti a dare la loro spinta con uno stadio che si annuncia esaurito. E a seguire la linea del condottiero Ranieri, quella del sostegno a prescindere – anzi, a maggior ragione nel negativo – per tutti i novanta minuti più recupero. Così da dare seguito al contratto virtuale firmato da Sir Claudio al suo ritorno, andare nella stessa direzione e trascinarsi a vicenda nel bene e soprattutto nel male. In un rapporto reso più forte dalle piccole incomprensioni, come, appunto, in una storia d’amore.
Matteo Zizola