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Cagliari | Da Zortea a Palomino: le indicazioni del 5-2 contro la Primavera

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Un’utile sgambata in famiglia per tenere la gamba allenata e soprattutto la mente, alla ricerca della giusta intensità vista nelle prime uscite stagionali e un po’ smarrita tra il secondo tempo del match con il Como e la trasferta di Lecce. Così va giudicato il 5-2 con cui il Cagliari di Davide Nicola ha superato nel pomeriggio di ieri, giovedì 5 settembre, la Primavera rossoblù guidata da Fabio Pisacane.

Zortea in palla

Difficile cogliere segnali rilevanti da 70’ giocati sì a buoni ritmi da Pavoletti e compagni, ridotti però all’osso da infortuni e convocazioni in nazionale. Senza cinque degli undici titolari visti al “Via del Mare” (Zappa, Mina, Marin, Prati e Luvumbo), cui si sono aggiunti Sherri, Obert, il ceduto Hatzidiakos, Makoumbou, Lapadula, Kingstone e Gaetano, che in tanti si aspettavano di vedere in campo ma che invece ha svolto solo una corsetta dopo la seduta in palestra nel suo percorso di riatletizzazione. Qualcosa di buono, però, sul Campo 1 del centro sportivo di Assemini si è vista. Innanzitutto si è rivisto Zortea, che ha giocato il primo tempo con la Primavera, per poi togliersi la pettorina e tornare con la Prima squadra. L’ex esterno di Atalanta e Frosinone ha ben impressionato a livello di gamba, trovando anche un gran bel gol con una sassata di sinistro dal limite dell’area che ha freddato Iliev, superato dalla traiettoria morta sotto l’incrocio dei pali. Sarà uno dei giocatori più attesi, insieme a Gaetano, nella gara contro il Napoli in programma dopo la sosta per gli impegni delle nazionali. Non a caso i due acquisti più onerosi della campagna estiva, insieme a Luperto: ma mentre l’ex capitano dell’Empoli ha fin qui mostrato di essersi pienamente calato nella realtà rossoblù, l’infortunio alla spalla patito nell’amichevole di Modena dello scorso 3 agosto ha costretto Zortea ha rallentare il processo di integrazione. Peraltro proprio nel momento in cui, a fine ritiro, stava facendo vedere le cose migliori. Un ko che ha consentito a Paulo Azzi di mettersi in mostra sulla fascia destra, con l’italobrasiliano che nel complesso ha ben figurato in un ruolo cui non era abituato. Un allenamento che fa ben sperare Nicola, che spera di poter offrire la prima maglia da titolare in stagione al 25enne trentino.

Segnali

Chi altro si è messo in mostra nell’amichevole in famiglia in casa rossoblù? Certamente Giuseppe Ciocci, capace di strappare la scena con almeno cinque parate decisive: nel primo tempo, difendendo i pali della Primavera, ha negato la doppietta a Pavoletti e detto di no a Deiola e Piccoli. Nella ripresa l’ex Olbia ha risposto presente sul tocco sottomisura di Achour e sulla ribattuta di Longoni, esibendosi in un bel tuffo plastico. Musica per le orecchie di Lorenzo Squizzi, preparatore dei portieri rossoblù, che continua a monitorare i progressi fatti dal 22enne cagliaritano dopo l’infortunio patito sul finire dell’avventura in Lega Pro con la maglia del Pontedera. Buone vibrazioni sono arrivate anche da Felici, che inizialmente ha rinforzato la formazione Primavera dividendo la trequarti con Simonetta, alle spalle di Vinciguerra. Grande gamba e fantasia (bello il destro per il 4-2) per il 23enne romano, che a Lecce ha esordito nella massima serie con la maglia rossoblù ed è pronto a ritagliarsi un ruolo da possibile sorpresa già dopo la sosta. Chi ha provato a lasciare il segno sull’amichevole è stato Roberto Piccoli, ma la mira del centravanti bergamasco non è stata delle migliori. Tre legni per lui (due traverse e un palo), più almeno un paio di parate decisive dei portieri avversari gli hanno negato il piacere del gol davanti a oltre 600 tifosi festanti. Qualche rimbrotto di Nicola e un paio di letture errate (come il retropassaggio che ha portato al momentaneo 2-1 firmato Vinciguerra), ma la sensazione è che l’ex Atalanta e Lecce abbia tutti i mezzi per essere il trascinatore offensivo del Cagliari, a patto di essere più cinico davanti alla porta avversaria.

Esperienza

Chi invece è sembrato ancora un po’ indietro a livello di condizione (e di automatismi) è José Luis Palomino: l’argentino ha guidato la difesa al centro in assenza di Mina, controllando bene il reparto soprattutto nel primo tempo. Poi, con il passare dei minuti, la stanchezza ha preso il sopravvento e la sofferenza è aumentata, complice la maggiore rapidità degli attaccanti di Pisacane. Tutta benzina utile per il campionato, in attesa che l’ex Atalanta trovi la migliore condizione possibile per essere uno dei trascinatori di questo Cagliari anche sul terreno di gioco e non solo, com’è facile prevedere, dentro lo spogliatoio. Anche Viola ha mostrato di non essere ancora al meglio, complice il problema muscolare che lo aveva tenuto fermo nelle settimane passate. Sempre più beniamino dei tifosi, il numero 10 rossoblù si è districato prima sulla trequarti (sia da solo che in coppia con Piccoli, alle spalle di Pavoletti) e poi, per qualche minuto, da interno nel centrocampo a quattro. Come per Palomino, anche per lui i 70 minuti contro la Primavera saranno utili per tornare nella migliore condizione. Per Nicola, al termine della gara, sono arrivate dunque indicazioni interessanti: ora per il tecnico piemontese la sfida principale è quella di inserire appieno il talento di Gaetano nel progetto tattico rossoblù. E quale occasione per il classe 2000 di Cimitile di lasciare il segno se non contro il “suo” Napoli alla ripresa del campionato?

Francesco Aresu

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