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Cagliari | Da sogno a realtà: Azzi e la chance chiamata Serie A

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Salire su un treno che ti porta ancora una volta a un nuovo cambio di vita, che corre verso un orizzonte affascinante ma incerto. Oppure fermarsi, contrariamente a quanto fatto per diverso tempo prima nella propria carriera. Paulo Azzi lo scorso gennaio era davanti all’ennesima scelta da compiere. Sbarcare a Cagliari, in una squadra con la chiara intenzione di volersi rimettere in sesto e lottare per la promozione, o proseguire il proprio cammino a Modena, squadra con cui si era messo ancora una volta in mostra attirando le attenzioni di diversi club, anche del massimo campionato. Una domanda solo potenzialmente difficile da affrontare. Perché alla fine la risposta è arrivata in poco tempo, con un arrivo in Sardegna che si è trasformato in realtà fino a regalargli quella Serie A tanto desiderata.

Passato

Non è stato un cammino lineare quello di Paulo Azzi con la maglia rossoblù. Ma l’impressione, con il senno del poi, è che a ogni passo indietro sia seguito un tentativo di reazione. Dopo l’arrivo subito la titolarità, in una fascia mancina che nei primi mesi non aveva avuto un vero e proprio padrone nonostante la presenza di Barreca e Carboni. Il gol all’esordio anche se fortunoso, poi una spinta continua sulla corsia sinistra che era fino ad allora mancata avevano fatto sì che l’italo-brasiliano guadagnasse fiducia e minuti. Poi però le prime avvisaglie delle difficoltà difensive in un Cagliari che prima di tutto cercava basi solide nelle proprie retrovie, avevano portato a uno scalo nelle gerarchie, con partite delicate in trasferta come quelle contro Venezia e Bari viste dalla panchina. Minuti che però sono stati utili a una prima reazione, diventata concreta nella partita che forse ha cambiato il verso della stagione rossoblù, quella contro l’Ascoli del 10 marzo scorso. L’ingresso nella ripresa aveva cambiato definitivamente il volto dei rossoblù, rientrati negli spogliatoi dopo la prima parte di gara tra i fischi e poi vittoriosi per 4-1 in rimonta. Da quel momento Azzi è tornato tra gli undici di partenza in maniera fissa, fino almeno alla gara di Parma, quando gli episodi e la sofferenza contro gli esterni offensivi dei ducali avevano portato a una doppia ammonizione più che pesante in uno scontro diretto. Quello che poteva essere visto come un colpo basso però si è trasformato in motivazione per ripartire, sin dalla trasferta di Perugia impreziosita dal secondo gol in maglia isolana. Un mini-percorso interno alla stagione che è diventato di crescita. Perché dalla trasferta in Umbria in poi, su sette partite a disposizione tra campionato e playoff, Azzi è partito dal primo minuto sei volte, iniziando dalla panchina solo in occasione della gara contro il Venezia nel turno preliminare della post-season. Giocando così i momenti determinanti di una stagione conclusa con il raggiungimento dell’obiettivo prefissato, che sembrava però un tempo lontano. Con una fiducia di Claudio Ranieri che è sembrata crescere, a causa probabilmente anche dei piccoli ma importanti passi avanti fatti in quella fase difensiva considerata il proprio tallone d’Achille.

Futuro

La nuova stagione è ripartita così dalla gioia di aver trovato quello che sin dal primo arrivo a Cittadella nel 2014 Azzi sognava. Quella Serie A che era sembrata vicina già nell’estate del 2022 è arrivata un anno più tardi, in un clima inimmaginabile per chi negli anni addietro aveva sì lottato per i piani alti della Serie C e raggiunto la serie cadetta in maglia Modena, ma mai si era conquistato da protagonista il massimo livello del calcio italiano. Sensazioni positive che si sono viste sin da lunedì 10 luglio, giorno d’inizio del pre-raduno ad Asseminello per i rossoblù. “Non ci vuole niente ragazzi”, ha detto ai tifosi presenti dopo aver abbassato il finestrino della propria auto concedendosi così autografi e saluti. Segno di un affetto ricambiato e che potrà far da sostegno all’italo-brasiliano in una prossima stagione in cui gerarchie e ruoli potrebbero comunque cambiare. Da una parte il sempre più possibile arrivo di Augello, uomo di fiducia di Ranieri ai tempi della Sampdoria e con già alle spalle diverse stagioni in A. Ma soprattutto un terzino che dalla sua avrebbe quelle caratteristiche che potrebbero regalare maggiore equilibrio ai rossoblù in ambo le fasi. Dall’altra, invece, la possibilità di vedere nuovamente avanzare il proprio raggio d’azione, in un 4-4-2 che il tecnico romano ha cominciato a disegnare sin dalla prima giornata di allenamenti. Diversità che rimangono però ancora nel campo delle ipotesi. Con il campo che resterà ancora il massimo giudice per un Azzi che sembra essere pronto a mettersi in gioco in una Serie A attesa a lungo.

Matteo Cardia

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