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Cagliari, da Semplici alla Reggina di Mazzarri: quei precedenti da salvezza

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Non si è fatto ancora nulla”, una frase spesso utilizzata dopo un risultato positivo con l’obiettivo di non cullarsi sugli allori. In casa Cagliari sia i giocatori che Walter Mazzarri hanno spesso ripetuto queste parole nel 2022. La rinascita ha aperto le porte a un traguardo, la salvezza, che ora non è più lontano come prima dell’avvento del nuovo anno. I ventuno punti in venticinque gare non possono che essere una conferma, soprattutto perché il bottino raccolto nel girone di ritorno ha permesso di raggiungere quello della passata stagione dopo lo stesso numero di partite.

Così uguali, così diverse
Non è concesso rilassarsi, l’insegnamento dell’impresa targata Semplici è lì a ricordarlo. Il Cagliari che ha guadagnato la permanenza in Serie A nel 2020-2021 deve essere la stella polare, ma senza dimenticare le differenze sostanziali del percorso. Due allenatori, aspetto che accomuna i due campionati, così come i ventuno punti dopo venticinque giornate. Il resto però racconta due storie abbastanza diverse nella speranza che il finale sia identico, magari con meno patemi. Il Cagliari che riuscì a mandare all’inferno il Benevento aveva vissuto l’equivoco Eusebio Di Francesco, 23 partite sulla panchina rossoblù e un inizio promettente al quale fece seguito una crisi profonda. Fino al 2021, le zero vittorie in nove gare – un solo punto contro il Sassuolo in casa – che seguirono un filotto negativo aperto già all’ottava giornata con la sconfitta di Torino di fronte alla Juventus. Cinque punti – tutti pareggi – in sedici giornate che portarono all’esonero del tecnico abruzzese, rimpiazzato da Leonardo Semplici dopo la sconfitta casalinga contro il Torino del 19 febbraio, giornata numero 23. La svolta non arrivò, né con il nuovo anno né con il mercato di gennaio. Al contrario Walter Mazzarri è riuscito a imprimere una sterzata decisiva nelle ultime sei partite, grazie a tre vittorie, due pareggi e una sola sconfitta a Roma. Ruolino di marcia che ha permesso al Cagliari di raggiungere gli stessi punti della passata stagione e di poter guardare con fiducia la parte finale del campionato.

Futuro prossimo
Il calendario, va detto, non invita all’ottimismo. Mentre a dare speranza è quanto successo con l’arrivo di Semplici in panchina. Nel bene e nel male. Perché pur se l’ex tecnico rossoblù riuscì a regalare due vittorie – Crotone e Bologna –  e un pareggio – Sampdoria – nelle prime tre apparizioni da subentrato (giornata 24, 25 e 26), nelle quattro gare successive arrivarono altrettante sconfitte, con il punto più basso raggiunto con lo 0 a 2 contro il Verona alla Sardegna Arena prima dell’ulteriore battuta d’arresto a San Siro contro l’Inter. Il Cagliari, dunque, prima di affrontare il Parma alla trentunesima giornata aveva solo 22 punti, uno in più di quelli attuali con ben sei di ritardo dal Torino quartultimo e otto dal Benevento, avversario che a posteriori rappresentò il vero target di riferimento nella corsa salvezza. Nelle prossime cinque gare gli uomini di Mazzarri dovranno giocoforza cercare di staccarsi sensibilmente dalla classifica della passata stagione, soprattutto considerando che successivamente il Cagliari di Semplici intraprese un percorso a doppia velocità che regalò una salvezza miracolosa. Arrivare alla trentunesima giornata con gli stessi 22 punti del campionato 2020-2021 potrebbe rendere praticamente impossibile una nuova impresa. Per farlo, però, bisognerà superare ostacoli tutt’altro che facili: Napoli in casa, Torino in trasferta, quindi Lazio alla Unipol Domus, Spezia al Picco e infine il Milan di nuovo in casa. Un calendario che riflette quello che sarà da qui a fine stagione, ovvero gli scontri diretti – o comunque partite più abbordabili – in trasferta e le sfide sulla carta più complicate in Sardegna.

Imprese da seguire
Partendo dalla clamorosa rimonta contro il Parma alla giornata numero 31, i rossoblù di Semplici intrapresero un percorso da ben 14 punti in 6 gare, con quattro vittorie e due pareggi a sancire la salvezza matematica prima di incontrare il Milan – altro pareggio – e il Genoa all’ultima di campionato con relativa sconfitta indolore. Una media di 2.33 punti a partita nelle sei sfide dalla vittoria contro i ducali in poi, che diventano 1.88 considerando le ultime due ininfluenti giornate. Se poi si considera la media dalla ventiseiesima fino alla chiusura del campionato, il Cagliari versione 2020-21 raccolse 16 punti in 13 gare, ovvero 1.23 a partita che bastarono per arrivare ai 37 utili per la salvezza. Per Mazzarri una sfida nella sfida, fare come il suo predecessore, protagonista peraltro delle prime tre partite del campionato in corso, dovrebbe bastare per arrivare all’obiettivo della permanenza in Serie A. Senza dimenticare un’altra impresa storica per i colori rossoblù, quella del 2007-2008 con Ballardini alla guida. Un Cagliari capace di salvarsi dopo aver raccolto 10 punti nel girone di andata – gli stessi di questa stagione – per poi chiudere il campionato al quattordicesimo posto con ben 42 punti, pur avendone tre in meno (18) degli uomini di Mazzarri a questo punto della stagione. Oppure, per restare nel campo del tecnico di San Vincenzo, rinverdire i fasti della sua Reggina che restò in Serie A nonostante la penalizzazione di 11 punti in classifica. Una Reggina che, altra coincidenza. aveva proprio 21 punti dopo 25 giornate per poi terminare la stagione raggiungendo la fatidica quota 40.

Matteo Zizola

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