Da Rog a Pavoletti, passando per Viola e arrivando fino a Deiola. Nomi importanti e quasi fondamentali per il Cagliari pensato a inizio stagione, ma diventati loro malgrado tra gli elementi più presenti nella lista dell’infermeria. Con il gruppo isolano che così ha perso per diverso tempo pedine individuate come fondamentali per la corsa alla Serie A. Pedine che tuttavia dopo diverso tempo potrebbero tornare fondamentali nel futuro più prossimo, con uno sguardo che si estende fino a quei playoff ancora da conquistare ma diventati nel frattempo l’unico mezzo per raggiungere la meta finale desiderata.
Piccoli passi
La lettura della realtà è stata piuttosto chiara. Perché la scelta di Ranieri sembra essere sempre stata quella di non forzare i tempi, con l’idea che perdere qualcuno per avergli chiesto di stringere i denti prima del previsto sarebbe diventato una sorta di boomerang difficile da evitare. Il feeling con il gol di Lapadula, la robustezza della difesa e la crescita del centrocampo hanno fatto pesare meno alcune assenze. Soprattutto nel reparto offensivo, in cui anche l’impatto di Mancosu è stato determinante. Una situazione che però è durata sino al giorno dell’ultima vittoria, quella contro la Reggina dello scorso 18 marzo. Perché poi le due partite di fila senza gol di Lapadula e le occasioni sprecate dai rossoblù sia a Pisa che nel match contro il Frosinone hanno nuovamente evidenziato i problemi negli ultimi metri degli isolani. Con la mancanza di Pavoletti che si è trasformata in qualcosa di logorante. Un’assenza sottolineata dallo stesso Ranieri, che dopo aver convocato il livornese per la gara contro il Frosinone nell’ultima conferenza stampa ha aperto le porte a un suo impiego almeno a sfida iniziata. “Sarà della gara ma solo a gioco in corso – ha affermato il tecnico dei rossoblù – Ancora non ha i 90 minuti sulle gambe. Lo sto vedendo molto bene però, è la prima volta dopo tanti mesi che fa tutta la settimana con noi”. Una notizia positiva per la pericolosità offensiva dei rossoblù, con il rientro del numero 30 potrebbe essere anche da stimolo per chi ha rallentato la propria corsa, come Luvumbo (qui l’approfondimento), o per chi ancora non ha trovato la giusta via per il gol, come Prelec. Senza dimenticare che il ritorno a disposizione definitivo del livornese potrebbe diventare una sorta di apripista per chi ormai sembra essere pronto per prendersi una maglia a centrocampo.
Rientri
“Si può candidare per una maglia da titolare già a Parma, ora atleticamente lo vedo meglio”. Per Marko Rog il momento giusto sembra essere arrivato. Almeno sulla carta, con le parole di Ranieri a far capire che ora il croato può osare. Se non dal primo minuto, almeno a gara in corso, quando l’ex Napoli potrebbe riportare in dote quel mix di qualità e quantità che ha caratterizzato la sua carriera. In una sfida in cui per le caratteristiche del gioco avversario i suoi spunti palla al piede – specialmente in ripartenza – potrebbero essere un’arma in più per i rossoblù (qui il nostro focus tattico sulla sfida). Rog dovrà battere la concorrenza di un Lella che ancora resta davanti a tutti per concretezza e freschezza. Un destino condiviso con un Alessandro Deiola che continua a cercare il proprio miglior passo in campo malgrado sia da più tempo a disposizione della mezzala croata. Il sangavinese, a differenza di Rog, ha già però dalla sua i 64’ giocati tra le sfide con Ascoli, Reggina, Sudtirol e Frosinone. Tuttavia, per entrambi le ultime cinque partite potrebbero diventare quel lasso di tempo utile per recuperare forze e sicurezze, nelle gambe e nella mente. Un periodo che anche per Nicolas Viola, tornato tra i convocati sin dalla gara contro la Reggina ma ancora inutilizzato nella gestione Ranieri, potrebbe fare rima con possibilità. Il regista calabrese ha giocato gli ultimi minuti nella gara contro il Palermo del 18 dicembre, poi il mercato, il cambio di guida tecnica ma soprattutto i problemi fisici lo hanno a poco a poco posto ai margini del gruppo. “Viola ha classe sopraffina e devo aspettare il momento per usarlo al meglio” ha affermato l’allenatore romano nell’ultima apparizione davanti ai microfoni di Asseminello. Un momento che visto il poco feeling con il gol della mediana (qui il nostro approfondimento) e la dose di fantasia che verrà a mancare con l’assenza di Mancosu (qui la news) potrebbe non essere lontano dal presentarsi.
Matteo Cardia