Da oggetto misterioso che si è visto in campo solo per pochi spezzoni a vero e proprio punto di riferimento della difesa del Cagliari di Ranieri. La prima stagione di Alberto Dossena in rossoblù sta diventando, con il passare delle partite del campionato cadetto, un continuo crescendo, fatto di prestazioni sempre più convincenti e di spessore, frutto anche di un atteggiamento da stopper navigato nonostante la sua carta d’identità dica che è un classe 1998.
Il percorso
Roccioso, forte fisicamente, il classico stopper difensivo. Abile nelle letture difensive preventive così come nel gioco aereo e con un ruolo di leader della retroguardia rossoblù conquistato sul campo a suon di prestazioni importanti e di livello per la cadetteria. Eppure il percorso di Dossena con la maglia del Cagliari, almeno nella prima parte di stagione, non è stato affatto semplice. Con la gestione tecnica di Fabio Liverani, il numero 4 ha disputato solamente 39 minuti in campionato (giocando 7’ contro il Modena alla 4^ giornata, 4’ contro il Benevento alla 5^, 1’ contro il Südtirol alla 12^ e 27’ nel Derby delle Isole contro il Palermo alla 19^), 10 panchine e 4 esclusioni dall’elenco dei convocati. Tuttavia, quando tutto sembrava essere in salita, ecco che per Dossena è arrivata come una manna dal cielo la tanto agognata rinascita, datata 26 dicembre 2022, giorno del match casalingo contro il Cosenza di Viali e dell’ex Larrivey (passato poi a gennaio al Sudtirol). Esonerato Liverani e con Pisacane traghettatore, il difensore centrale nato a Brescia ha esordito a sorpresa tra i titolari. La mossa si è rivelata vincente, con una prestazione nel complesso ampiamente positiva, dove, a parte qualche piccola sbavatura in fase di impostazione, è riuscito a costruire una no fly zone invalicabile sui palloni alti. La prestazione contro i rossoblù calabresi, però, è stato solo il preludio al grande exploit. Con Ranieri nuovamente sulla panchina del Cagliari, è avvenuta la definitiva trasformazione di Dossena: da giovane gregario con potenziale tutto da scoprire a punto fermo imprescindibile del nuovo corso rossoblù. Dal match della Domus con il Cosenza in poi, infatti, l’ex Avellino è stato schierato sempre titolare, senza saltare nemmeno un minuto in gare ufficiali.
Crescita
Il match dell’ultimo turno di campionato del San Nicola con il Bari non ha fatto altro che confermare la costante ascesa di Dossena nello scacchiere di mister Ranieri. Pur avendo contro un avversario decisamente temibile come Walid Cheddira, capocannoniere della Serie B, il numero 4 del Cagliari ha tirato fuori una prestazione di livello assoluto, vincendo praticamente tutti i duelli e dominando sulle respinte difensive e sui recuperi di palla nella metà campo avversaria, tanto da essere stato il migliore in assoluto del match in queste situazioni di gioco. Sempre parlando di numeri, però, la crescita di Dossena in questa fase della stagione cadetta la si evince anche dalle statistiche che riguardano il reparto difensivo rossoblù. Nello specifico Dossena, con Ranieri allenatore, è al primo posto per percentuale di duelli vinti con il 59,4%, terzo – insieme a Obert – sugli intercetti (16), così come si piazza sul gradino più basso del podio quando si parla di tackle vinti (8), duelli vinti (57, in ex aequo con Capradossi) e duelli a terra (28). Dove può ancora migliorare? Oltre a sugellare questo suo nuovo inizio in maglia Cagliari magari cancellando lo zero alla voce gol segnati, Dossena è chiamato ad acquisire un quid in più anche sui passaggi riusciti (247), dove talvolta pecca in precisione anche perché non è propriamente un regista difensivo aggiunto. In compenso, le carte in regola per migliorare anche su questo fondamentale ci sono.
Duttilità
Il percorso di crescita di Dossena con il Cagliari, tuttavia, non è dovuto solo alla conquista dei gradi da titolare e del miglioramento dal punto di vista delle statistiche difensive. Difatti, ciò che è balzato immediatamente agli occhi è anche la duttilità tattica che il difensore bresciano ha dimostrato nelle ultime uscite ufficiali in rossoblù. Sia con la difesa a tre (messa in campo da Ranieri nei match di campionato contro Como, Cittadella, Spal, Modena e Benevento) sia con la difesa a quattro (vista nell’ultimo turno contro il Bari), il rendimento messo in campo dal numero 4 isolano non ne ha affatto risentito, anzi è aumentato in termini di costanza e sicurezza. “Trovare un allenatore come mister Ranieri all’inizio è stato emozionate. Pretende da noi la massima attenzione e concentrazione, ma ti fa vivere con tranquillità la settimana. La difesa a 3 ci ha dato più certezza e stabilità, difendere però non è solo una questione di reparto, ma di squadra”, ha dichiarato Dossena recentemente a “Il Cagliari In Diretta” su Radiolina. Parole da vero e proprio leader difensivo, che testimoniano come l’ex canterano del settore giovanile dell’Atalanta stia diventando sempre più fondamentale all’interno del progetto rossoblù.
Futuro
Tirando le somme, quindi, il Cagliari, un po’ per merito della direzione sportiva precedente e un po’ per la necessità di mettere mano a un reparto difensivo apparso decisamente in affanno nella prima parte di stagione, si ritrova tra le sue fila un profilo di sicuro affidamento per il presente e per il futuro. Ora, però, sarà fondamentale la gestione del giocatore. Con un tecnico di grande carisma ed esperienza come Claudio Ranieri al timone, sempre molto attento e minuzioso nel curare i dettagli della fase difensiva, il percorso di crescita di Dossena con la maglia rossoblù non può che continuare nella giusta direzione. L’unica (forse) vera insidia di questo percorso di Dossena in Sardegna è quello di evitare l’effetto autocompiacimento. Ecco perché sarà importante, da qui in avanti, per lui mantenere la giusta testa e proseguire step by step nel corso della stagione, con il chiaro e oramai acclarato obiettivo di centrare i playoff promozione.
Fabio Loi