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Cagliari | Da “reietto” a spaccapartite: la dolce rivincita di Marin

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“Sono molto contento di essere tornato qui a Cagliari. È una città e una squadra che mi hanno sempre dato tanto, e spero di restituire il favore con gol, assist e prestazioni di livello”. Così parlava Razvan Marin lo scorso 20 settembre ai microfoni di “Domus Rossoblù”, fanzine ufficiale del Cagliari alla vigilia della sfida interna contro l’Empoli, persa malamente dagli uomini di Davide Nicola e, fin qui, punto più basso dei primi mesi della gestione del tecnico piemontese.

Riposo
Da quello 0-2 interno contro i toscani di Roberto D’Aversa all’1-1 dello Juventus Stadium sono passate solo due settimane: quindici giorni fitti e densi, con in mezzo il ritiro di Assemini per “riordinare le idee”, come detto dallo stesso Marin nell’intervista rilasciata a Ivan Paone per il Corriere dello Sport. Evidentemente il lavoro fatto in clausura ha dato i suoi frutti, con un Cagliari che ha cambiato pelle: spazio al 4-2-3-1 o 4-4-1-1 che dir si voglia, ogni calciatore rimesso nella sua posizione naturale (Zappa terzino o Luvumbo esterno, giusto per fare due nomi) e una nuova unità di squadra sul campo che in parte era mancata nelle prime uscite. Al Tardini sono arrivati tre punti, a Torino uno: quattro in due partite, il doppio di quanto ottenuto nelle precedenti cinque. La mini-rivoluzione imposta da Nicola ha però lasciato fuori dall’undici titolare proprio uno dei suoi pretoriani, ovvero Marin, sacrificato sull’altare della più muscolare diga formata da Makoumbou e Adopo. Una scelta giustificata dal tecnico piemontese dalla necessità di far rifiatare alcuni elementi che avevano tirato la carretta per tutte le prime giornate, praticamente senza mai riposarsi. E il rumeno, arrivato più tardi in ritiro per via del brillante Europeo giocato con la Romania, era sicuramente tra questi.

Spaccapartite
A Parma è partito dalla panchina, chiamato in causa da Nicola a poco meno di venti minuti dal termine sull’1-1. Mezzala sinistra nel 5-3-2 finale per cercare di fermare le avanzate dei ducali di Pecchia e provare a far male. Detto, fatto: neanche due minuti dopo l’ingresso in campo Raz si fa trovare pronto al limite dell’area e disegna una parabola perfetta, con il destro a giro che muore all’incrocio di un esterrefatto Suzuki. Quel gol vale l’1-2 e dà la carica ai rossoblù che, pur avendo subito il 2-2 di Hernani su rigore riescono a trovare il definitivo 2-3 con Piccoli. “Juventus fortissima? Sì, ma se riusciamo a mettere in pratica quello che abbiamo provato, possiamo darle fastidio”, disse Marin a fine partita nell’intervista flash ai microfoni di Dazn parlando dell’impegno che avrebbe atteso i rossoblù di lì a pochi giorni. Contro i bianconeri Nicola non ha voluto cambiare assetto tattico, riproponendo lo stesso 4-4-1-1 visto in Emilia con un solo cambio (Augello per Luvumbo). Anche a Torino, però, si è visto un Cagliari coraggioso e sempre concentrato, con la testa giusta per fare risultato e “dare fastidio” alla Vecchia Signora, come detto qualche giorno prima dall’ex Empoli. Il resto è storia nota: vantaggio dei padroni di casa con Vlahovic su rigore al 15’, rossoblù sempre in partita e pronti a fare male in ripartenza. Nicola butta dentro Marin al 65’ nel momento di massimo sforzo per gli isolani, poi Piccoli si guadagna il rigore a due minuti dal 90’. Il momento migliore per Marin di decidere di salire in cattedra, da buon “spaccapartite”: per non sbagliare a pochi istanti dal termine, in trasferta e di fronte a uno stadio imponente strapieno di persone che ti fischiano, servono attributi. E il 28enne di Bucarest ha dimostrato di averli, fulminando Di Gregorio e regalando il meritato punto a un Cagliari bravo a crederci “fino alla fine”, facendo suo una volta di più il celebre claim di casa Juventus.

Rivincita
E dire che qualcuno non lo voleva nuovamente al Cagliari. Sui social lo hanno definito “traditore”, “persona non gradita”, “spaccaspogliatoio”. Troppo grave l’onta di aver fatto parte di un gruppo colpevole di aver riportato i colori rossoblù in Serie B, al termine di una stagione fallimentare sotto tutti i punti di vista. Razvan Marin ha trascorso due anni di “purgatorio” a Empoli, per espiare ogni pena e responsabilità della retrocessione nell’annus horribilis 2021-22, prima di ripresentarsi in Sardegna e provare a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel nuovo Cagliari di Davide Nicola. Che nei sei mesi vissuti in Toscana ha avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo per la sua duttilità tattica, la stessa dote che paradossalmente era stata quasi un limite nella sua prima esperienza in rossoblù. “Razvan tornerà a Cagliari per restarci, non vede l’ora di iniziare”, ci disse il suo agente Pietro Chiodi nei caldi giorni di giugno in cui si decideva il futuro del suo assistito. Allora potevano sembrare parole di circostanza, dopo il mancato riscatto da parte dell’Empoli e le tante voci di mercato che vedevano Marin pronto a lasciare nuovamente (e stavolta definitivamente) il rossoblù. Invece la storia ha seguito un altro intreccio, con il rumeno subito messo al centro del nuovo Cagliari da Nicola. A partire dalle ottime impressioni destate nel ritiro valdostano di Chatillon, in cui ha fatto vedere di essere pronto a cancellare i passi falsi del passato per scrivere un presente e un futuro differenti. I discorsi con Viola sulle zone dove abitare in città avevano fatto intuire la sua volontà di restare, prima che il rendimento sul campo lo confermasse ulteriormente. Anche per sbocciare definitivamente con la maglia rossoblù, dopo le prime due stagioni fatte di varie luci e tante ombre. I gol contro Parma e Juventus, corredati da esultanze sincere e festose insieme ai compagni di squadra, hanno dato la risposta definitiva. A prescindere dai minuti giocati, Marin è una delle armi tattiche che Nicola potrà e dovrà usare al meglio nella lotta salvezza: fin qui 2 gol in 7 presenze, gli stessi segnati nella prima stagione a Empoli e uno in meno della prima annata cagliaritana. Numeri importanti per questo inizio di stagione. E, come dice il proverbio, chi ben comincia…

Francesco Aresu

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