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Cagliari, da Ranieri a Stramaccioni: i nomi per il post Liverani

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Si alzi il sipario, che abbiano inizio le danze. Fabio Liverani non è più l’allenatore del Cagliari e questa è l’unica notizia ufficiale della giornata: il tecnico romano è stato sollevato dal suo incarico, come recita il canonico comunicato di commiato pubblicato dal club rossoblù sul proprio sito web, insieme ai collaboratori che lo avevano seguito nell’avventura cagliaritana fin dalla scorsa estate.

Una mossa attesa da tempo, ma che sembrava non dover arrivare prima dell’ultima gara del girone d’andata, in programma domenica 26 dicembre all’Unipol Domus contro il Cosenza. Invece, in quello che sembrava essere un tranquillo martedì prenatalizio, ecco la novità: via Liverani, aperta la caccia al suo successore. Diversi i nomi in ballo, ognuno con una storia diversa da raccontare.

Il nome che fa trepidare la piazza: Ranieri

Cominciamo dal sogno di tutta la piazza rossoblù, ovvero il ritorno di quel Claudio Ranieri che nel maggio di 31 anni fa salutò la squadra portata in due anni dalla Serie C alla A, festeggiando una clamorosa salvezza con un girone di ritorno vissuto a rincorrere (e superare) le dirette concorrenti. Un’impresa mai dimenticata né ripetuta – per fortuna dei tifosi del Cagliari – che ha reso sportivamente immortale Sir Claudio, che anche nel momento più alto della sua carriera come la vittoria della Premier League con il Leicester, ebbe parole al miele per quella piazza da cui iniziò davvero la sua carriera di allenatore internazionale. Un quadro bellissimo e romantico, ci mancherebbe, ma non è affatto detto, però, che arrivi il lieto fine come in tutte le fiabe. Come già anticipato su queste pagine nei giorni scorsi, la strada è in salita, principalmente per un motivo: l’accordo economico. Lo stesso ostacolo che da settimane si frappone, in maniera prepotente, tra le parti. “Se sono pronto a tornare su di una panchina nel 2023? Ma io sono già pronto nel 2022, perché dobbiamo aspettare l’anno nuovo? Il Cagliari? Lì è avvenuta la mia nascita, lo porto sempre nel cuore”. Dichiarazioni sibilline, rese nelle ultime ore da Ranieri all’Ansa, in occasione della visita del 71enne tecnico romano alla camera ardente di Mario Sconcerti. Non una risposta decisa o netta come ci si potrebbe attendere da un allenatore della sua esperienza, anzi. Il Cagliari sa bene che il suo ritorno in rossoblù sarebbe probabilmente la panacea di tutti (o quasi) i mali di una stagione nata male e proseguita peggio, sia sul campo che a livello mediatico. Al momento i contatti ci sono e continueranno, ma non è ancora decollata del tutto una vera e propria trattativa, ma si partirebbe da alcune condizioni essenziali e inderogabili: un contratto importante (sia dal punto di vista della cifra che della durata) e la garanzia di alcuni rinforzi di peso sul mercato di gennaio. La domanda, a questo punto è una sola: può questo Cagliari essere in grado di accontentare Ranieri? Se la risposta dovesse essere positiva, allora il sogno di una città diventerebbe immediatamente realtà, ma per ora il percorso verso la cima è davvero ripido.

Tre alternative di rango: Ballardini, D’Aversa, Iachini

Oltre a quello di Ranieri esistono anche altri nomi sul taccuino del patron Tommaso Giulini e del diesse Nereo Bonato. Andiamo in rigoroso ordine alfabetico (e non di “fattibilità”), cominciando dunque dal “cavallo di ritorno”: Davide Ballardini. Tre esperienze a Cagliari nell’era Cellino, una fama da salvatore della patria costruita in oltre quindici anni di carriera, a cominciare proprio dalla stagione 2007-08 vissuta in rossoblù, con un’altra rimonta salvezza maturata in un girone di ritorno incredibile, con il “La” dato dal 2-1 al Sant’Elia sul Napoli firmato Matri-Conti. Il nome del 58enne romagnolo è rimasto legato anche a un altro rossoblù, quello di Genova: ben quattro le esperienze sotto la Lanterna, con alterne fortune ma con obiettivi spesso raggiunti. Il secondo nome è quello di Roberto D’Aversa, con un percorso vissuto a Parma – dove venne sostituito proprio da Liverani, che poi sostituì a sua volta nel tentativo (vano) di salvare la squadra dalla retrocessione – simile a quello di Ranieri a Cagliari. Il 47enne è reduce dal flop alla Sampdoria, dove rilevò proprio Sir Claudio, prima di essere sostituito da Giampaolo. D’Aversa conosce bene la categoria (108 le panchine in carriera) e il suo nome era uno di quelli sulla lista dell’ex diesse rossoblù Stefano Capozucca in caso di esonero di Liverani. Il terzo profilo, forse quello che maggiormente fa pensare alla cadetteria, è quello di Beppe Iachini: 58 anni, oltre trecento panchine in Serie B, da tempo è considerato uno di quegli allenatori in grado di raddrizzare una stagione partita male. Impresa riuscitagli spesso e volentieri, ma è reduce da un campionato sottotono vissuto a Parma, club con cui è ancora legato da altri sei mesi di contratto.

I nomi a sorpresa: Stramaccioni e Aglietti

Gli ultimi nomi rappresentano due possibilità quasi residuali, ma la telenovela per il post Capozucca insegna che dal Cagliari ci si può aspettare anche una (sempre più difficile) sorpresa. Ecco perché inseriamo in questa shortlist i nomi di Andrea Stramaccioni e Alfredo Aglietti. Il primo, dopo un inizio di carriera da predestinato, negli ultimi anni si è fatto apprezzare all’estero e in particolare nel Medio Oriente, dove ha allenato Estelghlal (Iran) e Al-Gharafa (Qatar). Lo conosce bene Roberto Muzzi, principale candidato a sedersi sulla panchina rossoblù per l’ultima gara dell’anno e suo vice a Praga e Atene. Il secondo, infine, è un grande conoscitore della cadetteria, dato che ha costruito gran parte della sua carriera in Serie B sia da calciatore che, negli ultimi decenni, da allenatore. È fermo al palo da poco più di un anno, dopo l’esonero da allenatore della Reggina avvenuto a dicembre 2021, che seguì una buona annata a Verona sponda Chievo, l’ultima tra i professionisti del club gialloblù prima del fallimento.

*Aggiornamento 23.15 – A rendere ormai sempre meno plausibile la possibile candidatura di Aglietti è la notizia delle ultime ore, secondo cui il Brescia di Cellino lo avrebbe individuato come possibile successore (a brevissimo termine) del catalano Pep Clotet.

Francesco Aresu

 

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