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Cagliari, da Prati a Marin e Deiola: si può fare a meno di Adopo?

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Una sconfitta ricca di polemiche per la direzione dell’arbitro Giovanni Ayroldi, con un Cagliari che però ha tenuto testa alla Lazio fino a mettere paura agli avversari anche in nove contro undici. Dei tanti errori del fischietto pugliese sono soprattutto due quelli che i rossoblù di Davide Nicola pagheranno in vista della gara contro il Milan di sabato 9 novembre alla Unipol Domus. Perché le due espulsioni di Mina e Adopo non solo hanno ridotto le possibilità di rimonta contro i biancocelesti, ma hanno soprattutto tolto due pedine fondamentali per la prossima sfida di campionato.

Fondamentale
Da una parte il difensore che ha vinto più duelli in tutta la Serie A, dall’altra un centrocampista che ha dimostrato anche all’Olimpico la propria importanza nello scacchiere del tecnico rossoblù. E se Mina potrà essere rimpiazzato da Palomino senza perdere né in personalità né in qualità in marcatura, l’assenza di Adopo porterà problemi non di poco conto in vista della partita contro i rossoneri di Paulo Fonseca. Come già visto nella sconfitta casalinga contro il Bologna, quando l’ingresso in corsa dell’ex Atalanta aveva di fatto cambiato in parte l’inerzia delle battaglie in mezzo al campo, anche contro la Lazio è arrivata la conferma di quanto la forza fisica unita alla tranquillità con il pallone messi in mostra da Adopo siano caratteristiche uniche nella rosa di Nicola. Non solo per il valore del calciatore in sé, ma anche per quanto la sua presenza alzi il livello di chi gli sta attorno. Chiedere a Makoumbou, tornato protagonista positivo contro la squadra di Marco Baroni grazie all’aiuto in mezzo al campo del compagno classe 2000, con una prestazione più che sufficiente possibile per la presenza di Adopo che lo ha liberato da eccessivi compiti di filtro e di costruzione solitari. L’assenza del francese cresciuto nel Torino non è solo un problema a sé. Non si può non considerare, infatti, il ventaglio di possibili sostituti e come si possono incastrare nella strategia di Nicola, ormai orientato sempre più verso una mediana a due e a maggior ragione contro un Milan che utilizza lo stesso schema di base. Come visto contro il Bologna sia Prati che Marin hanno confermato le difficoltà nel giocare in quel tipo di centrocampo, con l’ex Spal più adatto al ruolo di perno basso a tre e il romeno più performante come interno sempre a tre con libertà di agire sia da secondo play che da centrocampista box to box. Senza Adopo mancherà, in sostanza, quel giocatore muscolare – ma anche tecnico – che aiuta quelli più qualitativi a gestire meglio la fase di possesso, oltre all’aspetto di filtro nel quale né Prati né Marin brillano.

Ancora tu?
Due le soluzioni possibili per rimpiazzare Adopo dopo l’espulsione dell’Olimpico che lo terrà fuori contro il Milan. La prima, forse quella più logica e con ogni elemento nella posizione più congeniale è quella di un ritorno al centrocampo a tre. Con quindi Prati ad agire da play basso più Marin e Makoumbou ai suoi lati. Un’opzione che, considerando la presenza di due esterni in un’ideale 4-5-1 o 4-3-3, escluderebbe di fatto sia Viola che Gaetano, sempre che la scelta per la zona sinistra d’attacco non ricada come contro il Bologna sull’ex Napoli. La coperta corta toglierebbe probabilmente qualità tra le linee e darebbe meno supporto a Piccoli, ma porterebbe anche maggiore densità in mezzo al campo e meno difficoltà nel togliere spazio ai movimenti di Morata che, come visto contro il Monza, è ormai una sorta di falso nove che scende sempre più spesso sulla linea dei centrocampisti per lasciare lo spazio ai tagli delle ali e agli inserimenti di Reijnders. C’è però una soluzione alternativa che vedrebbe lo stesso canovaccio mostrato contro la Lazio, ma senza ricreare l’equivoco di Prati e Marin in una mediana a due, o assieme – con Makoumbou fuori – o in ballottaggio per occupare il posto di fianco al nazionale congolese. Una soluzione chiamata Deiola, sicuramente non di grande appeal, ma che garantirebbe quella presenza fisica data da Adopo a supporto della mediana. Certo, il sangavinese non è un giocatore che può essere paragonabile al francese né per tecnica né per fisicità, ma appare come l’alternativa più simile per essere inserita nel contesto generale e provare a ripetere la prestazione fatta contro la Lazio. Deiola che, peraltro, entrato all’Olimpico dopo la doppia espulsione, ha dimostrato di poter essere utile per atteggiamento e corsa, due dettagli spesso mancati quando è mancato Adopo. Una scelta complessa che dipenderà anche dalle caratteristiche del Milan e dalla via da scegliere, se pensare a come ovviare alle qualità dell’avversario o se, come provato senza successo contro il Bologna, cercare di sfruttarne i limiti. Perché i rossoneri sono sì ricchi di individualità che possono far male, ma anche contro il Monza hanno mostrato problemi strutturali che li rendono battibili più che in altre occasioni.

Matteo Zizola

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