Mercato bloccato sia in uscita che in entrata. Causa e conseguenza, con la difficoltà nel piazzare almeno due dei tre esuberi come chiave per lo stallo nel portare in Sardegna nuovi innesti. È la situazione del Cagliari, ma non solo, perché in Serie A a tenere banco, più degli affari, è l’ormai noto indice di liquidità. È il caso, ad esempio, del fermo imposto alla trattativa per Daniele Verde con lo Spezia, così come al mancato sprint per la mezzala, priorità in casa rossoblù.
Dettaglio
Ma cosa comporta l’indice di liquidità? Perché è così importante nella gestione del calciomercato? La risposta è semplice: per poter acquistare bisogna prima cedere. In sostanza, per spendere è necessario prima incassare almeno quanto si vorrebbe investire, non un euro di meno e, possibilmente, qualcosa in più. Introdotto nel 2015, l’indice di liquidità è stato inserito all’interno delle NOIF (Norme Organizzative Interne Federali) ed è, di fatto, “calcolato attraverso il rapporto tra attività correnti e passività correnti”. Un rapporto che per la stagione in corso 2023-24 non deve superare lo 0,6, mentre dal 2024-25 il limite verrà innalzato allo 0,7 e successivamente allo 0,8. Il significato dell’indice di liquidità è presto detto: dimostra quanto un club sia in grado di rispettare gli impegni finanziari nel breve periodo. Nel caso in cui il rapporto sia superiore a quello richiesto, la Co.Vi.Soc. blocca il calciomercato in entrata delle singole società, come appunto accade in quello in corso per il Cagliari. Una situazione non irreversibile e che può essere sbloccata soltanto in due modi, uno che per i rossoblù è complesso e l’altro che sarebbe quello scelto per poter operare sul mercato. Il primo è una nuova immissione di capitali da parte della proprietà o dei soci, nel caso del Cagliari del Presidente Tommaso Giulini attraverso la Fluorsid; il secondo la cessione di uno o più giocatori, liberando quindi liquidità.
Opzioni
Il Cagliari è controllato dalla Fluorsid che, come da bilancio economico della stagione 2022-23, “negli esercizi precedenti ha supportato la società con finanziamenti per 15 milioni di euro(di cui 5 in conto capitale)“. Per questo motivo risulta complicato un nuovo intervento a gennaio, pur se sempre nel bilancio citato è stata lasciata una porta aperta a ulteriori aiuti da parte del gruppo della famiglia Giulini: “Fluorsid ha confermato la disponibilità ad ulteriore sostegno finanziario, qualora necessario, considerata l’incertezza sui valori e sui tempi di realizzazione delle operazioni di calciomercato“. Un’apertura che però appare più verso l’estate che verso gennaio e che, dunque, lascia come unica opzione per poter acquistare quella di vendere uno dei giocatori con le valigie pronte da tempo. Nello specifico Gastón Pereiro ed Elio Capradossi, considerando l’impatto di Jacopo Desogus – tra ingaggio e cartellino – non decisivo per eventuali operazioni in entrata. Per questo motivo il Cagliari ha cercato di inserire il Tonga e il centrale ex Roma come contropartite nell’affare con lo Spezia per arrivare a Verde, ma senza successo per via del no del trequartista alla destinazione ligure e del no dei bianchi verso il difensore.
Speranze
Soprattutto la situazione relativa a Pereiro potrebbe risolvere il blocco del mercato rossoblù. Perché il rapporto tra entrate e uscite non è soltanto relativo ai costi del cartellino, ma anche agli ingaggi. Nelle NOIF, infatti, si legge che “Ai fini della definizione di detto saldo positivo si terrà conto, oltre che del saldo finanziario attivo della campagna trasferimenti, anche della differenza tra il residuo costo contrattuale, comprensivo di parte fissa e variabile, dei calciatori ceduti e costo contrattuale, comprensivo di parte fissa e variabile, dei calciatori acquisiti”. Cessioni e acquisti, inoltre, non devono per forza avvenire contestualmente, ma all’interno della stessa finestra di mercato. Il prima cedere e poi comprare che guida le trattative del Cagliari è dunque causato dal dubbio sul futuro sia di Pereiro che di Capradossi, senza la certezza assoluta che le due situazioni possano essere risolte prima del 31 gennaio. Nel caso del Tonga il contratto in essere, con scadenza 2025, parla di un ingaggio lordo intorno a 1,8 milioni di euro a stagione, mentre per Capradossi di 570mila euro. Pereiro ha dunque ancora un costo fino alla fine dell’accordo di circa 2,7 milioni lordi, mentre il difensore di circa 275mila euro. Con la cessione a titolo definitivo di entrambi i calciatori, solo dal risparmio sugli stipendi la società rossoblù libererebbe 3 milioni di euro circa, cifra che il Cagliari potrebbe investire su cartellino e ingaggio di un eventuale nuovo innesto.
Matteo Zizola














