Il tempo è nostro alleato. Citando le parole del diesse del Cagliari, Nereo Bonato, dopo la partita contro la Roma, questo importante fattore può diventare una nuova risorsa per Gaston Pereiro. L’uruguaiano classe 1995, dopo il poco fortunato prestito con l’amata maglia del Nacional Montevideo di inizio 2023, è rimasto in Sardegna e dopo un’estate complicata ora punta a fare breccia nel cuore di Claudio Ranieri per cercare di dare una mano nella risalita dei rossoblù dal fondo classifica di Serie A.
L’attesa
“In bilico, sul filo di un rasoio”. Queste parole del brano “Estate” dei Negramaro sarebbero la perfetta colonna sonora degli ultimi scampoli dell’esperienza di Pereiro con la maglia del Cagliari. Al di là dell’aspetto tecnico (vedi la sua posizione in campo) e motivazionale, il ruolo dell’ex PSV Eindhoven all’interno del progetto rossoblù è stato spesso in bilico. Il copione non è cambiato più di tanto anche nell’ultima sessione di mercato: Pereiro, infatti, si è ritrovato ad essere per diverse settimane nella lista dei cedibili dopo il ritorno dalla parentesi in patria con il Nacional. Addirittura nei discorsi tra Pereiro e la dirigenza del club di Sa Ruina si era ventilata anche l’ipotesi di una risoluzione anticipata del contratto (scadenza 30 giugno 2025): alla fine il braccio di ferro tra le parti – complice anche l’infortunio di Lapadula e l’operazione centravanti conclusa solo nelle ultime ore di trattative con l’arrivo di Petagna – è terminato con il più classico dei nulla di fatto. Per il 28enne uruguaiano, quindi, si è prospettata una nuova occasione con il Cagliari, in quella che è la quinta stagione da giocatore di proprietà del club isolano.
La crisi e il ritorno
Dopo la sua permanenza quasi forzata in Sardegna – dove fin qui ha totalizzato complessivamente 69 presenze, 9 gol e 4 assist – Pereiro ha ricominciato a lavorare sotto la guida di Claudio Ranieri, mettendosi a disposizione per il ritiro estivo di Chatillon e Saint Vincent. L’impatto, con due gol nelle amichevoli contro Olbia nel Trofeo Sardegna e Roma U19, sembrava di quelli finalmente decisivi che il Cagliari stava aspettando da tanto tempo dal suo attaccante. Invece i successivi problemi muscolari l’hanno costretto a uscire nuovamente dai radar: per lui tanti allenamenti in personalizzato alla ricerca del recupero immediato. Un periodo lungo di stop che si è finalmente interrotto lo scorso 28 settembre, quando El Tonga è tornato in gruppo: da allora sono passate settimane in cui ha avuto la possibilità di riguadagnare man mano la condizione fisica. Con in mente un solo obiettivo: ripresentarsi agli occhi del Cagliari come una valida alternativa nel reparto avanzato isolano. Il ritorno in campo in A per l’ex PSV – la cui ultima presenza in massima divisione risale a Venezia-Cagliari 0-0 del 22 maggio 2022, giorno della retrocessione dei sardi in cadetteria – non è ancora arrivato, eppure i segnali mostrati nel test amichevole contro il Carbonia dello scorso 12 ottobre sono stati incoraggianti. L’uruguaiano è entrato dall’inizio del secondo tempo con un piglio decisamente diverso rispetto alle precedenti avventure vissute fino a oggi in rossoblù: allo Zoboli si è visto un Pereiro più dinamico del solito, pronto a rincorrere a tutta gli avversari, prendendosi maggiori responsabilità negli ultimi 25 metri, senza disdegnare l’iniziativa personale.
Speranze
“Pereiro è un calciatore di grande classe, però non è una fuoriserie. Il calcio moderno è corsa e sacrificio. Se hai le sue qualità dovresti giocare sempre, io gli ho detto di darsi da fare perché io non lascio nulla al caso”, disse Ranieri nella conferenza stampa post Roma. Il segnale di apertura da parte del tecnico del Cagliari è di quelli che contano. L’occasione propizia per Pereiro per diventare da possibile partente al tornare ad essere risorsa in più è rappresentata dalla gara contro la Salernitana alla ripresa del campionato. L’obiettivo principale del giocatore originario di Montevideo, nel breve e medio periodo, sarà quello di ritrovare lo smalto visto nella gestione Mazzarri nel campionato 2021-2022, dove Pereiro, con il tecnico di San Vincenzo al timone (per lui 34 panchine in rossoblù), ha totalizzato 5 gol (tra Serie A e Coppa Italia) con prestazioni convincenti anche nei momenti più difficili della stagione, dimostrando di essere un’opzione preziosa nella prima linea del Cagliari. Oltre alle prestazioni sul campo, Pereiro sarà chiamato, al di là della posizione in campo, ad una reazione dal punto di vista psicologico. El Tonga dovrà dimostrare di essere definitivamente maturato sotto questo aspetto. Tecnicamente, invece, il valore del giocatore non si discute. Il sinistro è di quelli importanti così come la visione di gioco, ha un ottimo calcio dalla distanza e da fermo e inoltre può dare maggiore imprevedibilità (caratteristica presente anche in giocatori come Oristanio e Luvumbo) in fase offensiva grazie alla sua capacità di dribbling. Tecnicismi a parte, Pereiro può essere la carta giusta per Ranieri anche alla voce duttilità tattica, vista la capacità di El Tonga di occupare diverse posizioni sul terreno di gioco. Tuttavia resta da capire quale sarà la scelta finale di Ranieri sulla posizione di Pereiro nel 3-5-2 che sembra sempre più il modulo di riferimento scelto dal tecnico rossoblù. El Tonga, durante il suo prestito semestrale al Nacional Montevideo, ha ricoperto diversi ruoli: da attaccante esterno a destra (a piede invertito) in un 4-2-3-1 a trequartista fino ad arretrare persino il suo raggio d’azione con mansioni da play-maker a centrocampo. A Carbonia l’allenatore romano ha optato per il 4-3-3, con Pereiro schierato in corso d’opera come esterno offensivo nel tridente: una filosofia tattica già nota all’ex Psv, ma che Ranieri ha scelto per mancanza di uomini a disposizione e che, in questo momento, potrebbe essere più un’idea da finale di partita che un’alternativa reale. Ecco perché l’ipotesi più plausibile resta lo schieramento del Tonga come seconda punta in appoggio a uno tra Petagna, Pavoletti o Shomurodov (in attesa del rientro a pieno regime di Lapadula), senza escludere del tutto la possibilità – molto difficile al momento ma attuabile in caso di ulteriore emergenza offensiva – di vedere Pereiro come punta centrale, ruolo già ricoperto con Mazzarri in panchina.
Fabio Loi














