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Claudio Ranieri durante Cagliari-Frosinone | Foto Luigi Canu

Cagliari, da Palermo al Palermo: come Ranieri ha cambiato i rossoblù

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Tra domenica 18 dicembre 2022 e sabato 13 maggio 2023, saranno passati esattamente 146 giorni. La prima data è quella in cui si è giocata la sfida d’andata tra Palermo e Cagliari, vinta dai rosanero di Corini per 2-1.

In casa rossoblù fu l’ultimo atto della gestione targata Fabio Liverani, con le dichiarazioni postpartita del diesse Nereo Bonato che fecero intuire l’intenzione del patron Tommaso Giulini di cambiare la guida tecnica, giubilando definitivamente l’ex tecnico di Lecce e Parma. Da quella fosca serata pre-natalizia iniziò una settimana ricca di pathos, che portò poi nella serata del 23 dicembre all’annuncio del tanto atteso ritorno sulla panchina rossoblù di Claudio Ranieri, che proprio a Palermo chiuse la sua avventura da calciatore nell’annata 1985-86 in Serie B. Ma soprattutto da allora a oggi sembra essere passata un’eternità, per come il tecnico romano è riuscito a cambiare i connotati al Cagliari, trasformandolo da una squadra costantemente da “vorrei ma non posso” a una squadra pratica, che ancora però a volte deve fare i conti con i propri fantasmi.

La gara d’andata

Proviamo a dare una risposta al titolo scelto per questo focus, ovvero una domanda precisa: come Ranieri ha cambiato i rossoblù? Come spesso accade, sono i numeri a dare una mano nell’analisi. Facciamo un passo indietro, fino a quel 18 dicembre, cercando di contestualizzare al meglio la situazione vissuta dal Cagliari in quel momento della stagione. Intanto il ruolino di marcia: con il ko della Favorita Liverani chiuse il suo deludente interregno sulla panchina rossoblù con 22 punti, frutto di 5 vittorie, 7 pareggi e ben 6 sconfitte, lasciando la squadra al 14° posto in classifica. In negativo anche la differenza reti, con 21 reti segnate e 23 subite. Questo l’undici sceso in campo dall’inizio contro i siciliani di Corini: Radunovic; Zappa, Altare, Capradossi, Obert; Nández, Makoumbou, Kourfalidis; Falco; Pavoletti, Lapadula. A gara in corso subentrarono Luvumbo, Viola, Dossena (triplo cambio al 63′), più Franco Carboni e Pereiro (entrambi al 75′), poi ceduti nel mercato di gennaio. Il gol segnato a tempo ormai scaduto da Pavoletti servì a poco, sicuramente non a rimontare le reti di Brunori e Segre, vanamente inseguiti nella sessione estiva di trattative dalla dirigenza rossoblù. Una Caporetto in salsa rossoblù, insomma, che spinse Giulini a rinnegare il progetto Liverani e a dedicarsi anima, corpo e portafoglio alla rivoluzione imperniata sul ritorno di Claudio Ranieri.

Cambio di passo

Il resto è storia nota: nelle 18 partite seguenti il Cagliari ora ha drasticamente accelerato, come dimostrano i numeri. Da quando il club di Sa Ruina ha deciso di cambiare guida tecnica sono arrivati 32 punti, grazie a 8 vittorie, 8 pareggi e solo 2 sconfitte. Un rendimento che ha issato i rossoblù al 6° posto in classifica con tanto di conquista matematica dei playoff, obiettivo minimo dall’arrivo di Ranieri. Anche il Bari ha messo insieme 32 punti nelle ultime 18 gare, ma i rossoblù hanno un migliore dato sulla differenza reti: 26 gol fatti e solo 10 subiti da Lapadula e compagni, con un +16 di saldo positivo e migliore del +9 dei Galletti di Mignani. Ma le crude cifre da sole non possono spiegare in pieno la bontà del lavoro portato avanti da Sir Claudio, soprattutto a livello psicologico e mentale. Una consapevolezza nei propri mezzi che ha portato due dei cardini di questo Cagliari, Radunovic e soprattutto Lapadula, a un miglioramento netto delle proprie statistiche personali. Dalla 19^ giornata a oggi il portierone serbo ha subito solo 10 gol in 18 partite, passando da 1,27 gol presi di media nei primi 18 turni allo 0,55 degli altri 18, per un dato totale di 0,91. Per quanto riguarda il capocannoniere della Serie B, ha segnato 13 gol sui 19 totali da quando è cambiata la guida tecnica rossoblù, più che raddoppiando la propria media gol a partita (calcolata, ovviamente, tenendo conto delle due gare saltate da Lapadula contro Brescia e Venezia): da 0,35 nell’era Liverani allo 0,76 della gestione Ranieri, per un dato totale di 0,55.

Serve continuità

Numeri a parte, però, ora il Cagliari è chiamato a dare continuità alle ultime vittorie contro Ternana e Perugia. Rispetto alla gara d’andata, come abbiamo abbondantemente visto, quella di sabato 13 maggio all’Unipol Domus sarà ben altra cosa. Il Palermo non avrà il suo leader Brunori, principale bocca da fuoco dei rosanero, appiedato dal giudice sportivo insieme agli infortunati Di Mariano ed Elia. mentre il Cagliari arriva con la carica dello 0-5 riservato al Grifo. Ripetere la prestazione del Curi, senza dare la possibilità agli uomini di Corini di prendere spazio e giocare il proprio calcio, dovrà essere l’obiettivo dei rossoblù per onorare l’ultimo impegno interno della stagione regolare e prepararsi nel miglior modo possibile ai playoff.

Francesco Aresu

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