Un passato lontano poco più di trent’anni che si incrocia con quello più recente, partendo da un Cagliari targato Carlo Mazzone e arrivando a quello di Walter Mazzarri, passando per i rossoblù di Gianfranco Zola fino a quelli che con Leonardo Semplici riuscirono a compiere l’impresa salvezza quando ormai sembrava praticamente impossibile. Il filo rosso che lega tre stagioni è sempre l’Hellas Verona, prossimo avversario dei rossoblù di Claudio Ranieri sulla via che porta alla permanenza in Serie A.
Nel segno del Principe
Sfide distanti nel tempo, ma vicine, vicinissime per importanza. Perché le sfide tra Cagliari e Verona in Sardegna difficilmente sono banali, soprattutto quando arrivano nella fase calda della stagione e non solo per semplici questioni climatiche. Come quella che vedrà Nández e compagni sfidare i gialloblù nel giorno di Pasquetta, 1 aprile, per provare a servire il classico scherzo agli avversari sulla strada della lotta salvezza. Appaiate a 26 punti, due quelli di vantaggio dal Frosinone terzultimo, Cagliari e Verona si affronteranno in uno scontro diretto dal valore doppio. Una gara che, di fatto, potrebbe spianare la via a chi riuscirà a vincere, senza però diventare sentenza definitiva in caso di sconfitta. E gli esempi del passato insegnano, perché se da un lato i tre punti potrebbero dare uno slancio fondamentale, dall’altro un passo falso non chiuderebbe le porte. L’esempio del primo caso è quello della stagione 1991-92, la prima del post-Ranieri. Partita con Massimo Giacomini in panchina e l’illusione della vittoria alla prima giornata contro i campioni della Sampdoria, prima di un filotto negativo che portò all’esonero del tecnico friulano e all’arrivo in Sardegna di Carletto Mazzone. L’Hellas arriva in Sardegna il primo marzo del 1992, giornata numero 23 su 34, 16 i punti dei veneti contro i 14 dei sardi in una Serie A ancora con i due punti per vittoria e 18 squadre al via. Al Sant’Elia una sfida che cambierà il corso della lotta salvezza, con i rossoblù che s’impongono per 4-0 davanti al proprio pubblico grazie all’autorete di Ezio Rossi e ai gol di Gaudenzi, Napoli e Francescoli. Da quel momento in poi il Cagliari – che non vinceva dal primo dicembre contro l’Ascoli – non perderà più fino all’ultima di campionato contro la Lazio, creando i presupposti per la stagione successiva e la qualificazione clamorosa alle Coppe Europee del 1992-93.
Doppia faccia
Il nastro dei ricordi scorre veloce e si arriva fino al 3 aprile del 2021. Giornata 29, il Verona arriva a Cagliari senza che il suo campionato abbia più tanto da dire, mentre i rossoblù di Semplici – reduci dalla sconfitta di La Spezia – sono di fronte a quella che sembra la classica ultima chiamata. Tre punti da prendere senza se e senza ma, eppure il risultato sarà una sconfitta per 0-2 senza grosse attenuanti. I rossoblù scivolano così a meno cinque dal Torino quartultimo e a meno otto dal Benevento. La Serie A appare lontanissima, eppure proprio quando tutto sembra perduto proprio la disfatta contro l’Hellas diventa la chiave per ritrovarsi. A San Siro contro l’Inter un’altra sconfitta, poi l’incredibile rimonta contro il Parma con le reti di Pereiro e Cerri a sigillare il 4-3 finale, fino alla volata finale che porterà i ragazzi di Semplici a superare il Benevento e garantirsi la permanenza in massima serie con due giornate di anticipo. L’aver accarezzato la discesa in cadetteria non serve però a rimandare la retrocessione se non di dodici mesi, perché è ancora una volta il Verona a diventare crocevia, questa volta negativo, delle sorti di Nández e compagni. È il 30 aprile del 2022, quart’ultima giornata di Serie A, quando l’Hellas arriva alla Unipol Domus ancora una volta senza nulla da chiedere alla classifica. Sembrerebbe la classica partita nella quale le motivazioni possono fare la differenza, invece il Cagliari di Mazzarri crolla sotto i colpi di Barak e Caprari e a nulla serve la rete su punizione di Joao Pedro per l’1-2 finale in favore dei gialloblù. La sconfitta porterà al licenziamento del tecnico di San Vincenzo e la promozione in panchina di Alessandro Agostini dalla Primavera, fino al pareggio di Venezia che sancirà la retrocessione tra i cadetti dei rossoblù. E sempre contro il Verona la speranza salvezza inizia a svanire nel 2014-2015, primo anno di presidenza Giulini. Al Sant’Elia il Cagliari guidato da Gianfranco Zola, con soli tre punti di distacco dall’Atalanta quartultima, non riesce a raccogliere la vittoria e anzi, esce sconfitto per 1-2 dopo le reti di Toni e Juanito alle quali risponde inutilmente al 90′ Daniele Conti. La successiva sconfitta contro la Sampdoria costerà la panchina al fantasista di Oliena, il ritorno di Zeman prima e l’arrivo di Gianluca Festa poi non serviranno a rialzare i rossoblù che termineranno la stagione con la retrocessione in Serie B.
Matteo Zizola














