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Cagliari, da Liverani al resurrexit di Ranieri: le tappe della rimonta

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Una girandola di emozioni. Dalle lacrime del Penzo per quell’amara retrocessione dalla Serie A contro il Venezia alla ricostruzione, fatta di tanti ostacoli, di errori, di cambiamenti ma anche di rinascite. Dalla crisi con Fabio Liverani al repulisti nell’organigramma societario, dal ritorno in panchina di Claudio Ranieri alla remuntada in zona playoff, culminata con l’autentico capolavoro che ha riportato il Cagliari nell’Olimpo del calcio italiano, quando in pochi ci avrebbero creduto dopo un inizio di stagione molto complesso. Vediamo insieme quali sono state le tappe principali di questa stagione rossoblù.

L’inizio della ricostruzione: la conferenza di Capozucca e Passetti

Il 6 giugno 2022, due settimane esatte dopo quel maledetto 0-0 contro il Venezia del 22 maggio che ha condannato il Cagliari alla retrocessione in Serie B, il club di Sa Ruina si è rimesso immediatamente al lavoro per la ricostruzione dalle ceneri di una stagione deludente e che ha visto anche tre allenatori – Semplici, Mazzarri e Agostini – susseguirsi in panchina ma senza successo. In un ambiente ancora emotivamente scosso e deluso per il finale amaro di campionato in massima divisione, l’allora DS rossoblù Stefano Capozucca, insieme all’ex DG Mario Passetti, si erano presentati insieme in sala stampa all’Unipol Domus per fare il punto della situazione. Con la retrocessione, ferita aperta e difficile da rimarginare nel breve periodo, ci si aspettava un Cagliari volto a puntare immediatamente alla promozione. Invece, ecco il primo colpo di scena che ha fatto alquanto discutere. “Quest’anno non ci saranno slogan. Dobbiamo fare le cose con i fatti, giorno dopo giorno. Il campo sarà l’espressione della nostra fatica”, le parole di Passetti, che testimoniavano come il Cagliari volesse in quel momento ripartire dalle fondamenta ma senza avere addosso l’etichetta di favorita.

La ripartenza: la scelta di Liverani e l’andamento lento

Dopo aver salutato Alessandro Agostini, ora guida tecnica del neopromosso Genoa Primavera, il Cagliari ha sfogliato la margherita, sondando un nome di garanzia per la cadetteria come Filippo Inzaghi (passato poi alla Reggina) e un Daniele De Rossi in rampa di lancio dalla Nazionale Italiana (e in seguito ingaggiato dalla Spal). Alla fine il club rossoblù ha puntato le proprie fiches su Fabio Liverani, per due anni lontano dalla panchina dopo l’esperienza non fortunata al Parma e che ha firmato con il sodalizio isolano un contratto di un anno con opzione in caso di promozione. Tuttavia l’impatto del tecnico romano su un Cagliari ancora in fase di trasformazione e di adattamento alla nuova realtà cadetta è stato piuttosto altalenante dopo il 3-2 da brivido in Coppa Italia contro il Perugia del 5 agosto 2022. Nelle prime tre giornate, sono arrivati solamente 4 punti (con uno score di una vittoria, un pareggio e una sconfitta rispettivamente contro Como, Cittadella e Spal). Nei due incontri successivi del mese di settembre sono arrivate le vittorie contro Modena e Benevento, ottenuti più con la forza dei singoli che grazie al bel gioco. Risultati che avevano fatto ben sperare ma in realtà, a lungo andare, le cose sono andate poi in un’altra direzione. Quella del Vigorito contro i giallorossi (guidate in quel periodo da Fabio Caserta) sarà infatti l’ultima vittoria prima dell’inizio della crisi dei rossoblù. Il Cagliari, difatti, in quel primo terzo di stagione, è ancora un cantiere aperto alla ricerca di sé stesso. Ciò venne testimoniato dalla doppia sconfitta casalinga alla Unipol Domus contro il neopromosso Bari (0-1 con gol di Cheddira in una gara praticamente dominata dai rossoblù ma senza creare pericoli alla porta di Caprile) e contro i rivali di recente memoria del Venezia (4-1). Dopo questi due scontri diretti, arrivò il test contro un’altra squadra retrocessa dalla A, ovvero il Genoa. Dalla sfida di Marassi, però, ne uscì fuori uno scialbo 0-0 che non accontentò nessuno. Il 15 ottobre 2022, a distanza di un mese e cinque giorni dall’ultima vittoria, il Cagliari ha ritrovato il successo battendo per 2-1 il Brescia dell’ex patron Cellino. L’affermazione di misura sulle Rondinelle sarebbe potuto essere il tanto desiderato risveglio ma, anche in questo caso, la fiammella della speranza si è spenta quasi subito. Nelle successive otto partite, compresa la Coppa Italia, arriveranno infatti 5 pareggi e 3 sconfitte. Dopo questo filotto deludente in termini di risultato, ecco il secondo 3-2 stagionale contro il Perugia datato 11 dicembre 2022, successo che però non è bastato a placare gli animi di una piazza decisamente scontenta dell’operato di Liverani sulla panchina del Cagliari.

La caduta e l’addio: la fatal Palermo per Liverani

Il 18 dicembre 2022, prima delle vacanze natalizie, il Cagliari ritorna in campo nel Derby delle Isole contro il Palermo. Una gara dal sapore speciale per Liverani, che in quel del Renzo Barbera ha scritto pagine importanti da giocatore, diventando altresì capitano dei rosanero. Stavolta, però, il suo ritorno dalle parti del capoluogo siciliano sarà amaro, con una sconfitta per 2-1 che ha fatto letteralmente entrare il Cagliari in un tunnel buio, con un dodicesimo posto a quota 22 punti alquanto deludente e con appena 3 punti sulla zona retrocessione. Il dado oramai era tratto e per Liverani la situazione era oramai praticamente compromessa. A fine partita, si presentò nella pancia del Barbera il neo DS rossoblù Nereo Bonato, fresco di nomina dopo il divorzio da Stefano Capozucca, esonerato dall’incarico il 26 ottobre 2022. Le parole del dirigente ex Sassuolo furono inequivocabili sia sul momento difficile della squadra, sia sulla situazione di un Liverani totalmente sul filo del rasoio. “Liverani sotto esame? La società non è contenta della situazione, però va tutto analizzato con lucidità. Quello del ritiro è il primo passaggio, poi servirà tempo per fare le valutazioni migliori“, dichiarò Bonato in sala stampa. Le dichiarazioni del dirigente del club di Sa Ruina lasciavano probabilmente presagire a dei cambiamenti forti in atto e, due giorni dopo, il 20 dicembre 2022, la decisione del Cagliari fu quella di sollevare Liverani – con cui i sardi hanno totalizzato 6 vittorie, 7 pareggi e 7 sconfitte – dall’incarico di allenatore della prima squadra.

Il corteggiamento: il ritorno di Ranieri a Cagliari

Dopo il divorzio da Liverani, il Cagliari si è voluto prendere il tempo che necessario per non sbagliare la scelta dell’allenatore. La società puntava a riappacificarsi con la tifoseria e, a ridosso delle feste, è riuscita, con un lavoro di diplomazia certosino, a portare a casa il miglior regalo di Natale che l’ambiente potesse ricevere ovvero il ritorno di Claudio Ranieri, che ha scritto pagine indelebili nella storia del club di Sa Ruina, su tutte il triplo salto dalla C alla A. Per il tecnico testaccino, contratto fino al 2025, con il chiaro e nemmeno tanto nascosto obiettivo non solo di risollevare le sorti di una squadra abbattuta ma anche quello di aprire una nuova leggendaria storia a tinte rossoblù. Il periodo difficile, già solo con la presenza di Ranieri, sembrava quasi un lontano ricordo, tanto era l’entusiasmo che si era venuto a creare non appena saputa la notizia del suo ritorno. Il 3 gennaio 2023, Ranieri, accompagnato dal DS Nereo Bonato, iniziò ufficialmente la sua seconda vita al Cagliari. “Sono entusiasta di sedere ancora una volta sulla panchina del Cagliari. Dentro di me ho provato un maremoto tra i ricordi del passato. Mi metteva paura il poter sporcare questi ricordi, perché nessuno sa come andrà a finire. Ma poi ho deciso di non essere egoista e di pensare solo al Cagliari“, spiegò un Ranieri decisamente determinato a fare di tutto per il bene del Cagliari.

La remuntada nel segno di Sir Claudio

“Piano piano la squadra recepirà il cambio di idee, ora ci serve giocare per capire dove migliorare”, dichiarò Ranieri alla sua prima conferenza ufficiale d’antivigilia prima della sfida contro il Como, vinta poi per 2-0 in un Unipol Domus in festa. Con lui in panchina, il Cagliari si è ritrovato, compiendo una incredibile rimonta nel girone di ritorno. Su diciannove partite di regular season cadetta, i rossoblù sono riusciti a centrare i playoff arrivando al quinto posto – a pari punti con il Parma a quota 60 punti – collezionando uno score di 9 vittorie, 8 pareggi e appena 2 sconfitte, per un totale di 35 punti  (38 se si aggiunge anche la vittoria dell’interregno di Fabio Pisacane, arrivata contro il Cosenza).

I playoff – L’inizio della scalata contro Venezia e Parma

Il 27 maggio 2023 i fantasmi del passato riecheggiano dalle parti del Cagliari: il primo avversario dei rossoblù nella strada verso la Serie A è il Venezia. I brutti pensieri sono stati puntualmente spazzati via dal capocannoniere principe della stagione degli isolani, ovvero Gianluca Lapadula. La doppietta del bomber peruviano ha consentito al Cagliari di continuare a coltivare il sogno. Ad attendere la squadra di Ranieri, in semifinale, ecco il Parma. Nel doppio confronto con i Ducali, si è compiuto il primo vero capolavoro nei playoff da parte del tecnico rossoblù. Prima la rimonta clamorosa dell’andata alla Domus con un 3-2 che resta uno dei match più emozionanti della stagione; poi una vera e propria lezione di sano pragmatismo e di difesa a oltranza al Tardini con uno 0-0 che ha imbrigliato letteralmente i ragazzi di Pecchia, portando il Cagliari a giocarsi la finale che vale un’intera stagione. Nonostante la grande impresa Ranieri, intervistato nel dopo partita dai colleghi di Sky Sport, ha tenuto a mantenere alta la guardia. “Festeggiamo, ma non abbiamo ancora fatto nulla. Siamo in finale, ci sono altre due partite e un’altra grande squadra da affrontare”.

Il capolavoro è compiuto: il Cagliari torna in Serie A

Gara 1 della finale playoff contro il Bari, giocata tra le mura amiche dell’Unipol Domus, lasciò l’amaro in bocca in casa Cagliari. Quell’1-1 subito in pieno recupero, proprio come successo in regular season e sempre su rigore segnato da Antenucci, gridava vendetta. I Galletti con la rete del numero 7, entrato proprio appositamente per battere quel pallone che pesava tantissimo, si erano messi in una posizione di vantaggio in vista del ritorno al San Nicola, con due risultati su tre a disposizione da sfruttare. Al Cagliari di Ranieri non restava altro che una sola alternativa: vincere. Nell’inferno del San Nicola, con oltre 58.000 persone al seguito e sotto il diluvio, in una partita combattuta e senza sconti, i rossoblù hanno trovato dalla panchina il jolly promozione. Quella carta coperta che Ranieri si era tenuto per il finale in caso di partita bloccata, era Leonardo Pavoletti. Il numero 30, tra i pochi reduci rimasti in Sardegna dopo l’amara retrocessione dalla A, è diventato quasi per magia, nel momento più importante, il Re Mida rossoblù. Al primo pallone toccato, l’attaccante livornese ha trasformato in oro che cola il cross di Zappa, diventando l’eroe promozione. Proprio Pavoletti, il capitano che aveva rinnovato in estate e che aveva deciso di rimanere per riportare su il Cagliari. La promessa è stata mantenuta alla lettera, figlia soprattutto del capolavoro di Ranieri, divenuto nuovamente, 33 anni dopo, l’artefice delle grandi imprese del Cagliari.

Fabio Loi

 

 

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