Una retrocessione amara e una lotta per lo scudetto mai osservato così da vicino. Due destini completamente differenti, due squadre diverse, un unico stemma. Tuttavia, nel nuovo anno il percorso di alcuni protagonisti del Cagliari Primavera sembrava poter essere lo stesso del Cagliari dei grandi. Poi il calciomercato ha stravolto gli equilibri e ora Christos Kourfalidis e Zito Luvumbo, protagonisti con l’under 19 di Agostini nell’ultima annata, sembrano chiusi da una concorrenza forgiata dall’esperienza, in una stagione che inizialmente appariva come quella ideale per la loro definitiva esplosione. Una situazione non diversa da quella di Nunzio Lella, rientrato dal prestito all’Olbia in rossoblù con diverse aspettative.
Passaggio definitivo
Christos Kourfalidis sembrava essere il principale indiziato per far parte di una mediana rossoblù che sulla carta doveva andare incontro a un profondo restyling. Troppo difficile la permanenza di giocatori come Rog e Nandez, ma non facile neanche rinunciare a dare un’opportunità a chi aveva trascinato la Primavera, da capitano, verso le fasi finali di Sassuolo. Gamba, polmoni e qualità negli strappi al piede per il greco che con Mazzarri in panchina aveva trovato l’esordio tra i grandi in campionato e soprattutto in Coppa Italia, distinguendosi specialmente con il Sassuolo. L’arrivo di Viola e Makoumbou, ma soprattutto la permanenza del croato e dell’uruguaiano in Sardegna, sembrano però aver precluso gran parte delle possibilità. Kourfalidis ha infatti trovato spazio solo all’esordio ufficiale stagionale in Coppa Italia, giocando appena cinque minuti. Una situazione che ha portato il nativo di Salonicco al ritorno momentaneo in Primavera, alla terza giornata con la Fiorentina, per mettere minuti nelle gambe. Non è tornato tra i più giovani ma si è visto solo nella gara che ha inaugurato la stagione anche Nunzio Lella. Arrivato dall’Olbia in punta di piedi, dopo una stagione in cui ha impressionato per la propria personalità e per i numeri messi assieme in maglia bianca, il classe 2000 aveva dato l’impressione di poter giocarsi le proprie carte ad Asseminello con una certa continuità. Il tanto spazio concesso nel pre-campionato, per meriti propri ma anche per i problemi fisici dei compagni di reparto, aveva inizialmente illuso. Il rientro definitivo di Deiola ma soprattutto l’inserimento di Makoumbou e Viola ha portato via minuti e opportunità all’ex Bari. Solo 73’ minuti giocati, nella sfida contro il Perugia, gara in cui Lella era stato il più in difficoltà tra i tre centrocampisti scelti da Liverani. Da quel momento le porte si sono chiuse, anche perché il Cagliari ha completato un mercato che fino a metà estate sembrava poter prendere un’altra direzione (qui il nostro approfondimento).
Spregiudicatezza
Un discorso che presto potrebbe valere anche per Zito Luvumbo. L’angolano classe 2002 ha dalla sua parte il merito di aver impressionato il pubblico e il proprio allenatore nelle prime giornate di campionato, risultando decisivo per la prima vittoria rossoblù in cadetteria contro il Cittadella. Da quel momento però sull’Isola alcune cose sono cambiate, principalmente a causa dell’arrivo di Filippo Falco, con il classe 1992 che sembra destinato a conquistare presto uno dei due lati del tridente o a poter svariare sul fronte offensivo insieme a Marco Mancosu. Senza dimenticare la presenza di Gaston Pereiro, con cui Zito condivide il piede preferito. Un’abbondanza, a cui si aggiunge Vincenzo Millico, che ha convinto il vecchio compagno di avventure in Primavera Jacopo Desogus a lasciare momentaneamente la Sardegna per la prima esperienza da professionista con la maglia del Pescara.
Un’estate piena di cambiamenti e di sorprese, di prospettive diverse rispetto a quelle attese. Il Cagliari è tornato sui suoi passi, puntando su nomi pronti per ambire subito alla Serie A. Una scelta che potrebbe condizionare anche le gerarchie in difesa, dove Obert dovrebbe lasciare spazio al più esperto Barreca (qui il nostro approfondimento). Ai giovani rossoblù rimane così un’unica carta da giocare: quella del campo durante la settimana, la sola in grado di mettere in difficoltà un allenatore che sembra ormai aver deciso su chi puntare.
Matteo Cardia