“Penso sia un grande stimolo per i ragazzi storie come quella di Cavuoti, Pintus, Idrissi e tanti altri che hanno firmato un contratto professionistico e giocano in prima squadra”. È un passaggio della nostra intervista a Pierluigi Carta, direttore sportivo del settore giovanile del Cagliari che – a margine della presentazione della nuova stagione dei giovani e giovanissimi rossoblù che si è tenuta negli spazi di Doppio Malto – ha voluto rimarcare uno dei punti di orgoglio per la società presieduta da Tommaso Giulini, ovvero l’inserimento graduale e costante in Prima squadra di vari elementi fuoriusciti dal settore giovanile. Un riferimento non casuale, proprio nel giorno in cui è stato annunciato il rinnovo fino al 2030 del contratto che lega Nicolò Cavuoti al club rossoblù.
Piccolo Rog
Un rinnovo meritato sul campo, essendo uno dei giovani rimasti agli ordini di Pisacane dell’elenco dei convocati per il ritiro di Ponte di Legno. Anche lui rientrava nella lista dei calciatori da valutare in vista della stagione 2025-26: qualcuno è partito a giocare (Vinciguerra, Iliev), altri sono andati via a titolo definitivo (Marin, Wieteska, Scuffet) ma Nicolò ha passato “il taglio”. Forse anche grazie all’esperienza accumulata nell’anno passato alla Feralpisalò, in cui ha messo insieme 40 presenze (la maggior parte da titolare), condite da 3 gol e 5 assist. Nel 3-4-2-1 di Aimo Diana spesso e volentieri uno dei posti da trequartista alle spalle del centravanti era suo e lui ha risposto con personalità, mostrando le doti già ammirate quando indossava la maglia numero 10 del Cagliari Primavera e incantava giocando da mezzala tecnica o dietro la punta. Il piccolo Rog – “Andando in prima squadra guardo Rog che è un grandissimo calciatore. Provo a prendere spunto da lui: ha una grande corsa, è bravo tecnicamente e soprattutto è un’ottima persona“, disse ai nostri microfoni nell’intervista realizzata da Roberto Pinna nel novembre 2022 – è cresciuto da allora, tanto da meritarsi oggi la conferma nel nuovo Cagliari di Fabio Pisacane, uno che lo conosce bene. E che sa come sfruttarne le doti: si è visto nelle due gare di Coppa Italia contro Virtus Entella e Frosinone. Maglia numero 21 sulle spalle, Cavuoti si è ben disimpegnato mostrando carattere e tecnica sopraffina: suo il rigore decisivo nella lotteria contro i liguri, suo il quarto e ultimo gol che ha sepolto ogni velleità dei ciociari di Alvini.
Obiettivo esordio in A
Ora a Nicolò – ci permettiamo di chiamarlo per nome perché realmente lo abbiamo visto crescere calcisticamente – manca l’esordio in Serie A, tante volte sfiorato ma ancora non arrivato. Da mezzala o più avanzato da trequartista, Pisacane sa di poter contare su di lui soprattutto a gara in corso, quando le sue caratteristiche possono essere più utili in spazi stretti e quando serve la giocata. “Io mi sento pronto per stare nel Cagliari, posso giocare in Serie A. Mi sento più che pronto”, disse nella conferenza stampa dopo la gara contro la Virtus Entella, quando ancora il calciomercato era aperto e il suo profilo intrigava tante squadre di Serie B. Il Cagliari ha deciso di trattenerlo almeno fino a gennaio, quando verosimilmente il telefono del direttore sportivo Guido Angelozzi tornerà a squillare all’infinito. E c’è da scommettere che tante chiamate saranno per provare a convincerlo a lasciar andare proprio Cavuoti e magari, chissà, anche da Frosinone dopo l’ottima prova offerta in Coppa Italia. A prescindere da tutto, però, il trequartista abruzzese vuole continuare a crescere con la maglia rossoblù addosso e il rinnovo fino al 2030 testimonia la fiducia nei suoi mezzi da parte del club. Una scelta che segue la strada tracciata già in precedenza con altri giovani in rosa, in continuità con la decisione di dare la panchina della Prima squadra a Fabio Pisacane. È oggettivamente presto per dire oggi quale sarà il futuro di Cavuoti a Cagliari, ma una cosa è certa: è fortissima la sua voglia di ritagliarsi uno spazio nel cuore dei tifosi rossoblù, con l’obiettivo di scalare le gerarchie per provare a scrivere una nuova pagina nella sua fin qui giovane carriera.
Francesco Aresu
