La consapevolezza della strada da percorrere è il primo passo per poter sperare di raggiungere gli obiettivi. La vittoria del Cagliari contro la Carrarese per 3-1, oltre alla fiducia del risultato positivo e di una prestazione che a tratti lo è stata altrettanto, ha portato con sé diverse indicazioni che tracciano la via sul mercato. Poco più di due settimane alla chiusura della sessione estiva di trattative, con il direttore sportivo rossoblù Nereo Bonato nel prepartita e Davide Nicola nel post a sottolineare la priorità per rinforzare la squadra. In un mercato che è passato, parole del dirigente ex Cremonese, alla cosiddetta fase due, senza però dimenticare la sostenibilità economica, stella polare dell’estate in casa Cagliari.
Filo diretto
“Ora abbiamo bisogno di completare la squadra, io e la società ne siamo al corrente. Poi ci sono alcune situazioni che stiamo valutando, qualcuno dovrà trovare continuità”. Così l’allenatore rossoblù nella conferenza stampa dopo la vittoria sulla Carrarese. Parole che hanno dato seguito a quelle di Bonato prima del fischio d’inizio ai microfoni di Mediaset: “Nicola ha un gioco più dinamico, dovevamo cercare di mettere a disposizione del mister dei profili dalle caratteristiche adatte al suo gioco. Questo lo abbiamo fatto nella prima fase, ora siamo nella seconda e l’esigenza è quella di inserire un centrocampista offensivo”. Non un mistero, ma la conferma nelle dichiarazioni del direttore sportivo rossoblù ha un nome e un cognome e risponde a quello di Gianluca Gaetano. Con il trequartista del Napoli che resta l’obiettivo numero uno per colmare la lacuna indicata non solo da Bonato – e successivamente per certi versi anche da Nicola – ma anche dalla sfida contro la Carrarese. Guardando agli aspetti da migliorare visti nella sfida contro i toscani, infatti, la necessità di maggiore tecnica tra le linee offensive è apparsa la lacuna più evidente. Contro avversari di categoria inferiore la mancanza di un giocatore che potesse abbinare fisicità a capacità sia nell’ultimo passaggio che nello sviluppo del gioco sulla trequarti è stato uno degli aspetti rivedibili. Una caratteristica che manca nella rosa, al netto della presenza di Nicolas Viola che però, pur se dotato di tecnica indiscutibile, non può garantire l’intensità richiesta dalla filosofia dell’allenatore piemontese. Una lacuna che difficilmente verrà colmata prima dell’esordio in campionato contro la Roma – domenica 18 agosto alle 20:45 alla Unipol Domus – ma che comunque vede il Cagliari sempre ottimista sulla riuscita dell’operazione con il Napoli. Così da riportare in Sardegna Gaetano dopo i sei mesi sotto la guida di Claudio Ranieri, con la possibilità di un prestito con obbligo di riscatto condizionato data dal rinnovo fino al 2027 del classe 2000 partenopeo con la società azzurra, fermo restando la necessità di abbassare – e non di poco – le richieste economiche del Napoli a prescindere dalla formula.
Gerarchie
La vittoria contro la Carrarese, però, non ha dato solo indicazioni su ciò che serve in entrata. Oltre al segreto di Pulcinella del numero 10 che manca all’appello, altre situazioni più o meno sorprendenti sono venute a galla dopo i 90 minuti della Unipol Domus. Partendo dalla linea difensiva, dove in attesa dell’ufficialità della firma di José Luis Palomino e del ritorno a pieno regime di Yerry Mina – comunque squalificato alla prima giornata contro la Roma – resta da valutare il destino di Pantelis Hatzidiakos. Con Gabriele Zappa che appare ormai davanti al greco nelle gerarchie nonostante un ruolo nuovo per l’esterno scuola Inter e con Mateusz Wieteska che appare l’alternativa designata a Mina, ecco che per il centrale ex Az Alkmaar si potrebbero definitivamente aprire le porte dell’addio. Pur se non bisogna dimenticare la regola madre del mercato in assoluto e a maggior ragione di quello del Cagliari, ossia che di fronte a offerte congrue nessuno è incedibile e che saranno le richieste a determinare le scelte. Quindi se da una parte Hatzidiakos sembrerebbe in pole nella corsa all’addio alla maglia rossoblù, in caso di proposte ritenute valide ecco che il suo posto sull’aereo per lasciare la Sardegna potrebbe essere preso o da Zappa o da Wieteska. Situazioni in divenire, classiche possibili trattative da ultimi giorni, quando la chiusura del mercato apre normalmente a soluzioni improvvise e a oggi non pronosticabili. Sulle fasce, se sono sicuri di restare in rossoblù sia Tommaso Augello che Nadir Zortea, la scelta di Nicola di puntare su Paulo Azzi come alternativa all’ex Atalanta fermo ai box suona come una sentenza definitiva per Alessandro Di Pardo. Una bocciatura senza appello che dovrebbe portare l’esterno scuola Juventus a un passaggio in cadetteria, con il Modena favorito. Mentre si punterà su Mattia Felici come prima alternativa sulle corsie, pur se sarà necessario un adattamento alla categoria e ai diversi ritmi richiesti dalla Serie A stando alle dichiarazioni di Nicola nella conferenza della vigilia.
Sorpresa Makoumbou
Un forte segnale è arrivato dalle scelte in mezzo al campo. Non tanto per la conferma anche con Nicola in panchina di Alessandro Deiola nell’undici titolare, resa necessaria dalla ricerca di un equilibrio in fase di non possesso conseguenza dell’attacco pesante schierato dall’inizio, ma anche da un Michel Adopo che deve ancora trovare la condizione ottimale e da un Matteo Prati che non garantisce al momento l’intensità necessaria in un centrocampo a due. A sorprendere è stata piuttosto l’esclusione per tutti i novanta minuti di Antoine Makoumbou, scelta arrivata per mere questioni tecnico-tattiche e non per problemi fisici. Una scelta che appare in forte discontinuità con il passato chiamato Ranieri, con il quale l’ex Maribor era praticamente insostituibile. Ma nella filosofia di Nicola, fatta di intensità e rapidità di esecuzione, ecco che Makoumbou è scivolato nelle gerarchie aprendo così anche a una possibile cessione che, fino all’esordio ufficiale, sembrava ormai passata in secondo piano. Al contrario il Cagliari non alzerebbe il muro di fronte a un’offerta ritenuta congrua, anche perché il ritorno di Razvan Marin ha portato un giocatore più funzionale al calcio di Nicola, che già conosce i dettami dell’allenatore piemontese dopo i mesi di Empoli e che è apparso rinfrancato dal biennio toscano e soprattutto da un Europeo da protagonista. Solo in caso di cessione di Makoumbou i rossoblù potrebbero pensare a un nuovo innesto, al contrario il centrocampo è senza dubbio il reparto che convince di più sia numericamente che qualitativamente. In avanti, infine, le tre occasioni – due abbastanza clamorose – fallite da Gianluca Lapadula non devono rappresentare un segnale di nessun tipo sul suo futuro. Più che dalla prestazione contro la Carrarese, infatti, il destino del numero 9 dipende dalle offerte che potranno arrivare dalla cadetteria. Sfumato il Pisa che ha virato su altri obiettivi dopo il lungo stallo nella trattativa, ecco che dopo la cessione di Dia alla Lazio è la Salernitana a pensare seriamente a Lapadula. Che, visto il gioco mostrato a tratti dal Cagliari contro la Carrarese, appare come una tipologia di attaccante che meno si adatta alla richieste di Nicola sia come pivot alla Pavoletti sia come incursore alla Piccoli. Va da sé che in caso di addio dell’italo-peruviano la società rossoblù dovrà cercare un sostituto, con i nomi di Walid Cheddira e Cyril Dessers sempre validi. Infine, anche se le due situazioni sono chiare ormai da tempo, le ultime due settimane di mercato dovranno necessariamente portare a una soluzione dei casi Jakub Jankto e Gastón Pereiro. Entrambi fuori dal progetto in maniera evidente, entrambi con i rispettivi contratti in scadenza nel 2025 e dunque con il prestito come opzione non percorribile, al netto di un rinnovo con spalmatura a spostare in avanti di dodici mesi il problema. Per Jankto sempre vivo il possibile ritorno in patria, mentre per il Tonga le sirene del mercato faticano a cantare e non si può escludere una nuova permanenza da separato in casa fino a gennaio.
Matteo Zizola