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Cagliari | Da fondamentale a desaparecido, Luvumbo vuole riconquistare Nicola

Zito Luvumbo durante Cagliari-Milan | Foto Luigi Canu
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Da colonna portante atteso dal salto di qualità a quasi dimenticato dopo un infortunio più lungo del previsto, complice l’esplosione di chi ha colto l’occasione diventando ladro del posto sulla corsia sinistra d’attacco. Due lunghi mesi senza poter scendere in campo, l’inizio del piccolo calvario il 14 dicembre quando, contro l’Atalanta, un contrasto di De Roon lo aveva messo fuori causa a inizio secondo tempo. Nove partite tra tribuna (sette) e panchina (due) e ora, con la Juventus alle porte, Davide Nicola potrebbe rilanciare almeno a gara in corso Zito Luvumbo. Per un Cagliari che punta alla salvezza e che aspetta dall’attaccante angolano quegli spunti finora rimasti spesso e volentieri soltanto una speranza.

Chi si rivede

Sedici presenze in Serie A in questa stagione, un assist a Parma per il gol del primo vantaggio firmato da Zortea e una sola rete, quella della sconfitta per 2-1 contro la Lazio all’Olimpico, peraltro con l’aiuto decisivo di una deviazione. Poco, troppo poco per un attaccante che, per quanto più esterno che centrale, avrebbe dovuto vivere in questo campionato l’anno della definitiva consacrazione. Tante le difficoltà alla prima vera chance da titolare quasi inamovibile, tanti i se lasciati per strada in ogni partita. Eppure il ritorno di Luvumbo potrebbe essere un fattore comunque decisivo nella corsa alla salvezza del Cagliari di Nicola. Intanto perché aggiunge un’arma in più alle possibili soluzioni nel reparto offensivo, già più profondo dopo l’arrivo in Sardegna a gennaio di Coman. Poi, aspetto da non sottovalutare, perché il numero 77 di Luanda può dare quella freschezza necessaria – e difficile da trovare – per l’ultimo rettilineo di una stagione lunga e faticosa. Infine per una ragione che potrebbe rappresentare una svolta anche mentale, con il passaggio da titolarissimo a mossa da usare in corsa, senza il peso della responsabilità a limitarne le qualità più importanti come estro e indipendenza tattica. In fondo da quando è entrato a far parte della prima squadra rossoblù – dopo le esperienze con la Primavera e il prestito al Como – il dubbio è sempre stato ben presente: Luvumbo è più giocatore da spendere dal primo minuto o, al contrario, meglio utilizzarlo nell’ultima mezz’ora come spacca partite? In un calcio profondamente cambiato, con i cinque cambi ad assottigliare sensibilmente la differenza tra titolari e riserve, avere un giocatore con le qualità atletiche dell’angolano può fare la differenza, ancora di più quando gli avversari calano fisicamente. Se poi il mercato di gennaio ha regalato un altro elemento come Coman, ecco che il ventaglio di possibilità per Nicola può dare una spinta ulteriore per cambiare le partite, senza dimenticare il duo Zortea-Felici che tanto bene ha fatto in assenza di Luvumbo e senza che ancora l’ex Steaua fosse arrivato in Sardegna.

Traguardi

Sette e quattro sulla ruota di Cagliari. Ossia le presenze che mancano per raggiungere le cento in maglia rossoblù e le cinquanta in Serie A. Con tredici giornate alla fine del campionato Luvumbo ha altri due obiettivi da mettere nell’album dei ricordi, ma soprattutto quello di aiutare Nicola a mettere in congelatore la salvezza. Aumentando i numeri personali, troppo bassi a prescindere dall’infortunio che gli ha fatto saltare le ultime nove gare. Mancano gli assist, mancano i gol (sei e quattro nella passata stagione) e di conseguenza il suo nome è piano piano finito ai margini. L’esplosione di Felici causa e conseguenza, con l’ex Feralpisalò che non ha fatto rimpiangere il classe 2002 di Luanda, anzi. E con Luvumbo che da uomo mercato del futuro è costretto ora a riguadagnarsi spazio e hype, anche in vista di un’estate che potrebbe vederlo protagonista in sede di trattative. L’età è dalla sua parte, ma da giovane promessa a diventare eterno incompiuto il passo è breve. Ventitré anni da compiere il prossimo 9 marzo, l’angolano è chiamato al salto di qualità dopo tanto lavoro per limare le carenze tattiche e di gestione dei momenti. E, come diceva Ranieri, sono i gol che possono fare la differenza, sono i gol che possono farlo salire di livello nella percezione del suo valore. Tredici partite, tredici occasioni per riprendersi il Cagliari. A partire da quella di domenica 23 alle 20:45 contro la Juventus, quando difficilmente partirà titolare, ma con la chance di incidere a gara in corso. E provare a risalire la china contro la concorrenza, aspetto che se da un lato è una sfida, dall’altro lo costringe ad alzare il proprio livello per ritrovare il proprio posto nello scacchiere rossoblù. E poter dire nuovamente “piacere, Luvumbo Zito piacere”.

Matteo Zizola

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