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Cagliari | Da arma a gara in corso a titolare: l’evoluzione di Viola

Nicolas Viola durante Cagliari-Monza | Foto Luigi Canu
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Da talismano a gara in corso a elemento fondamentale quanto imprescindibile il passo è relativamente breve. Lo è sicuramente per Nicolas Viola, divenuto nel giro di poco tempo da arma di lusso su cui puntare pescando dalla panchina a titolare sulla trequarti. A beneficiarne è stato sia il Cagliari che soprattutto il suo allenatore Claudio Ranieri, che ha rispolverato definitivamente, dopo un lungo rodaggio, il 10 calabrese, individuandolo come punto di raccordo ideale tra centrocampo e attacco, specialmente da quando il tecnico rossoblù ha deciso di virare sullo storico 4-3-1-2, che dalle parti di Asseminello conoscono molto bene.

Esperienza e carisma

Viola, in quel di Cagliari, è diventato ben presto uomo spogliatoio, in particolare nel primo anno con la casacca rossoblù in cadetteria, che ha portato poi i sardi, con Ranieri in panchina, alla promozione in Serie A dopo l’epica e indimenticabile doppia finale contro il Bari, che è entrata negli annali della recente storia cagliaritana. Da uno dei leader del gruppo, il 34enne originario di Oppido Mamertina è andato avanti nel suo percorso in Sardegna nei panni del “problem solver”, figura che non passa certo inosservata in una squadra neopromossa come il Cagliari che punta a salvarsi e che inoltre dà quel quid in più nel momento del bisogno. Questa nuova versione messa in mostra dall’ex Benevento, che nelle prime 8 giornate aveva collezionato solamente 6 panchine e 2 subentri (il 24 settembre al Gewiss Stadium nel 2-0 contro l’Atalanta e il 27 settembre alla Domus nell’1-3 contro il Milan), la si è vista contro Salernitana, Frosinone e Genoa, dove il centrocampista calabrese ha tirato fuori dal cilindro non solo 2 gol e 1 assist (a cui si aggiungono anche 1 gol e 1 assist in Coppa Italia rispettivamente contro Palermo e Udinese) ma anche delle qualità certamente importanti da vero e proprio professore per qualità e finezza tecnica nel centrocampo a disposizione di Ranieri. La crescita di Viola nelle ultime uscite ufficiali dei rossoblù, tuttavia, è ulteriormente confermata anche dai numeri, che testimoniano come il numero 10 isolano sia diventato un punto di riferimento anche sul terreno di gioco oltre che grazie all’esperienza e al carisma, aspetti quest’ultimi che non gli sono mai mancati.

Impatto

“Ho sempre creduto di poter tornare ad essere protagonista. Il mio focus è sempre stato sul campo e ho sempre creduto di poter dare qualcosa a questo gruppo”. Così disse proprio Nicolas Viola al termine dell’andata della semifinale playoff vinta 3-2 contro il Parma. Parole che, risentite oggi, suonano come un vero e proprio mantra e che danno la vera essenza del Viola voglioso di incidere con la maglia del Cagliari. Dichiarazioni di gioia e di gratitudine per chi come il club rossoblù l’ha voluto fortemente per aumentare il tasso qualitativo del centrocampo. Ora in Serie A con gli isolani il suo impatto è di quelli importanti. Ranieri, da quando gli ha consegnato le chiavi della trequarti (anche se Viola, fin dal suo approdo nell’isola nell’estate 2022, si è sempre sentito un play puro), ha dato mandato al suo numero 10 di dare maggiore verticalità alla manovra, sfruttando la sua arma forse più importante: la visione periferica del campo. Indicazioni tattiche a parte, Viola ha messo a disposizione del suo allenatore e del collettivo anche numeri importanti. Statistiche Opta alla mano, e considerando solamente la mediana come parametro di riferimento, il cambio di marcia del calciatore calabrese non è solo come gol segnati (2), più di ogni altro suo compagno di reparto dopo 13 giornate di campionato. Difatti il contributo del numero 10 rossoblù è da sottolineare anche in altre fasi di gioco. Nello specifico, Viola è in vetta alla voce tiri totali (11, dietro di lui ci sono Oristanio con 9 e Nandez con 7), ha la miglior percentuale di contrasti vinti (100%, con Deiola e il sopra citato Nandez a pari merito al secondo posto con il 71%), è al terzo posto per cross totali (8, meglio di lui solo il primatista Nandez con 38 e Oristanio con 9), nonché in seconda posizione in ex aequo con Makoumbou a quota 8 per quanto concerne le occasioni create. Se si dovesse proprio trovare qualcosa da migliorare nel Viola rossoblù versione 2.0, sicuramente queste sarebbero le palle perse (dove il 10 del Cagliari condivide il secondo gradino del podio con Prati a 78) e magari aggiungere al suo pedrigreee qualche passaggio positivo in più (attualmente 96). Il tempo e anche avere in Ranieri un ottimo maestro può essere per Viola la chiave giusta per incidere sempre più in maniera decisiva nello scacchiere del Cagliari.

Fabio Loi

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