Dopo le prime tre giornate con un solo punto l’obiettivo era quello di iniziare il proprio campionato nella trasferta di Torino. Le sfide contro Sassuolo, Lazio e Atalanta rappresentavano un ostacolo importante, gli scontri successivi contro i granata e il Crotone il vero punto di partenza della stagione del nuovo Cagliari di Di Francesco. La vittoria nella trasferta di fronte agli uomini di Giampaolo ha reso le speranze realtà, i primi tre punti hanno portato la classifica rossoblù a quota quattro dopo tre gare in trasferta e solo una in casa.
Confermarsi diventa quasi un obbligo, la strada tracciata nella sfida di Torino vede come nuovo avversario da superare il Crotone di Stroppa, una neopromossa che cerca ancora la vittoria in questo campionato dopo il buon pareggio casalingo contro i campioni in carica della Juventus. Di Francesco dopo il recupero di Godín dall’affaticamento muscolare patito in settimana non dovrebbe cambiare gli undici presentati al cospetto di Atalanta e Torino. Il nuovo 4-2-3-1 confermato sia nella tattica che negli uomini, puntando sulla settimana piena di lavoro e sulla abbrivio dato dalla vittoria contro i granata. Ounas, dunque, potrebbe essere l’arma da utilizzare a partita in corso, Pavoletti l’ariete qualora sfondare la difesa calabrese diventi difficile e ci fosse bisogno dell’abilità aerea del livornese. D’altronde, per la prima volta in questa stagione, il Cagliari si troverà ad affrontare una squadra sulla carta inferiore e che potrebbe presentarsi alla Sardegna Arena con un atteggiamento attendista per provare a colpire alle spalle i rossoblù.
Il Crotone di Stroppa gioca con il 3-5-2, storicamente uno schema che mette in difficoltà il Cagliari e che anche quest’anno ha visto gli uomini di Di Francesco faticare sia contro la Lazio che contro l’Atalanta. La densità in mezzo al campo, i quinti, una difesa che copre gli spazi centrali, queste le caratteristiche del Crotone che al netto dei risultati ha provato a giocare le proprie partite in questo primo frangente di campionato. I rossoblù inoltre nella storia recente non hanno una tradizione favorevole contro le neopromosse, vero punto dolente della scorsa stagione quando il Cagliari di Maran prima e Zenga poi fece un solo punto contro il Brescia, uno contro il Verona e due contro il Lecce, in pratica non vincendo nessuna della sfide.
Il Crotone manca di esperienza nella massima serie, non solo come squadra ma anche come rosa. Unica eccezione l’ex di giornata Luca Cigarini che ha raccolto più di un terzo delle presenze totali dei giocatori calabresi in Serie A. Una partita nella partita tra il professore e il suo passato, soprattutto dopo le modalità con cui si è chiuso il suo rapporto con il rossoblù. Da una parte Cigarini, dall’altra il suo successore Razvan Marin che vorrà dimostrare la crescita vista a Torino e cancellare così i dubbi proprio contro chi aveva comandato il centrocampo del Cagliari nelle ultime stagioni.
Vincere aiuta a vincere, per questo la sfida all’ora di pranzo contro i calabresi rappresenta un’occasione propizia per portare avanti il progetto di Di Francesco con la spinta dell’entusiasmo che solo le vittorie possono portare. I passi avanti dal punto di vista del gioco si sono già visti dal secondo tempo di Bergamo e poi sono stati confermati dalla gara contro il Torino, proseguire sulla stessa linea anche di fronte al Crotone – sempre uscito sconfitto nei precedenti in Sardegna – metterebbe il Cagliari in una posizione ottimale per poter lavorare con tranquillità e perfezionare ancora quei limiti visti anche a Torino, su tutti la difesa come dicono i numeri alla voce tiri e gol subiti.
Matteo Zizola