Come potrebbe cambiare il modo di giocare dei rossoblù nel passaggio da Maran a Zenga?
Il Cagliari dopo aver salutato Rolando Maran ha dato il via all’era Walter Zenga: la presentazione alla stampa di ieri ha già dato i primi segnali di quello che potrebbe essere il futuro della squadra rossoblù anche dal punto di vista tattico.
UNA SVOLTA MENTALE
Quello che è mancato negli ultimi mesi è stata la capacità di vincere le paure, di cambiare atteggiamento tattico e mentale di fronte alle difficoltà: Maran si è pian piano “svuotato” come affermato dallo stesso Giulini ieri di fronte alla stampa, senza essere in grado di dare una svolta a un gruppo che, da Lecce in poi, ha fatto ridere nella sua totalità, dai giocatori all’allenatore fino alla società, dentro e fuori dal campo (Giulini dixit). Zenga sarà dunque chiamato ad accendere nuovamente la scintilla, a mettere da parte qualunque alibi (recupero con la Lazio incluso), a far tornare il Cagliari una squadra in grado di divertire i propri tifosi con un atteggiamento propositivo e, soprattutto, in grado di sudare la maglia fino all’ultimo minuto a prescindere dal risultato.
DA CROTONE A CAGLIARI
Maran nella sua seconda stagione in sella al Cagliari ha giocato la carta dell’albero di Natale, mettendo da parte quel rombo marchio di fabbrica della sua storia da allenatore. Le tracce di 3-5-2 viste in corso d’opera verranno probabilmente messa da parte in questa nuova era, mentre ci si aspetta la conferma del 4-3 fra difesa e attacco come racconta la storia di Zenga: i numeri lasciano i tempi che trovano, ma probabilmente il reparto offensivo vedrà dei cambiamenti tattici che seguiranno quanto fatto vedere dall’ex portiere nelle sue esperienze precedenti. Soprattutto quella di Crotone, con la rincorsa salvezza stroncata proprio dal Cagliari corsaro a Firenze, sarà il punto di partenza del nuovo corso: citata durante la presentazione, la squadra calabrese giocava con un 4-3-3 che diventava un solido 4-5-1 in fase di non possesso, ma a farla da padrone era soprattutto l’atteggiamento battagliero. Linee corte, pressione alta, sincronismi perfetti fra mezzali ed esterni d’attacco, nessun timore reverenziale degli avversari, quel timore visto ampiamente nell’ultimo periodo maraniano.
Il trio offensivo con Simy come centravanti e il duo Trotta-Nalini ai suoi lati, le chiavi del centrocampo date a Mandragora e due scudieri a supportarlo con la rotazione di Barberis, Rohdén e Benali. Nel Cagliari Zenga troverà un centravanti diverso da quello della sua versione crotonese, non di peso, ma più mobile e veloce: Simeone o Paloschi le soluzioni, ma non va dimenticata la possibilità di vedere Joao Pedro completare definitivamente la sua trasformazione in punta pura. Ai lati probabile l’utilizzo di Pereiro a destra pronto a rientrare sul piede mancino, posizione preferita del Tonga, mentre a sinistra proprio Joao Pedro o lo stesso Simeone: il Cholito tornerebbe così all’ultima stagione di Firenze, un utilizzo da esterno a piede invertito per sfruttarne lo spirito di sacrificio e la velocità in verticale.
SPAZIO AI GIOVANI?
Primo obiettivo raccogliere le vittorie necessarie a scacciare i fantasmi di un finale di stagione con l’acqua alla gola, poi la ricerca di risultati importanti con la parola Europa da mettere da parte: Giulini è stato chiaro, pur se il Cagliari ha raggiunto vette inaspettate nella prima parte di campionato, il gruppo ora dovrà vivere alla giornata e il minimo indispensabile è la parte sinistra della classifica. Di fianco a Zenga è stato promosso Max Canzi dalla Primavera, anche se probabilmente soltanto per la fase di apprendistato del nuovo allenatore rossoblù: Canzi dovrebbe poi tornare a guidare i suoi ragazzi per i playoff una volta raggiunti. La speranza per alcuni di loro è che la prima squadra riesca a uscire dalla crisi il prima possibile e, una volta raggiunta la salvezza, si possano aprire le porte per l’esordio di qualche ragazzo in Serie A: Carboni, Ladinetti, Gagliano, Mas e tutti i giovani di Canzi potrebbero mettersi in mostra nell’ultima parte di stagione cercando di prenotare il salto nel calcio che conta verso il prossimo campionato.
Come detto da Zenga, con il suo arrivo si ripartirà da zero nelle gerarchie: giocatori in prestito o in scadenza di contratto, nomi di grido o meno pubblicizzati, giovani o esperti tutti avranno la possibilità di dire la propria in nome della meritocrazia e della voglia che verrà messa durante allenamenti e partite. Il nuovo allenatore rossoblù ha già indossato l’elmetto, solo chi vorrà accompagnarlo con il coltello tra i denti nella guerra sportiva che aspetta il Cagliari avrà le proprie chance di incidere da qui a fine maggio.
Matteo Zizola