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Cagliari, cosa hanno detto le due settimane di ritiro in Sardegna?

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La nostra analisi dopo la prima parte di ritiro del Cagliari di Davide Nicola, tra intensità e ritmi altissimi sotto il torrido sole di Assemini, con la prima amichevole stagionale contro la Primavera di Fabio Pisacane, vinto per 3-0 dalla Prima squadra.

“Non potete ancora avere i principi di gioco dopo soli tre giorni, ma potete già avere la mentalità”. Queste le parole usate da Davide Nicola al termine dell’allenamento del terzo giorno del ritiro precampionato dei rossoblù nel centro sportivo di Assemini. Sarebbe curioso sentire il parere del tecnico piemontese oggi, domenica 21 luglio, alla vigilia della seconda parte di lavoro nella cornice di Chatillon e Saint-Vincent in Valle d’Aosta, dopo le prime due settimane vissute nell’Isola. Chiuse con il 3-0 nel test amichevole in famiglia contro la Primavera dell’ex compagno e “allievo” Fabio Pisacaneche per Nicola ha avuto parole al miele nel postpartita – dopo una sana battaglia in cui i giovani rossoblù hanno mostrato di non aver alcun timore reverenziale nei confronti di Pavoletti e compagni. Certo, la squadra che Nicola ha avuto a disposizione nelle due settimane di ritiro asseminese non è ancora completa. Dei nuovi acquisti l’ex Empoli ha avuto a piena disposizione solo Luperto e Felici, mentre i tre arrivati dall’Atalanta – Zortea, Piccoli e Adopo – fin qui hanno soltanto corso in solitaria, rispettando il programma stabilito dai preparatori atletici rossoblù. Ecco perché la seconda parte del ritiro precampionato sarà fondamentale per capire a che punto è il nuovo Cagliari, ma la domanda da porsi ora è un’altra, che è la stessa del titolo di questo focus: cosa hanno detto le due settimane di ritiro in Sardegna?

Novità
La prima considerazione da fare è a livello tattico: Nicola ha lavorato su diversi sistemi di gioco, ma la difesa a tre è stata la costante del ritiro di Assemini. Con due “tridenti” praticamente intoccabili, ovvero Zappa-Hatzidiakos-Luperto da una parte e Catena-Wieteska-Veroli dall’altra. Davanti a loro il tecnico piemontese ha variato tanto, sperimentando diverse soluzioni a centrocampo: sia a cinque, con esterni e mezzali molto dinamici, sia a quattro con uno o due trequartisti alle spalle del centravanti. Con un’altra costante, però: nessuna “fissità” di posizione, con movimenti continui e via via più armonici, ma soprattutto con un’intensità sempre crescente. Con Nicola tutti gli undici devono essere protagonisti, a prescindere da ruolo o “curriculum”. Questa è una delle sensazioni principali che hanno lasciato i primi allenamenti seguiti da chi scrive queste righe, insieme alla “fatica” nei volti dei rossoblù per i ritmi altissimi chiesti (e ottenuti, cosa non di poco conto) dal mister di Luserna San Giovanni. Probabilmente il modo scelto per arrivare al top della condizione in vista dell’inizio del campionato, quando Pavoletti e compagni dovranno affrontare quattro gare interne nelle prime cinque giornate. Per quanto riguarda i singoli, invece, buone sensazioni sono arrivate da un Deiola particolarmente a suo agio nel centrocampo di Nicola, specie per quanto riguarda la richiesta del tecnico piemontese di tenere sulla corda i compagni a livello dialettico, così come da Hatzidiakos, cui il ruolo di centrale nella difesa a tre sembra essere più congeniale rispetto a quanto visto la scorsa stagione. Il ritorno in gruppo di Viola ha aggiunto fantasia e imprevedibilità, anche se il numero 10 dovrà recuperare la settimana “di ritardo atletico” rispetto ai compagni, dovuta all’allungarsi dei tempi per il rinnovo del suo contratto. Per quanto riguarda i nuovi acquisti Luperto ha sicuramente giovato dei mesi di lavoro con Nicola con la maglia dell’Empoli, perché non è sembrato soffrire l’ambientamento in rossoblù, mentre c’è curiosità per scoprire il talento di Felici, fatto soltanto intuire fin qui in allenamento.

Valutazioni
Nelle due settimane intense da vivere nella Penisola, tra Valle D’Aosta e l’appendice di Modena, il Cagliari affronterà Como, Catanzaro e, per l’appunto, i canarini dell’ex Pierpaolo Bisoli. In gruppo si vedranno finalmente i tre ex Atalanta Adopo, Piccoli e Zortea, ma pure i reduci dagli impegni continentali con le nazionali come Lapadula, Obert e Marin. Sei potenziali titolari per Nicola, che ora dovrà trovare i giusti spazi per inserirli in gruppo e, soprattutto, nel suo sistema di gioco basato fin qui su un 3-5-2 “fluido” in cui ancora mancano alcuni degli interpreti immaginati sulla carta del tecnico ex Empoli insieme al direttore sportivo Nereo Bonato. “Vorremmo poter avere un rendimento che faccia immedesimare chi ci guarda, per far capire che abbiamo idee e voglia di lavorare. Io non conosco altre strade se non quella del lavoro, non vogliamo scorciatoie. Dimostrare insieme ai ragazzi che abbiamo un’identità forte è il modo migliore di gratificare la gente che ci guarda”, ha detto Nicola durante il suo intervento a margine della presentazione ufficiale dei rossoblù a Costa Rei, nel primo dei due bagni di folla riservati a Pavoletti e soci nel ritiro nell’Isola. Identità forte, idee, voglia di lavorare: concetti che potranno essere messi in pratica soltanto con tempo e lavoro, parola chiave nel Nicola-pensiero che ricorda tanto quello di un certo Claudio Ranieri…

Francesco Aresu

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