L’onda lunga dell’entusiasmo nata con il ritorno di Claudio Ranieri, e arrivata fino alla corsa playoff, è continuata con il primo giorno di apertura della campagna abbonamenti del Cagliari. Il profumo di Serie A, la voglia di preservare il proprio posto grazie alla prelazione, il desiderio di respirare nuovamente quelle sfide contro le grandi del campionato italiano mancate durante il purgatorio della cadetteria: questi i motivi dell’apertura da record con oltre 750 tessere sottoscritte.
Confronto rossoblù
Una prima fase con prelazione per i vecchi abbonati, poi la seconda con la vendita libera. Con prezzi in entrambi i casi relativamente bassi per un campionato di Serie A, una decisione che potrebbe portare a una Unipol Domus se non sold out vicina al tutto esaurito già con le tessere stagionali. Per poter capire come sono allineati i costi rispetto alle altre società della massima serie, il riferimento da prendere è quello delle curve, unico settore che di base risulta identico per tutti gli stadi della Serie A. Difficile comparare infatti i prezzi dei distinti e delle tribune con quelli delle altre società, troppe le differenze tra le tipologie e le diverse soluzioni. Nel caso del Cagliari le due curve, sud e nord, hanno un costo per l’abbonamento senza prelazione pari a 250 euro, una media di poco più di 13 euro a gara. Un aumento sostanziale rispetto alla passata stagione, quando il prezzo era di 130 euro, ma logica conseguenza della differente categoria. Confrontando invece con l’ultimo anno di campagna abbonamenti completa prima dei problemi nati con il Covid (il 2019-20), il costo è di 40 euro superiore rispetto ai 210 euro necessari all’epoca per assicurarsi un posto in curva per tutto il campionato. Anche in questo caso fisiologico, visti gli aumenti generalizzati dei costi e una domanda che, come dimostrato dai recenti playoff, sembrerebbe superare abbondantemente l’offerta.
E le altre?
Escludendo chi non ha ancora lanciato la propria campagna abbonamenti – Napoli, Sassuolo e Udinese – e le due milanesi Inter e Milan a causa della struttura ad anelli che rende incomparabili i dati, il Cagliari è tra le società con il prezzo più economico per le curve rispetto all’intera Serie A. Tolto il Genoa – 225 euro – e l’Empoli – 240 – il costo per l’abbonamento per le gare casalinghe dei rossoblù è lo stesso di Bologna, Hellas e Torino, mentre risulta inferiore comparato a tutte le altre squadre. Si va dal picco dei 599 euro della Juventus ai 340 della Salernitana, fino ai 330 della Fiorentina, ai 320 dell’Atalanta e della Roma, i 305 del Lecce, i 295 della Lazio, i 280 del Monza e, infine, i 270 euro del Frosinone. In sostanza la decisione del Cagliari non solo è in linea con lo standard di un club di Serie A, ma anche inferiore rispetto alla maggior parte delle squadre della stessa fascia.
La ciliegina assente
La nota dolente o, comunque, l’aspetto che lascia qualche dubbio nella campagna abbonamenti del Cagliari è quello relativo alle riduzioni per categorie come gli under (siano essi 18, 16 o 12), le donne e gli over 65. Presenti sì in tutti i settori dello stadio, tranne che nelle due curve. Una scelta che contrasta con quella della ultima campagna abbonamenti per la Serie A nel 2019-20 quando almeno per gli under 12 era prevista una tariffa speciale di 100 euro contro i 210 della quota normale, ma non solo. Perché la decisione della società rossoblù va in direzione opposta a quella delle altre partecipanti alla Serie A, rendendo il costo totale per un’ipotetica famiglia di genitori più un figlio tra i più alti della categoria per le curve. Sono 750 gli euro che un nucleo di questo tipo dovrà spendere in caso di triplo abbonamento nel settore più economico della Unipol Domus, contro i 585 di quanto dovrà investire una stessa famiglia per tre abbonamenti nella curva del Lecce – la soluzione più economica della Serie A. Questo perché i salentini hanno previsto un’opzione a spesa ridotta per under 18, over 70 e donne da 140 euro contro i 305 del prezzo normale, soluzione scelta – pur con prezzi diversi – anche da tutti gli altri club citati in precedenza tranne la Juventus e la Fiorentina. A Bergamo una famiglia di due genitori più un figlio under 18 spenderebbe 705 euro, a Bologna 625 così come a Genova, 620 a Frosinone, 610 a Verona, 640 a Torino sponda granata. Meno economica del Cagliari la scelta della Salernitana (810 totali grazie alla soluzione “famiglia” da 270 euro ad abbonamento), dalla Lazio (765, riduzione inclusa per donne e under 16), dal Monza (760, riduzione per gli under 25 inclusa) e dalla Roma (915 con riduzione under 16). In definitiva la società rossoblù, a maggior ragione con la prelazione, ha scelto la strada dei prezzi “popolari” per gli abbonamenti, mancando però nell’aspetto riduzioni per giovani e donne, la classica ciliegina sulla torta che avrebbe reso perfetta la campagna per il ritorno in Serie A.
Matteo Zizola