Uno spiraglio di luce alla Sardegna Arena. La beffa del pareggio all’ultimo respiro brucia tantissimo, è vero. Ma contro il Sassuolo, il Cagliari di Eusebio Di Francesco ha forse cominciato ad intravedere la fine di quel buio e lunghissimo tunnel intrapreso il 23 dicembre scorso con la sconfitta per 3-2 dell’Olimpico contro la Roma. Il primo di sei k.o. consecutivi culminati nel pesante 1-0 in casa del Genoa dell’ex Ballardini.
Grinta
Fine della crisi? Alt. Gli errori e le amnesie difensive che hanno accompagnato i rossoblù nelle 19 giornate precedenti alla sfida con gli emiliani non sono assolutamente stati superati. Osservare, per conferma, proprio il gol di Boga allo scadere. Un tocco ravvicinato che ha di fatto frantumato le speranze isolane di ritrovare quel successo che manca dal 7 novembre. Una rete che ha posto ancora una volta l’accento sulle grandi difficoltà degli uomini di Di Fra in tema “gestione gara”. Dopo un buon avvio di match e un primo tempo giocato su buoni ritmi, i rossoblù non sono infatti riusciti a difendere il vantaggio maturato al 75′ col solito Joao Pedro in una ripresa a tinte più neroverdi.
“Non è facile analizzare una partita del genere dopo una prestazione del genere. Eravamo determinati, abbiamo concesso delle opportunità ma anche noi abbiamo fatto bene”, ha dichiarato Di Francesco nell’immediato post partita. Parole che riflettono la prestazione di un Cagliari parso comunque più grintoso rispetto alle ultime uscite ma ancora incapace di scrollarsi di dosso quel timore dato da una classifica che, nel frattempo, continua a preoccupare.
Rabbia
Inserimento perfetto in mezzo all’area, stacco di testa e palla alle spalle di Consigli. Tre momenti che descrivono alla perfezione l’undicesima perla stagionale di un Joao Pedro sempre più formato trascinatore. L’unico rossoblù ad essere andato a segno nelle ultime cinque giornate di campionato. Perché no Joao, no party, verrebbe da dire. Dopo la rete – la sessantottesima da quando è sbarcato in Sardegna -, ecco poi quella rabbia agonistica sprigionata in un’esultanza quasi liberatoria e attesa da quattro partite.
Grinta, rabbia e “garra”. Nell’amarezza generale di un pari beffardo, ecco il mix caratteriale dal quale ripartire per un nuovo inizio nella tortuosa strada verso la salvezza.
Alessio Caria