Il gol del pareggio allo scadere da parte di Odogwu nel match di sabato scorso, 5 novembre 2022, contro il Sudtirol dell’ex Pierpaolo Bisoli è stato l’ennesima delusione di una stagione già maledettamente complicata per il Cagliari di Fabio Liverani. Un’altra mazzata che ha accentuato, semmai ce ne fosse stato bisogno, la fragilità dei rossoblù quando si tratta di difendere il vantaggio.
L’ansia da prestazione
La partita contro il Sudtirol era iniziata in salita, con il vantaggio del sopra citato Odogwu dopo appena sette minuti. I soliti piccoli progressi delle ultime giornate ci sono stati, con qualche tentativo estemporaneo di buone trame di gioco, ma alla fine in campo si è visto un Cagliari comunque timoroso e ancora alla ricerca di un’identità propria all’interno del campionato cadetto. Eppure i rossoblù sembravano essersi, almeno in parte, rialzati in chiusura di prima frazione. La zampata vincente sotto misura di Lapadula, che pare abbia trovato la retta via col suo terzo gol in B – quarto totale – con la maglia rossoblù, aveva dato la sveglia di cui il Cagliari aveva tremendamente bisogno dopo più di mezz’ora senza trovare il bandolo della matassa. La ripresa si è poi trasformata quasi magicamente in un bel sogno. Il rigore trasformato da Viola lo aveva reso tale, ma improvvisamente l’effetto magico del possibile ritorno alla vittoria è diventato invece un nuovo incubo chiamato beffa. Una consuetudine per il Cagliari, purtroppo, da quando Liverani siede in panchina. Il pareggio amarissimo contro il Sudtirol è soltanto l’ultimo di una lunga lista di avversari contro cui la squadra di Liverani ha dovuto sudare più di qualche camicia per tentare di portare a casa i tre punti. Era andata bene alla formazione isolana nelle partite casalinghe contro Modena e Brescia, rispettivamente alla quarta e alla nona giornata. Il successo è stato con il minimo scarto – 1 a 0 e 2 a 1 – ma con il massimo della sofferenza. In quel caso la sorte, alla quale spesso Liverani si appella in caso di prestazione non propriamente convincente, ha fatto il proprio dovere anche grazie ad avversarie non propriamente in giornata. Il fato però non sempre ti ripaga ed è quello che è successo soltanto una settimana prima dello scontro con il Sudtirol, nella sfida alla Unipol Domus contro la Reggina. Anche in quella circostanza i rossoblù sono passati in vantaggio con Lapadula al terzo minuto, ma il colpo di testa di Gagliolo ha tolto ogni entusiasmo. Ancora più tragico, sportivamente parlando, quanto successo lo scorso primo ottobre in un’altra partita casalinga, ovvero quella contro il Venezia. Protagonista diverso (Mancosu) ma stesso blackout post vantaggio, con annesso poker e crollo che hanno provocato a fine partita un’inevitabile contestazione dalle tribune da parte di un pubblico deluso e nel contempo sorpreso per quanto accaduto.Situazioni che mostrano un Cagliari nettamente in difficoltà dal punto di vista mentale quando il risultato gira per il verso giusto. Nel momento peggiore, sabato 12 novembre 2022 alle 14.00 arriverà alla Unipol Domus un avversario tosto come il redivivo Pisa degli ex dal dente avvelenato Ionita e Tramoni. I nerazzurri, da quando è tornato D’Angelo in panchina, non solo non hanno mai perso (3 vittorie e 3 pareggi) ma hanno anche collezionato già due rimonte che hanno fruttato punti (una contro il Modena, vincendo per 4 a 2 andando sotto di uno a inizio partita e l’altra con il Palermo al Barbera, pareggiando per 3 a 3 grazie a una doppia rimonta).
La doppia importanza
La gara di sabato alla Domus contro il Pisa sarà doppiamente importante per il Cagliari di Liverani. Non solo sarà fondamentale fare risultato, ritornello risuonato spesso dalle parti di Asseminello e che non sempre è stato recepito dalla squadra nel corso di queste prime 12 giornate, ma soprattutto ci si attende da parte dei rossoblù il vero salto di qualità dal punto di vista caratteriale. Gli isolani sono apparsi spesso fragili, quasi come affetti da una sorta di nikefobia, dalla paura di vincere e portare a casa il risultato pieno. Il tempo scorre inesorabile, le giornate passano, così come gli alibi non possono essere più l’ancora di salvataggio per nascondere le difficoltà individuali o di squadra o le ferite di giornate negative. La legge del campo è quella che conta e il Cagliari, nel confronto coi nerazzurri, finalisti dei playoff promozione lo scorso anno contro il Monza, è chiamato a prendere nel più breve tempo possibile il treno che porta alle zone più nobili della cadetteria, cercando di abbandonare l’attuale anonimato di metà classifica.
Fabio Loi