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Cagliari, con Shomurodov si chiude il mercato in attacco?

Eldor Shomurodov
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Se Claudio Ranieri potesse essere protagonista di uno spot televisivo probabilmente sarebbe lui a pronunciare la frase di quello di un noto amaro: “sembrava impossibile, ma ce l’abbiamo fatta”. Parole valide per la promozione in Serie A del Cagliari, un film ricco di tensione fino all’ultimo secondo, e altrettanto valide per il mercato estate 2023 in corso tra la Sardegna, Milano e la Valle d’Aosta.

In chiusura

Sei innesti, l’ultimo quello in dirittura d’arrivo di Shomurodov dalla Roma. Anticipato dai vari Sulemana, Scuffet, Jankto, Augello e Oristanio in rigoroso ordine cronologico. Mancano ancora due passi e poi la campagna acquisti del Cagliari dovrebbe essere definitivamente completata. Il primo quello che porterebbe alla fumata bianca per l’elezione a capo della difesa di Palomino dall’Atalanta, il secondo quello chiamato Prati come ciliegina sulla torta con sguardo al presente e soprattutto al futuro. Una volta completati questi passaggi – fermo restando che non possono essere esclusi intoppi e frenate tipiche del mercato – sarà la volta delle cessioni. I due centrali Goldaniga e Capradossi che lascerebbero a quattro i giocatori a coprire il ruolo in mezzo alla retroguardia – oltre alla soluzione d’emergenza Deiola – seguiti dai giovani di centrocampo Lella e Kourfalidis e al nodo più ingarbugliato di tutti ossia Pereiro che potrebbe essere sciolto grazie all’Arabia Saudita. Senza dimenticare Boccia, Travaglini, Delpupo e Desogus per i quali si cercherà una soluzione in Serie C – i primi tre, con il trequartista vicinissimo al Taranto e il centrale richiesto dall’Entella- e in Serie B per l’ultimo della lista. Una volta risolte tutte le situazioni ecco che potrebbe aprirsi lo spazio per un ulteriore innesto nel reparto offensivo, dando seguito alle parole del diesse Nereo Bonato e a quelle di Ranieri a seguire. Potrebbe, condizionale, perché al momento l’intenzione in casa Cagliari sarebbe quella di non aggiungere ulteriori frecce all’arco di Sir Claudio, lasciando che Lapadula, Pavoletti, Luvumbo, il prossimo rossoblù Shomurodov e Mancosu reggano le sorti dell’attacco.

Eldor e stop?

La domanda è d’obbligo: lasciare Ranieri con in mano quattro punte più Mancosu – e all’occorrenza Oristanio – sarebbe una decisione corretta? Da una parte l’aspetto numerico non può che dare la risposta. Lapadula e Pavoletti nel ruolo di veri e propri numeri 9, alternativi ma anche compatibili, centravanti d’area dedicati alla finalizzazione. Con loro Shomurodov e Luvumbo nel ruolo di spalla, uno di sacrificio e verticalità e l’altro di fantasia e corsa. E infine la soluzione del singolo centravanti nel 4-2-3-1 o 4-4-1-1 che si voglia ad aprire le porte a Mancosu e Oristanio nel ruolo di trequartisti dietro l’unica punta. Opzioni varie che darebbero a Ranieri la possibilità di variare, appunto, il canovaccio tattico a seconda delle situazioni e che danno una risposta affermativa alla correttezza dell’idea di massima. Ovvero che il mercato nel reparto offensivo può essere dichiarato chiuso con l’arrivo dalla Roma dell’uzbeko classe ’95. Con buona pace delle parole di Bonato e Sir Claudio e con il dubbio sulle condizioni nel medio lungo termine di Pavoletti che, come raccontano le ultime stagioni, non sembra garantire affidabilità fisica. Senza contare che due dei giocatori citati, Luvumbo e Oristanio, dovrebbero sdoppiarsi tra essere soluzioni alternative di Nández e Jankto sulle fasce nel 4-4-2 e completare l’attacco come ulteriori frecce all’arco di Ranieri.

Oggi e domani

Criticità che possono preoccupare e non poco, ma che devono anche fare i conti con bilancio e monte ingaggi. Non solo le uscite da portare a termine, da considerare anche il quadro generale di una rosa che dovrà sì essere ampia, ma non troppo. Per questo l’idea di un mercato chiuso con il trio di innesti desiderati – uno praticamente concluso e gli altri due in itinere, nell’ordine Shomurodov, Palomino e Prati – è quella che si avvicina di più a ciò che sarà il Cagliari dopo il primo settembre. Lasciando comunque aperta la porta a ciò che le dinamiche classiche del mercato possono portare, quando le ultime ore di trattativa arriveranno dopo le prime due giornate di Serie A e il campo potrebbe dare segnali diversi dalle idee di massima. E quando i vari esuberi e le rispettive società di appartenenza abbasseranno il muro di valutazioni e richieste al momento troppo alte per un Cagliari volto alla sostenibilità nel medio e nel lungo periodo. Perché, in fondo, di non soli attaccanti vive la prolificità di una squadra, vecchio tema per i rossoblù che nella nuova stagione dovranno trovare – a prescindere dalle punte – quei gol dei centrocampisti e dei difensori mancati in Serie B.

Matteo Zizola

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