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Cagliari, con Dossena out Ranieri si affida alla forza del gruppo

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Tutti importanti, nessuno indispensabile. Una regola d’oro per qualsiasi azienda che è altrettanto valida per una squadra di calcio, con le dovute eccezioni. Tra queste non sembra esserci Alberto Dossena, fondamentale nel percorso del Cagliari formato Claudio Ranieri e che salterà per squalifica l’andata della finale playoff contro il Bari di domani 8 giugno alla Unipol Domus.

Pilastro

Uno degli uomini simbolo della svolta rossoblù è stato il difensore scuola Atalanta. Arrivato in sordina nell’ultimo mercato estivo dall’Avellino, Dossena è riuscito a diventare pedina portante del Cagliari non appena Fabio Liverani ha salutato la Sardegna, prima con l’esordio dal primo minuto con Fabio Pisacane in panchina contro il Cosenza, poi confermandosi una volta che Ranieri ha preso le redini della squadra. Una sola assenza nel girone di ritorno per squalifica – la trasferta di Perugia vinta per 5-0 da Lapadula e compagni – che non può essere una controprova completa dell’importanza del classe ’98 bergamasco visto il valore degli umbri poi retrocessi in Serie C. Ben altre risposte dovranno invece arrivare dall’andata della finale playoff contro il Bari, quando Dossena sarà costretto nuovamente a guardare la sfida dagli spalti dopo le due ammonizioni tra Venezia e gara di ritorno contro il Parma che hanno determinato la sospensione da parte del giudice sportivo. A dare respiro a Ranieri c’è sicuramente la ripresa del Tardini, quando il centrale bergamasco ha lasciato il posto a Goldaniga in mezzo alla difesa al rientro dagli spogliatoi. Le risposte del reparto arretrato nel momento più caldo della sfida contro il Parma un segnale importante in vista dell’andata della finale e dell’assenza di chi ha comandato sì in lungo e in largo prima dei playoff, ma che nelle sfide dirette per l’accesso alla Serie A ha mostrato alcuni segni di cedimento quasi inattesi.

Gruppo

La conferma della regola d’oro del gruppo prima dei singoli è arrivata proprio per bocca di Ranieri nella conferenza dell’antivigilia della gara contro il Bari: “Dossena? Non credo sia un’assenza pesante, avevo scelto lui come avrei potuto scegliere un altro. Chi ha giocato ha sempre fatto il suo dovere e sarà così anche giovedì“. Parole che hanno rimarcato il mantra del tecnico romano, quello di una rosa nella quale ognuno può dire la propria e può essere importante nel momento della chiamata alle armi. Lo ha dimostrato ad esempio Obert, che al Tardini ha sfoderato una prestazione di livello assoluto e di personalità nonostante la giovane età rispetto ai concorrenti per la maglia da titolare. E lo ha ribadito Goldaniga, anche lui attento e preciso in Emilia pur entrando a gara in corso, come d’altronde già avvenuto sia nel preliminare contro il Venezia che nella gara d’andata alla Unipol Domus contro il Parma. Infine non ha fatto mancare il proprio apporto Altare, finito prima indietro nelle gerarchie nella seconda parte dell’esperienza Ranieri, poi prepotentemente tornato tra i titolari contro i Lagunari e nell’andata di fronte ai gialloblù di Pecchia e, infine, nuovamente arma in corsa per alzare il muro con la difesa a tre nell’ultima mezz’ora del Tardini. Come per la regola matematica, insomma, ogni volta che l’allenatore rossoblù ha cambiato l’ordine degli addendi – leggasi dei centrali difensivi – il risultato alla voce solidità non è praticamente cambiato.

Dubbi e certezze

Il totonomi per la sostituzione di Dossena è dunque aperto, con la certezza che è difficile prevedere in anticipo le scelte di Sir Claudio. Nei playoff il tecnico rossoblù non è mai partito dall’inizio con la difesa a tre, usata solo in itinere per contenere le sfuriate avversarie e aumentare centimetri e densità davanti a Radunovic. E guardando alla gara di ritorno in campionato disputata al San Nicola la difesa a quattro appare in vantaggio rispetto a un ipotetico trio, vista anche l’assenza di Capradossi che con quella di Dossena limita a tre i concorrenti per l’undici iniziale. Una sfida tra Obert, Goldaniga e Altare all’orizzonte, dunque. Giocatori con caratteristiche differenti e comunque complementari tra loro a prescindere da chi verrà eletto titolare da Ranieri. La fisicità di Cheddira, abbinata alla frizzantezza di Esposito, sembrano far pendere la bilancia a favore del duo Altare-Obert, uno più arcigno e l’altro più rapido e tecnico. Ma sempre riavvolgendo il nastro alla gara di campionato non si può dimenticare che fu Goldaniga il prescelto per fare coppia con Dossena al San Nicola, con Obert comunque in campo a guardia della fascia sinistra. Difficile dunque prevedere cosa deciderà il tecnico rossoblù, anche se un altro dettaglio potrebbe fare la differenza. L’ex Sassuolo e Genoa, infatti, è uno dei diffidati in casa Cagliari assieme a Radunovic, Viola e Kourfalidis, aspetto da non sottovalutare in vista della gara di ritorno in un ambiente rovente, nella quale l’esperienza di Goldaniga potrebbe essere fondamentale. Dallo schieramento a quattro a quello a tre, da Obert ad Altare passando per Goldaniga: Ranieri sfoglia la margherita con un’unica, vera, certezza. Chiunque scenderà in campo avrà un compito sì arduo, ma la sicurezza della fiducia del tecnico. Perché, appunto, nessuno è indispensabile e tutti sono importanti.

Matteo Zizola

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