Manca solo l’ufficialità ma sarà Gianluca Lapadula a riempire lo spot di attaccante lasciato libero da Joao Pedro nel Cagliari 22/23.
Un matrimonio fortemente voluto da Fabio Liverani, che ora aspetta solo di inserire l’attaccante italo-peruviano all’interno dei suoi schemi offensivi. Un arrivo che potrebbe dare anche più di una nuova soluzione tattica al Cagliari.
Trattativa lunga
Il nome di Lapadula è stato uno dei primi a circolare per l’attacco rossoblù sin dall’arrivo sulla panchina dell’ex tecnico di Lecce e Parma, proprio per il passato comune tra campo e panchina in maglia giallorossa tra 2019 e 2020. Un attaccante esperto per la categoria cadetta e soprattutto rapido nel possibile inserimento, l’ideale per una stagione che comincerà ufficialmente con l’esordio in Coppa Italia il prossimo 5 agosto. L’ingaggio del giocatore a Benevento, squadra in cui ha trascorso le ultime due stagioni tra Serie A e Serie B, e anche le vicissitudini di mercato interne in casa Cagliari hanno inizialmente reso la matassa impossibile da sbrogliare. È stato l’affare Joao Pedro a sbloccare definitivamente la situazione, a portare più respiro alle casse del Cagliari e più possibilità in fase di trattativa al ds Capozucca. Così, dagli incontri interlocutori nella sede Fluorsid di Milano di giugno, si è passati a un affare che si è sbloccato definitivamente nel giro di poche ore, con l’attaccante che ha accettato anche di andare incontro al club rossoblù sul versante salario. Lapadula percepirà un milione di euro a stagione, più eventuali bonus che porteranno la cifra cifra intorno a 1,4 milioni, per tre anni: un accordo a ribasso rispetto agli 1,8 milioni previsti dall’accordo con i sanniti ma che comunque compensa con la sua natura di lungo termine. Un fattore da non sottovalutare per un classe 1990.
Potenzialità
Nell’esperienza vissuta a Lecce, la coppia Liverani-Lapadula ha sicuramente trovato feeling. Undici gol per l’italo-peruviano con la maglia dei pugliesi nella stagione che comunque decretò la retrocessione. Ma al di là del traguardo della salvezza fallito, Lapadula è stato uno dei protagonisti di quel Lecce che nonostante i limiti provava a esprimere un calcio propositivo, un obiettivo raggiunto soprattutto nella prima parte di stagione. Punta centrale nel 4-3-3 della prima parte di annata, poi protagonista nell’attacco a due, sia con il 4-3-1-2 che il con il 4-3-2-1 studiati dal tecnico romano e utilizzati nella seconda metà di campionato. Lapadula può essere per questo il centro gravitazionale offensivo del Cagliari nell’attacco a tre provato sin dall’inizio del ritiro di Asseminello e riproposto anche nel Trofeo Sardegna vinto contro l’Olbia (qui l’analisi), ma anche agire con al proprio fianco un attaccante più fisico come Leonardo Pavoletti o più tecnico come Gaston Pereiro. Un eventuale coppia con il livornese potrebbe permettere ai rossoblù di puntare su una coppia di sicura affidabilità ed esperienza, la seconda di non privarsi comunque dell’estro dell’uruguaiano. Un’altra soluzione però potrebbe essere quella di adottare il 4-3-2-1, con Pereiro e soprattutto Matteo Tramoni che diverrebbero ancora più centrali nel progetto. Senza tuttavia dimenticare le carte per Jacopo Desogus, uno dei più positivi nella preparazione pre-campionato degli isolani. La capacità di attaccare lo spazio e la cattiveria nei pressi dei sedici metri di Lapadula regalano l’opportunità di poter fare diversi ragionamenti su quale possa essere l’assetto migliore di un Cagliari ancora alla ricerca di determinati punti fermi. Da non dimenticare, inoltre, anche il fattore competitività interna, che potrebbe potenzialmente far bene a una squadra che avrà bisogno anche di rabbia e fame per far bene in un campionato che si preannuncia ostico.
Matteo Cardia