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Cagliari, come la ripresa condiziona il mercato

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Ieri i test sierologici e i tamponi molecolari, oggi le prime visite cardiologiche nella clinica di Quartu Sant’Elena Korian. Non è la normalità, ma in tempi di coronavirus sa già di ripresa.

Il Cagliari naviga a vista per scoprire il proprio futuro, da mare si intravede terra, leggasi la ripresa degli allenamenti dal 18 maggio. Più difficile, anche per la migliore vedetta, capire a quanta distanza sia ora il campionato e quanto siano lontane quelle 13 finali che Zenga ha più volte fissato come obiettivo per la ripresa sua e del suo Cagliari. Aspettando di capire come e quando il pallone riprenderà a correre in casa rossoblù, i dubbi fuori dal campo per il Cagliari sono altri. Tanti giocatori in prestito, altrettanti in scadenza e un mercato che sarà inevitabilmente condizionato dal congelamento o dallo slittamento della Serie A.

Chi lascerà Cagliari, tra rimpianti e non

Come noto, sono quattro i giocatori rossoblù che vedranno scadere il 30 giugno il loro accordo con la società: Rafael, Klavan, Cacciatore e Cigarini. Sul portiere già da gennaio ci sarebbe la Roma, che lo vorrebbe per un ruolo da secondo o terzo di esperienza, con il brasiliano che concluderebbe la carriera nella Capitale. Cacciatore e l’estone ex Liverpool hanno davvero pochissime possibilità di rinnovo, mentre per Cigarini si è parlato nelle scorse settimane di un accordo di massima con il Monza di Berlusconi, ormai quasi certo della promozione d’ufficio in Serie B. Ma a creare maggiori dubbi sul futuro è il vuoto che verrà lasciato dai vari prestiti giunti la scorsa estate nell’isola: Olsen, Pellegrini, Nainggolan, oltre ai comprimari Mattiello e Paloschi. Per lo svedese, arrivato per ovviare all’infortunio di Cragno, sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che sarà una pedina utile per il mercato della Roma. Pellegrini verrà probabilmente aggregato alla rosa bianconera per giocarsi le proprie carte, mentre il nodo più intricato resta il destino di Nainggolan. L’accordo annuale con l’Inter sulla carta dovrebbe vedere il belga rientrare a Milano, più probabilmente come step per proseguire la sua carriera altrove. Il desiderio mai nascosto della società rossoblù è quello di trovare un accordo per la sua permanenza, ma con due ostacoli non di poco conto: ingaggio e prezzo del calciatore, visto che l’Inter difficilmente vorrà mettere a bilancio una minusvalenza importante. Conterà in primis la volontà del Ninja e chissà che non ci sia qualche spiraglio per quanto riguarda i pagamenti ancora dovuti dai nerazzurri per l’affare Barella.

Come colmare il vuoto? Non con i prestiti di ritorno…

Come farà il Cagliari a sostituire due giocatori così fondamentali nello scacchiere tattico? Difficilmente tornerà utile chi farà rientro in rossoblù dopo le varie esperienze in prestito: da Lecce si attendono sviluppi per la situazione relativa a Diego Farias (il cui riscatto dipende dall’eventuale salvezza dei salentini) e Deiola, anche se la formula usata a gennaio – prestito con riscatto e controriscatto – dovrebbe portare al rientro alla base del sangavinese. Romagna nonostante l’infortunio sembrerebbe saldo a Sassuolo, mentre per Bradaric resta aperta l’ipotesi di una seconda chance a Cagliari, ancor di più in caso di partenza di Cigarini. Sulle fasce Pajac e Pinna rientreranno in Sardegna, così come Ceter e Vicario dal Perugia: per il portiere la società potrebbe optare per un anno alle spalle di Cragno per carpirne qualche segreto, mentre per gli altri tre la possibilità più reale è fare un altro giro di prestito altrove. Davanti torneranno Despodov e Cerri: il bulgaro, forte della positiva esperienza in Austria, vorrebbe provare a guadagnarsi la conferma, mentre il centravanti pallino di Giulini cercherà di riprendere il filo interrotto dopo il gol decisivo contro la Sampdoria. L’emergenza Covid-19 ha poi aperto un ulteriore fronte, ossia il possibile mancato riscatto della Spal per Castro: come rivelato ieri dal presidente della Spal Colombarini, i ferraresi avrebbero l’obbligo di riscatto solo nel caso in cui El Pata dovesse fare una presenza da qui a fine stagione, in base a una clausola inserita nel contratto. Una di quelle che, in una situazione normale, verrebbero definite formalità ma che, in pieno marasma da coronavirus, rischia di diventare un “fastidio imprevisto” per il club di via Mameli.

La chiave per il mercato estivo? La fantasia 

Con la stagione in fase di stallo e tutti questi nodi da sciogliere diventa difficile pronosticare quali saranno i nuovi tasselli per il campionato che verrà. Di certo, sarà da reinventare la difesa soprattutto sugli esterni: serviranno due terzini titolari, uno a destra e l’altro a sinistra. Negli ultimi giorni dal Sudamerica è stato fatto il nome di Matías Viña, esterno mancino del Palmeiras, con il Cagliari alla finestra pronto ad approfittare dei problemi economici dei brasiliani. Per il resto calma piatta, mentre al centro oltre alla promozione di Walukiewicz a possibile titolare e del Primavera Carboni come rincalzo, restano i dubbi sul capitano Ceppitelli per il quale non è da escludere la cessione in caso di offerte importanti. In mezzo al campo, con il riscatto obbligatorio di Rog – ma occhio alle tentazioni dalla Germania, con il Bayer Leverkusen su tutte – tutto ruota intorno al nodo Nainggolan e alla possibile cessione di Nahitan Nández: El León, non è un mistero, ha tantissimi estimatori sia in Italia (Inter in primis) che all’estero, dove già a gennaio Giulini ha rispedito al mittente l’offerta del West Ham. Nández sarà sicuramente un uomo mercato, resterà da capire se le richieste del Cagliari pre coronavirus potranno essere confermate al netto della crisi economica e delle svalutazioni che lo stop porterà come ovvia conseguenza.
In attacco, come scritto nei giorni scorsi, sarà cruciale il futuro di Joao Pedro. Il numero 10 di Ipatinga interessa a tanti, ma si troverà di fronte a un bivio: sposare a vita la maglia rossoblù oppure provare a fare il salto in una grande? Non è un caso che per il reparto offensivo ballino i nomi degli uruguagi Jonathan e Brian Rodriguez. Se il primo, in forza ai messicani del Cruz Azul, appare più una punta alla Simeone, rapida, grintosa, di garra, il secondo è un esterno capace di muoversi intorno al centravanti, con colpi tecnici importanti come dimostrato al Peñarol con Diego Lopez, nelle varie nazionali uruguaiane e nella sua attuale esperienza al Los Angeles FC. Insomma, più passano i giorni e maggiore è la consapevolezza: la ripresa all’attività agonistica diventa determinante sotto molteplici punti di vista, calciomercato compreso. E, in questo, sarà fondamentale riuscire a “inventarsi” un nuovo modo di portare avanti le trattative. Servirà fantasia, ma non soltanto in campo…

Matteo Zizola

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