“Il calcio è equilibrio, prima di lui non se ne parlava e ora tutti ne parlano. Il ragazzo è frastornato da questo caos mediatico, vorrei che non se ne parlasse più. I ragazzi sono distratti e lui sente la pressione”. Le parole di Walter Mazzarri pronunciate nel postpartita della sfida contro la Juventus hanno un sapore paterno, destinate a chi a inizio stagione era “il ragazzino” e da ultima riserva del centrocampo è diventato insostituibile. Di acqua sotto i ponti ne è passata eccome per Raoul Bellanova, il cui rendimento in rossoblù ha avuto una crescita costante ed è stato ben oltre le aspettative: dopo un inizio di campionato in sordina, partita dopo partita si è conquistato prima la fascia destra del centrocampo, poi la piena fiducia di Mazzarri.
Udinese e Juventus
Fino alle due ultime esibizioni, però: sia a Udine che alla Unipol Domus contro la Juventus il calo è stato evidente. Saper gestire la pressione non è semplice soprattutto quando si ha 21 anni (saranno 22 il 17 maggio). Per il tecnico toscano il calo del terzino classe 2000 dipende dal “caos mediatico” che si è creato attorno al calciatore rossoblù. Oltre a essere stato ripetutamente accostato alla Juventus in vista delle prossime sessioni di mercato, il nome di Bellanova è stato inserito nell’elenco delle possibili novità nuovo ciclo azzurro targato ancora Mancini, vista la sua militanza in tutte le varie rappresentative giovanili. Troppo clamore? Troppo peso sulle esili spalle di un ragazzo alla prima vera esperienza nella massima serie? Chissà, ma se si analizzano i dati delle partite disputate da Bellanova contro Udinese e Juventus ciò che salta maggiormente all’occhio riguarda il numero di occasioni da gol create: zero. D’altro canto nelle tre sconfitte contro Lazio, Spezia e Milan, il supporto in avanti dell’esterno di Rho non è mancato. In ognuna di queste sfide il numero 12 degli isolani ha sempre avuto un’occasione da gol, addirittura due contro i rossoneri. Questa flessione è evidenziata anche dal dato statistico dei vari match, ed emerge dalla sfida interna contro il Milan per quanto riguarda i tiri in porta: una sola conclusione effettuate nelle ultime tre gare, zero in porta. Un dato che fa riflettere se lo si compara a quanto prodotto nelle due sfide contro Lazio e Spezia, con 5 conclusioni di cui 1 tra i pali.
Coinvolgimento
C’è un aspetto, però, che giustifica in qualche modo il calo dell’esterno rossoblù e riguarda il coinvolgimento di Bellanova nella manovra offensiva del Cagliari, che risulta essere inferiore nelle ultime tre partite. Se nelle sfide contro Lazio e Spezia in media l’Under 21 azzurro aveva giocato 57,5 palloni, nelle tre gare contro Milan, Udinese e Juventus il dato cala a 41,6, quasi un quarto in meno. Come si è visto, i freddi numeri evidenziano una flessione, ma a questo punto andrebbero indagate le cause. Da una parte il momento no vissuto dal Cagliari, reduce da cinque ko consecutivi, non può certo non influire sul rendimento dei singoli. A questo vanno aggiunti poi anche fattori come la diversa posizione tattica – vedasi la gara di Udine, con l’ex Pescara dirottato a sinistra – e, infine, il fatto di affrontare giocatori di livello internazionale come Theo Hernandez, che nello scontro diretto ha praticamente annullato il numero 12 rossoblù. Ovviamente è troppo presto per parlare di involuzione, soprattutto perché va ricordato che “il ragazzino” ha saputo imporsi scalando rapidamente le gerarchie sulla fascia destra, tra le incertezze di Zappa e gli infortuni di Nandez, che lo hanno promosso a titolare inamovibile. In attesa di capire se riuscirà a recuperare dall’affaticamento alla coscia destra già in tempo per Sassuolo, una cosa è certa: per la salvezza questo Cagliari ha bisogno dell’apporto di tutti i suoi giocatori più importanti e, per quanto dimostrato finora, anche del miglior Bellanova.
Andrea Olmeo














